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domenica 3 maggio 2020

TUTTI LADRI E BRIGANTI / Domenica del Buon Pastore

Buon Pastore - Aquileia.


In questa domenica ci sono Parole molto forti, estreme.
Colui che avete giudicato Dio l’ha costituito vostro giudice, anzi, l’ha costituito Signore. Il vostro sistema di valori con tutte le vostre preghiere e i vostri riti e la vostra fede non vale niente visto che avete condannato colui che vi portava la Luce, la Verità, il Sorriso e la Tenerezza di Dio, la sua Volontà di Pace. Dio che vi voleva salvare, che ha dato un figlio ad Abramo e Sarah centenari, Colui che ha tirato dall’umiliazione Giuseppe e l’ha fatto primo ministro d’Egitto, Colui che ha vinto la magia e il potere del Faraone e ha aperto il Mare davanti al suo popolo, Colui che lo ha nutrito con la manna nel deserto e vi ha dato i Comandamenti dal fuoco sul Monte e l’acqua dalla roccia, Colui che ha fermato il corso del Giordano al momento della piena di primavera, Colui che ha sempre salvato Israele con prodigi e con la parola dei profeti, voi l’avete giudicato pazzo e pericoloso. Gesù di Nazareth accreditato presso di voi per mezzo di segni e prodigi che compivano le profezie, senza che i romani avessero mosso un dito! (Gesù non invitava a prendere le armi o a non pagare le tasse all’Imperatore, le (sole) cose che interessano il Potere, non chiedeva nemmeno di disobbedire alle leggi o di mancare di rispetto ai soldati romani...) l’avete consegnato a Pilato perché poi, - avete detto - se questi si arrabbiano, che facciamo? Eppure dite che Adonai è onnipotente, difendete con le unghie la vostra libertà di culto, i vostri spazi sacri, le vostre tradizioni…
Estrema è la Parola di Dio che trafigge ma non condanna, non chiude, anzi, consola, apre: “ciò che pensavate di dover conquistare con un comportamento impegnato, irreprensibile, quella massima ricompensa promessa da Dio vi è donata gratuitamente se fate di Gesù il vostro unico punto di riferimento, perché non è dato nessun altro nome sulla terra agli uomini per essere salvati. Riconoscete solo il vostro peccato profondo e la benedizione di Dio si effonderà su di voi e sulla vostra discendenza, anzi, si aprono gli orizzonti, Dio chiamerà tanti alla salvezza!”
“Convertitevi, cambiate mentalità”, “Salvatevi da questo generazione che è una generazione perversa”. “Eravate come pecore erranti, senza meta, senza pastore, senza difesa e guida”. “Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti;”
Parole molto forti, estreme. Il pericolo è di prenderle in modo sbagliato. Pelagio, un monaco britannico del quarto secolo  pretendeva che tutto dovesse venire dall’impegno, dalla volontà dell’uomo. Gesù – diceva citando san Pietro – “patì per voi, lasciandovi un esempio, perché ne seguiate le orme”. E quindi seguiamo il suo esempio, sforziamoci. Tutto dipende da noi. Ebbe molto successo, anche tra vescovi, perché si vedeva che la Chiesa diventata libera, era piena di gente poco impegnata. Sant’Agostino ed altri lottarono molto per far capire che solo la grazia ci salva anche se con la nostra libera collaborazione. Dalla cattiva interpretazione del Vangelo vengono mali grandissimi, come il quietismo, che è il contrario del pelagianesimo (sono fatto così, Dio mi ama così come sono , non devo cambiare, non devo convertirmi… ); viene il moralismo, che è togliere l’amore dal rapporto con Dio e con gli altri e trasformare il Cristianesimo in una legge morale. In genere il moralista punta il dito contro gli altri, gli addossa tutte le colpe. E così via.  
Quello che è sicuro è che queste letture ci chiedono una scelta radicale per Gesù, Unico Salvatore, Unica Via, Verità e Vita. Gli altri sono tutti ladri e briganti. Lui invece è venuto perché abbiamo la vita e la vita in abbondanza. Leggiamo con attenzione queste letture, cercando di comprendere ciò che ci colpisce subito e perché. Se ciò che ci colpisce ci dona vita e pace, allora viene dallo Spirito Santo. Se viene colpita solo la nostra intelligenza, il nostro senso morale, ci ha colpito ciò che corrisponde alla nostra inclinazione. Non è male, ma manca tutto il resto. Comprendiamo perché ci colpisce una parola piuttosto che un’altra e fermiamoci sulle parole che non ci hanno colpito. Senza di esse il nostro Cristianesimo è squilibrato, non ci porta ancora alla conversione ma ci lascia come pecore erranti, senza Pastore.

Prima Lettura  At 2, 14a.36-41
Dio lo ha costituito Signore e Cristo.
Dagli Atti degli Apostoli
[ Nel giorno di Pentecoste, ] Pietro con gli Undici si alzò in piedi e a voce alta parlò così: «Sappia con certezza tutta la casa d’Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso».
All’udire queste cose si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?».
E Pietro disse loro: «Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e riceverete il dono dello Spirito Santo. Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro».
Con molte altre parole rendeva testimonianza e li esortava: «Salvatevi da questa generazione perversa!». Allora coloro che accolsero la sua parola furono battezzati e quel giorno furono aggiunte circa tremila persone. 

Salmo Responsoriale  
Dal Salmo 22

Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.
Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l’anima mia.
Mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.
Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.
Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.
Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni. 

Seconda Lettura
  1 Pt 2, 20b-25
Siete tornati al pastore delle vostre anime.  
Dalla prima lettera di san Pietro apostolo
Carissimi, se, facendo il bene, sopporterete con pazienza la sofferenza, ciò sarà gradito davanti a Dio. A questo infatti siete stati chiamati, perché
anche Cristo patì per voi, lasciandovi un esempio, perché ne seguiate le orme: egli non commise peccato e non si trovò inganno sulla sua bocca; insultato, non rispondeva con insulti, maltrattato, non minacciava vendetta, ma si affidava a colui che giudica con giustizia.
Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, perché, non vivendo più per il peccato, vivessimo per la giustizia; dalle sue piaghe siete stati guariti.
Eravate erranti come pecore, ma ora siete stati ricondotti al pastore e custode delle vostre anime.

Canto al Vangelo
  Gv 10,14
Alleluia, alleluia.

Io sono il buon pastore, dice il Signore,
conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me.
Alleluia.

   
Vangelo  Gv 10, 1-10
Io sono la porta delle pecore.
Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse:
«In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore.
Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».
Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo.
Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».


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