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domenica 5 dicembre 2021

CONVERTITEVI ALLO SPIRITO DI CRISTO MITE E UMILE DI CUORE / II Domenica di Avvento.

 

Papa Francesco chiede perdono agli Ortodossi.

L’annuncio del Battista è molto forte, è un grido per il tono e per il contenuto impellente. Ma non è violento. Per chi accetta la chiamata di Dio è voce di speranza, di liberazione, di riconciliazione. Infatti è un appello a convertirci allo Spirito di Cristo di mitezza e umiltà. Purtroppo questa mitezza e umiltà non è mai pienamente raggiunta e soprattutto mai scontata.

Ieri hanno colpito due episodi del viaggio di papa Francesco in Grecia. Come Giovanni Paolo II egli ha chiesto (dovuto chiedere) perdono per “gli errori commessi da tanti cattolici”. Ecco le parole del Papa all’Arcivescovo Ortodosso di Atene :

“In seguito, purtroppo, siamo cresciuti lontani. Veleni mondani ci hanno contaminato, la zizzania del sospetto ha aumentato la distanza e abbiamo smesso di coltivare la comunione. San Basilio il Grande ha affermato che i veri discepoli di Cristo sono «modellati soltanto su ciò che vedono in lui» (Moralia, 80,1). Con vergogna – lo riconosco per la Chiesa Cattolica – azioni e scelte che poco o niente hanno a che vedere con Gesù e con il Vangelo, improntate piuttosto a sete di guadagno e di potere, hanno fatto appassire la comunione. Così abbiamo lasciato che la fecondità fosse compromessa dalle divisioni. La storia ha il suo peso e oggi qui sento il bisogno di rinnovare la richiesta di perdono a Dio e ai fratelli per gli errori commessi da tanti cattolici. È però di gran conforto la certezza che le nostre radici sono apostoliche e che, nonostante le storture del tempo, la pianta di Dio cresce e porta frutti nello stesso Spirito. Ed è una grazia riconoscere gli uni i frutti degli altri e ringraziare il Signore insieme per questo”.

Papa Francesco fa riferimento in particolare al sacco di Costantinopoli perpetrato dai soldati della IV crociata nel 1204, un episodio di atrocità indescrivibili. Dover chiedere ancora perdono per fatti così lontani mostra come le ferite causate siano profonde. Si è trattato di processi reciproci che hanno pian piano allontanato in modo drammatico credenti nello stesso Gesù Cristo sfociando anche in episodi terribili come quello appena ricordato.

Una conseguenza dello spirito di divisione che sempre ci minaccia e tante volte si avalla delle ferite del passato è il secondo episodio: un prete ortodosso, sul passaggio del Papa si scaglia contro di lui gridando: “Papa, sei un eretico”. Episodio minore, sempre possibile, ma anche frutto di mentalità coltivate che provocano chiusure e mancanze di dialogo, infedeli al Vangelo.

Benediciamo il Signore di tutto cuore per il cammino ecumenico di riconciliazione tra i cristiani. “Siate uniti affinché il mondo creda” disse Gesù. E pensiamo a tutti gli episodi piccoli che fanno che in tante famiglie e comunità il dialogo si è fatto stentato e persino assente, fino all’esclusione. Nessuno potrà dire che il dialogo non sia difficile. Ma è necessario. Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c'è legge”. (Galati 5,22 -23). Umiltà e parressia (franchezza) vanno insieme.

 

Prima Lettura  Bar 5,1-9
Dio mostrerà il tuo splendore ad ogni creatura.

 

Dal libro del profeta Baruc

Deponi, o Gerusalemme, la veste del lutto e dell'afflizione,
rivestiti dello splendore della gloria che ti viene da Dio per sempre.
Avvolgiti nel manto della giustizia di Dio,
metti sul tuo capo il diadema di gloria dell'Eterno,
perché Dio mostrerà il tuo splendore a ogni creatura sotto il cielo.
Sarai chiamata da Dio per sempre:
«Pace di giustizia» e «Gloria di pietà».

Sorgi, o Gerusalemme, sta' in piedi sull'altura
e guarda verso oriente; vedi i tuoi figli riuniti,
dal tramonto del sole fino al suo sorgere,
alla parola del Santo, esultanti per il ricordo di Dio.
Si sono allontanati da te a piedi, incalzati dai nemici;
ora Dio te li riconduce in trionfo come sopra un trono regale.
Poiché Dio ha deciso di spianare
ogni alta montagna e le rupi perenni,
di colmare le valli livellando il terreno,
perché Israele proceda sicuro sotto la gloria di Dio.
Anche le selve e ogni albero odoroso
hanno fatto ombra a Israele per comando di Dio.
Perché Dio ricondurrà Israele con gioia alla luce della sua gloria,
con la misericordia e la giustizia che vengono da lui.

 
Salmo Responsoriale  Dal Salmo 125
Grandi cose ha fatto il Signore per noi.
   

Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion,

ci sembrava di sognare.

Allora la nostra bocca si riempì di sorriso,

la nostra lingua di gioia.
 

Allora si diceva tra le genti:

«Il Signore ha fatto grandi cose per loro».

Grandi cose ha fatto il Signore per noi:

eravamo pieni di gioia.
 

Ristabilisci, Signore, la nostra sorte.

come i torrenti del Negheb.

Chi semina nelle lacrime

mieterà nella gioia.

 

Nell'andare, se ne va piangendo,

portando la semente da gettare,

ma nel tornare, viene con gioia,

portando i suoi covoni.


Seconda Lettura  Fil 1,4-6,8-11
State integri e irreprensibili per il giorno di Cristo.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési
Fratelli, sempre, quando prego per tutti voi, lo faccio con gioia a motivo della vostra cooperazione per il Vangelo, dal primo giorno fino al presente. Sono persuaso che colui il quale ha iniziato in voi quest'opera buona, la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù.
Infatti Dio mi è testimone del vivo desiderio che nutro per tutti voi nell'amore di Cristo Gesù. E perciò prego che la vostra carità cresca sempre più in conoscenza e in pieno discernimento, perché possiate distinguere ciò che è meglio ed essere integri e irreprensibili per il giorno di Cristo, ricolmi di quel frutto di giustizia che si ottiene per mezzo di Gesù Cristo, a gloria e lode di Dio.

 
Canto al Vangelo   Lc 3,4-6
Alleluia, alleluia.
Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!
Alleluia.
  

Vangelo  Lc 3,1-6
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!.

Dal vangelo secondo Luca
Nell'anno quindicesimo dell'impero di Tiberio Cesa­re, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea. Erode tetràrca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetràrca dell'Iturèa e della Traconìtide, e Lisània tetràrca dell'Abilène, sotto i sommi sacerdoti Anna e Càifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto.
Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com'è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaia:

«Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
Ogni burrone sarà riempito,
ogni monte e ogni colle sarà abbassato;
le vie tortuose diverranno diritte
e quelle impervie, spianate.
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!».

 

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