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venerdì 24 maggio 2019

UNA SVOLTA EPOCALE / venerdì V° Pasqua

Magari potrebbero tagliare soltanto la metà del loro prepuzio?
- Ma, allora sarebbero soltanto salvati a metà da Gesù?

Paolo e Barnaba accompagnati da anziani di Gerusalemme tornano nella comunità di Antiochia portatori di una lettera “che infonde grande incoraggiamento”. Questa comunità era stata travagliata da dissensi e grandi tensioni, da dubbi seminati da coloro che accettano Cristo a condizione che egli si conformi in tutto ai costumi e riti imparati dall’infanzia. Credono (!?) alla Risurrezione ma questa non deve cambiare  nulla alla loro vita, alla loro visione del mondo e della salvezza. Per essere giusti basta continuare come si faceva prima. Sembra completamente assurdo che la Risurrezione dai morti non cambi nulla. È una bomba atomica, una rivoluzione totale! Ma a ben pensarci questo atteggiamento è molto diffuso: ridurre tutto a ciò che già conosco, ciò che posso fare con le mie forze. E, concretamente, solo la fermezza profetica di Paolo, Barnaba ed altri, ha permesso alla novità della Risurrezione, al soffio della Pentecoste che si abbatte come vento gagliardo e fuoco, di non essere soffocati.
Allo stesso modo vediamo come l’offerta di Gesù nel Vangelo di essere contati tra i suoi amici, tra gli amici intimi di Dio non trova una riposta davvero entusiasta. Sembra che molte volte, molti di noi, preferiamo continuare ad essere servi piuttosto che avventurarci in una storia di vera amicizia con Gesù. Scrive questa mattina mio amico diacono: "mi fa pensare il fatto che tutti, amando, siamo felici ma, allora, perché Gesù, Dio, ce lo deve ricordare, anzi, ce lo deve comandare?"
Mettiamoci in preghiera e diciamo al Signore Gesù: “davvero mi vuoi come tuo amico intimo, personale? Aiutami a sentirlo, a crederlo. Io voglio accettare questa tua offerta di amicizia. Non l’amicizia come su Facebook ma l’amicizia totale che viene dal tuo cuore divino!”

Prima Lettura    At 15, 22-31
E’ parso bene, allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie.
Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, agli apostoli e agli anziani, con tutta la Chiesa, parve bene di scegliere alcuni di loro e di inviarli ad Antiòchia insieme a Paolo e Bàrnaba: Giuda, chiamato Barsabba, e Sila, uomini di grande autorità tra i fratelli.
E inviarono tramite loro questo scritto: «Gli apostoli e gli anziani, vostri fratelli, ai fratelli di Antiòchia, di Siria e di Cilìcia, che provengono dai pagani, salute! Abbiamo saputo che alcuni di noi, ai quali non avevamo dato nessun incarico, sono venuti a turbarvi con discorsi che hanno sconvolto i vostri animi. Ci è parso bene perciò, tutti d’accordo, di scegliere alcune persone e inviarle a voi insieme ai nostri carissimi Bàrnaba e Paolo, uomini che hanno rischiato la loro vita per il nome del nostro Signore Gesù Cristo. Abbiamo dunque mandato Giuda e Sila, che vi riferiranno anch’essi, a voce, queste stesse cose. È parso bene, infatti, allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie: astenersi dalle carni offerte agli idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dalle unioni illegittime. Farete cosa buona a stare lontani da queste cose. State bene!».
Quelli allora si congedarono e scesero ad Antiòchia; riunita l’assemblea, consegnarono la lettera. Quando l’ebbero letta, si rallegrarono per l’incoraggiamento che infondeva.

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 56
Ti loderò fra i popoli, Signore.

Saldo è il mio cuore, o Dio,
saldo è il mio cuore.
Voglio cantare, voglio inneggiare:
svégliati, mio cuore,
svegliatevi, arpa e cetra,
voglio svegliare l’aurora.

Ti loderò fra i popoli, Signore,
a te canterò inni fra le nazioni:
grande fino ai cieli è il tuo amore
e fino alle nubi la tua fedeltà.
Innàlzati sopra il cielo, o Dio,
su tutta la terra la tua gloria. 

Canto al Vangelo 
  Gv 15,15
Alleluia, alleluia.

Vi ho chiamati amici, dice il Signore,
perché tutto ciò che ho udito dal Padre
l'ho fatto conoscere.
Alleluia.


Vangelo
   Gv 15, 12-17
Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri.

Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici.
Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri». 

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