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lunedì 6 maggio 2019

MA COSA VUOLE DIO? / lunedì III° Pasqua

Discorso di santo Stefano - Vittore Carpaccio.
Gesù fa miracoli dolcissimi, pieni di umanità, come dare da mangiare a gente affamata nel deserto, ma si aspetta che i beneficiari vadano oltre, vadano verso Dio, si aprano alla fede che salva.
Sappiamo che la storia si ripete continuamente lungo i secoli. C'è chi si ferma al beneficio materiale ricevuto o implorato. C'è chi rifiuta chiaramente la Parola di Dio. E con Stefano nella prima lettura e con Gesù nel Vangelo comprendiamo quanto la missione principale della Chiesa, la sua ragione di essere, è l’evangelizzazione. In tempo opportuno e inopportuno. Qual è il frutto dell’evangelizzazione? La fede in Gesù.
I discepoli che avevano lasciato casa, famiglia, sicurezza economica per seguire Gesù, vengono continuamente rimproverati o messi le spalle al muro perché non hanno ancora fede, non hanno fede. Dopo duemila anni tutti hanno “tanta fede, padre!”. Ma non funziona niente. Ci deve essere un equivoco. Varrebbe la pena fermarci per cercare di levare questo equivoco: cosa è l’evangelizzazione, come si fa? Cosa è la fede che salva?

Prima Lettura   At 6, 8-15
Non potevano resistere alla sapienza e allo Spirito con cui Stefano parlava.
Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, Stefano, pieno di grazia e di potenza, faceva grandi prodigi e segni tra il popolo.
Allora alcuni della sinagoga detta dei Liberti, dei Cirenèi, degli Alessandrini e di quelli della Cilìcia e dell’Asia, si alzarono a discutere con Stefano, ma non riuscivano a resistere alla sapienza e allo Spirito con cui egli parlava.
Allora istigarono alcuni perché dicessero: «Lo abbiamo udito pronunciare parole blasfeme contro Mosè e contro Dio». E così sollevarono il popolo, gli anziani e gli scribi, gli piombarono addosso, lo catturarono e lo condussero davanti al sinedrio.
Presentarono quindi falsi testimoni, che dissero: «Costui non fa che parlare contro questo luogo santo e contro la Legge. Lo abbiamo infatti udito dichiarare che Gesù, questo Nazareno, distruggerà questo luogo e sovvertirà le usanze che Mosè ci ha tramandato».
E tutti quelli che sedevano nel sinedrio, fissando gli occhi su di lui, videro il suo volto come quello di un angelo. 

Salmo Responsoriale  
 Dal Salmo 118
Beato chi cammina nella legge del Signore.

Anche se i potenti siedono e mi calunniano,
il tuo servo medita i tuoi decreti.
I tuoi insegnamenti sono la mia delizia:
sono essi i miei consiglieri.
Ti ho manifestato le mie vie e tu mi hai risposto;
insegnami i tuoi decreti.
Fammi conoscere la via dei tuoi precetti
e mediterò le tue meraviglie.
Tieni lontana da me la via della menzogna,
donami la grazia della tua legge.
Ho scelto la via della fedeltà,
mi sono proposto i tuoi giudizi.  

Canto al Vangelo  
Mt 4, 4
Alleluia, alleluia.
Non di solo pane vivrà l’uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.
Alleluia.


Vangelo 
  Gv 6, 22-29
Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna.

Dal vangelo secondo Giovanni
Il giorno dopo, la folla, rimasta dall’altra parte del mare, vide che c’era soltanto una barca e che Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma i suoi discepoli erano partiti da soli. Altre barche erano giunte da Tiberìade, vicino al luogo dove avevano mangiato il pane, dopo che il Signore aveva reso grazie.
Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».
Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo».
Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato». 

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