I cristiani perseguitati non fanno il braccio di
ferro con le autorità pubbliche, ma cercano rifugio in luoghi sicuri. Però,
malgrado le minacce subite a Gerusalemme che potrebbero ripetersi altrove, e il loro profilo
prudente, non possono tacere ciò di cui sono testimoni: annunciano la Parola, quella
con la maiuscola. Questa è la disobbedienza dei cristiani alle autorità (vedi Atti
4,19-20, Pietro davanti al Sinedrio): non cercano il potere, gli spazi da
conquistare, si piegano invece alle leggi,
amano e servono, perdonano le offese, ma senza per questo rinunciare ad
annunciare la Risurrezione di Cristo, la Signoria di Gesù di Nazareth, la Buona
Notizia che la morte è vinta e che alla comunità dei credenti viene offerto il
perdono dei peccati e dato il potere di effondere su altre vite questo perdono.
Nel tempo presente di pandemia è importante che i cristiani
riflettano su questo atteggiamento che è prudente e semplice, come raccomanda Gesù.
Oggi, molti hanno paura di essere messi nell’angolo. Questa paura non ha guidato
i pensieri e le azioni dei primi credenti. Non hanno rivendicato nulla. Hanno solo
preso la libertà di annunciare l’amore di Dio, pronti a subirne le eventuali
conseguenze. Infatti solo questa Notizia e l’accoglienza dello Spirito Santo possono
salvare. Sembra che molti cristiani abbiano ben altre priorità nella loro vita.
Inoltre il nostro mondo soffre di “infodemia” come ha
detto l’O.M.S., e anche i cristiani possono esserne infetti: un proliferare di “informazioni”,
“notizie”, tale che diventa quasi impossibile arrivare alla verità. L’uomo
normale non ha la formazione accademica e i canali di informazione necessari per
farsi un’opinione su tanti problemi scientifici e tecnici, per cui la prudenza e l’amore
della verità nonché della propria salute mentale consiglia di astenersi su alcuni
argomenti. Il cristiano, però, ha un altro motivo per non perdersi in alcune
discussioni o curiosità. Lui sa qual è la Buona Notizia, che va diffusa e
approfondita in questa generazione: ciò che riguarda la Salvezza dell’Uomo. Dalla
conversione a Dio in Gesù Cristo nasce una vita nuova, che lievita i rapporti nelle
famiglie, nei paesi, nelle nazioni, con la natura. Anzi, il cristiano ha un
criterio di discernimento per comprendere nella dimensione "spirituale" dell'infodemia che affligge questo periodo, ciò che vale la pena ascoltare e approfondire e ciò che
non vale nemmeno la pena prendere in considerazione. Il fondamento è chiaro e da duemila anni cerchiamo di trarne tutta la ricchezza senza esaurirla. Ciò che non riposa su questo fondamento, la Risurrezione del Signore Gesù Cristo, la Parola, e non ne trae linfa e forza, è solo perdita di tempo.
Prima
Lettura At 11, 19-26
Cominciarono a parlare anche ai Greci, annunciando che Gesù è il Signore.
Cominciarono a parlare anche ai Greci, annunciando che Gesù è il Signore.
In quei giorni, quelli che si erano dispersi a causa della persecuzione scoppiata a motivo di Stefano erano arrivati fino alla Fenicia, a Cipro e ad Antiòchia e non proclamavano la Parola a nessuno fuorché ai Giudei. Ma alcuni di loro, gente di Cipro e di Cirène, giunti ad Antiòchia, cominciarono a parlare anche ai Greci, annunciando che Gesù è il Signore. E la mano del Signore era con loro e così un grande numero credette e si convertì al Signore.
Questa notizia giunse agli orecchi della Chiesa di Gerusalemme, e mandarono Bàrnaba ad Antiòchia. Quando questi giunse e vide la grazia di Dio, si rallegrò ed esortava tutti a restare, con cuore risoluto, fedeli al Signore, da uomo virtuoso qual era e pieno di Spirito Santo e di fede. E una folla considerevole fu aggiunta al Signore.
Bàrnaba poi partì alla volta di Tarso per cercare Sàulo: lo trovò e lo condusse ad Antiòchia. Rimasero insieme un anno intero in quella Chiesa e istruirono molta gente. Ad Antiòchia per la prima volta i discepoli furono chiamati cristiani.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 86
Genti tutte, lodate il Signore.
Sui
monti santi egli l’ha fondata;
il Signore ama le porte di Sion
più di tutte le dimore di Giacobbe.
Di te si dicono cose gloriose,
città di Dio!
il Signore ama le porte di Sion
più di tutte le dimore di Giacobbe.
Di te si dicono cose gloriose,
città di Dio!
Iscriverò
Raab e Babilonia
fra quelli che mi riconoscono;
ecco Filistea, Tiro ed Etiopia:
là costui è nato.
Si dirà di Sion:
«L’uno e l’altro in essa sono nati
e lui, l’Altissimo, la mantiene salda».
fra quelli che mi riconoscono;
ecco Filistea, Tiro ed Etiopia:
là costui è nato.
Si dirà di Sion:
«L’uno e l’altro in essa sono nati
e lui, l’Altissimo, la mantiene salda».
Il
Signore registrerà nel libro dei popoli:
«Là costui è nato».
E danzando canteranno:
«Sono in te tutte le mie sorgenti».
Canto al Vangelo Gv 10,27
Alleluia, alleluia.
Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore:
io le conosco ed esse mi seguono.
Alleluia.
Vangelo Gv 10, 22-30
Io e il Padre siamo una cosa sola.
«Là costui è nato».
E danzando canteranno:
«Sono in te tutte le mie sorgenti».
Canto al Vangelo Gv 10,27
Alleluia, alleluia.
Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore:
io le conosco ed esse mi seguono.
Alleluia.
Vangelo Gv 10, 22-30
Io e il Padre siamo una cosa sola.
Dal
vangelo secondo Giovanni
Ricorreva, in quei giorni, a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era inverno. Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone. Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando ci terrai nell’incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente».
Gesù rispose loro: «Ve l’ho detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me. Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».
Ricorreva, in quei giorni, a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era inverno. Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone. Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando ci terrai nell’incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente».
Gesù rispose loro: «Ve l’ho detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me. Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».
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