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domenica 5 maggio 2019

GESU', NON TE LA PRENDERE SE TI VOGLIO SOLO BENE / III° domenica di Pasqua



Gesù chiede a Pietro: “Mi ami tu?” Pietro non può rispondere “Ti amo”, ma solo “Ti voglio bene!” Pietro dovrà fare un lungo cammino ancora per poter amare Gesù, cioè amarlo come Gesù lo ama, dare la sua vita per Lui, essere veramente pronto a fare in tutto la volontà del Padre, offrirsi come agnello immolato per i peccatori, accettare senza nessuna protesta o mormorazione e giudizio tutte le croci che si presenteranno … Per arrivare a tanto, deve seguire Gesù.
Giovanni anche lui vuole solo bene a Gesù ma ha capito che l’importante è di essere amato da Gesù, di essere “colui che Gesù ama”. In questa certezza sta la sua salvezza. Allora il suo io,io,io, i suoi stessi difetti e peccati, diventano secondari. Abbandonandosi a questo amore in cui viene come annullato, in cui scompare, egli viene trasformato, convertito più che se cercasse di migliorarsi. Cercherà di migliorarsi ma non partendo più da se stesso ma dall’amore di Gesù.
Henry Nouwen ha scritto un libricino stupendo intitolato: “The life of the beloved” che significa “La vita dell’amato” (purtroppo la traduzione italiana porta come titolo “Sentirsi amato”. Questo cambia molto il concetto. L’amato non sente sempre di essere amato, lo sa e lo crede. Ma il libro è da leggere). Per Henry Nouwen la vita dell’amato è la vita eucaristica: Gesù prese il pane, lo benedisse, lo spezzò e lo diede loro dicendo: mangiate … Il pane sei tu. Gesù ti chiama, ti prende, ti benedice riempiendoti dei suoi doni, ti spezza (già siamo meno contenti…) ti dona agli altri perché tu sia mangiato.
Un altro filone delle letture di oggi è la natura dei cristiani. Gesù dice: “pasci i miei agnelli, pascola le mie pecore”. I cristiani sono agnelli e pecore. Nell'Apocalisse Gesù è l’Agnello immolato degno di ricevere sapienza e forza, ma è anche chiamato Leone (Uno dei vegliardi mi disse: «Non piangere più; ha vinto il leone della tribù di Giuda, il Germoglio di Davide, e aprirà il libro e i suoi sette sigilli» (Ap 5:5)Il cristiano è Agnello nell’offrirsi e Leone nel testimoniare. Non coniglio nel non esporsi e tigre nel difendersi, nell’accusare gli altri e giustificarsi. Il cristiano è come gli Apostoli che sono Leoni nel coraggio di rispondere al sommo sacerdote e Agnelli nel subire oltraggi per amore del nome di Gesù, addirittura lieti perché giudicati da Dio degni di soffrire per Lui. Questo è amore. Per adesso sappiamo solo di voler un po’ bene a Gesù dal quale abbiamo ricevuto tanto e lo vogliamo seguire fino alla fine.

Prima Lettura  At 5, 27b-32. 40b-41
Di questi fatti siamo testimoni noi lo Spirito Santo.
Dagli Atti degli Apostoli.
In quei giorni, il sommo sacerdote interrogò gli apostoli dicendo: «Non vi avevamo espressamente proibito di insegnare in questo nome? Ed ecco, avete riempito Gerusalemme del vostro insegnamento e volete far ricadere su di noi il sangue di quest’uomo».
Rispose allora Pietro insieme agli apostoli: «Bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini. Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi avete ucciso appendendolo a una croce. Dio lo ha innalzato alla sua destra come capo e salvatore, per dare a Israele conversione e perdono dei peccati. E di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a quelli che gli obbediscono».
Fecero flagellare [gli apostoli] e ordinarono loro di non parlare nel nome di Gesù. Quindi li rimisero in libertà. Essi allora se ne andarono via dal Sinedrio, lieti di essere stati giudicati degni di subire oltraggi per il nome di Gesù.

Salmo Responsoriale  
Dal Salmo 29
Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.

Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato,
non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me.
Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi,
mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa.

Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,
della sua santità celebrate il ricordo,
perché la sua collera dura un istante,
la sua bontà per tutta la vita.
Alla sera ospite è il pianto
e al mattino la gioia.

Ascolta, Signore, abbi pietà di me,
Signore, vieni in mio aiuto!
Hai mutato il mio lamento in danza,
Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre.

Seconda Lettura
  Ap 5, 11-14
L’Agnello, che è stato immolato, è degno di ricevere potenza e ricchezza.

Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni Apostolo.
Io, Giovanni, vidi, e udii voci di molti angeli attorno al trono e agli esseri viventi e agli anziani. Il loro numero era miriadi di miriadi e migliaia di migliaia e dicevano a gran voce:
«L’Agnello, che è stato immolato,
è degno di ricevere potenza e ricchezza,
sapienza e forza,
onore, gloria e benedizione».
Tutte le creature nel cielo e sulla terra, sotto terra e nel mare, e tutti gli esseri che vi si trovavano, udii che dicevano:
«A Colui che siede sul trono e all’Agnello
lode, onore, gloria e potenza,
nei secoli dei secoli».
E i quattro esseri viventi dicevano: «Amen». E gli anziani si prostrarono in adorazione.

Canto al Vangelo 

Alleluia, alleluia.

Cristo è risorto, lui che ha creato il mondo,
e ha salvato gli uomini nella sua misericordia.
Alleluia.

  
Vangelo  Gv 21, 1-19 [Forma Breve Gv 21, 1-14]
Viene Gesù, prende il pane e lo dà loro, così pure il pesce.
Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti. ]
Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse: «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».


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