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martedì 5 maggio 2020

I CRISTIANI SONO PAUROSI O AUDACI? / martedì IV sett. Pasqua.



I cristiani perseguitati non fanno il braccio di ferro con le autorità pubbliche, ma cercano rifugio in luoghi sicuri. Però, malgrado le minacce subite a Gerusalemme che potrebbero ripetersi altrove, e il loro profilo prudente, non possono tacere ciò di cui sono testimoni: annunciano la Parola, quella con la maiuscola. Questa è la disobbedienza dei cristiani alle autorità (vedi Atti 4,19-20, Pietro davanti al Sinedrio): non cercano il potere, gli spazi da conquistare, si piegano invece alle leggi, amano e servono, perdonano le offese, ma senza per questo rinunciare ad annunciare la Risurrezione di Cristo, la Signoria di Gesù di Nazareth, la Buona Notizia che la morte è vinta e che alla comunità dei credenti viene offerto il perdono dei peccati e dato il potere di effondere su altre vite questo perdono.
Nel tempo presente di pandemia è importante che i cristiani riflettano su questo atteggiamento che è prudente e semplice, come raccomanda Gesù. Oggi, molti hanno paura di essere messi nell’angolo. Questa paura non ha guidato i pensieri e le azioni dei primi credenti. Non hanno rivendicato nulla. Hanno solo preso la libertà di annunciare l’amore di Dio, pronti a subirne le eventuali conseguenze. Infatti solo questa Notizia e l’accoglienza dello Spirito Santo possono salvare. Sembra che molti cristiani abbiano ben altre priorità nella loro vita.
Inoltre il nostro mondo soffre di “infodemia” come ha detto l’O.M.S., e anche i cristiani possono esserne infetti: un proliferare di “informazioni”, “notizie”, tale che diventa quasi impossibile arrivare alla verità. L’uomo normale non ha la formazione accademica e i canali di informazione necessari per farsi un’opinione su tanti problemi scientifici e tecnici, per cui la prudenza e l’amore della verità nonché della propria salute mentale consiglia di astenersi su alcuni argomenti. Il cristiano, però, ha un altro motivo per non perdersi in alcune discussioni o curiosità. Lui sa qual è la Buona Notizia, che va diffusa e approfondita in questa generazione: ciò che riguarda la Salvezza dell’Uomo. Dalla conversione a Dio in Gesù Cristo nasce una vita nuova, che lievita i rapporti nelle famiglie, nei paesi, nelle nazioni, con la natura. Anzi, il cristiano ha un criterio di discernimento per comprendere nella dimensione "spirituale" dell'infodemia che affligge questo periodo, ciò che vale la pena ascoltare e approfondire e ciò che non vale nemmeno la pena prendere in considerazione. Il fondamento è chiaro e da duemila anni cerchiamo di trarne tutta la ricchezza senza esaurirla. Ciò che non riposa su questo fondamento, la Risurrezione del Signore Gesù Cristo, la Parola, e non ne trae linfa e forza, è solo perdita di tempo.

Prima Lettura   At 11, 19-26
Cominciarono a parlare anche ai Greci, annunciando che Gesù è il Signore.
Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, quelli che si erano dispersi a causa della persecuzione scoppiata a motivo di Stefano erano arrivati fino alla Fenicia, a Cipro e ad Antiòchia e non proclamavano la Parola a nessuno fuorché ai Giudei. Ma alcuni di loro, gente di Cipro e di Cirène, giunti ad Antiòchia, cominciarono a parlare anche ai Greci, annunciando che Gesù è il Signore. E la mano del Signore era con loro e così un grande numero credette e si convertì al Signore.
Questa notizia giunse agli orecchi della Chiesa di Gerusalemme, e mandarono Bàrnaba ad Antiòchia. Quando questi giunse e vide la grazia di Dio, si rallegrò ed esortava tutti a restare, con cuore risoluto, fedeli al Signore, da uomo virtuoso qual era e pieno di Spirito Santo e di fede. E una folla considerevole fu aggiunta al Signore.
Bàrnaba poi partì alla volta di Tarso per cercare Sàulo: lo trovò e lo condusse ad Antiòchia. Rimasero insieme un anno intero in quella Chiesa e istruirono molta gente. Ad Antiòchia per la prima volta i discepoli furono chiamati cristiani. 

Salmo Responsoriale  
 Dal Salmo 86 
Genti tutte, lodate il Signore.

Sui monti santi egli l’ha fondata;
il Signore ama le porte di Sion
più di tutte le dimore di Giacobbe.
Di te si dicono cose gloriose,
città di Dio!
Iscriverò Raab e Babilonia
fra quelli che mi riconoscono;
ecco Filistea, Tiro ed Etiopia:
là costui è nato.
Si dirà di Sion:
«L’uno e l’altro in essa sono nati
e lui, l’Altissimo, la mantiene salda».
Il Signore registrerà nel libro dei popoli:
«Là costui è nato».
E danzando canteranno:
«Sono in te tutte le mie sorgenti». 

Canto al Vangelo 
  Gv 10,27
Alleluia, alleluia.
Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore:
io le conosco ed esse mi seguono.
Alleluia.

Vangelo   Gv 10, 22-30
Io e il Padre siamo una cosa sola.
Dal vangelo secondo Giovanni
Ricorreva, in quei giorni, a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era inverno. Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone. Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando ci terrai nell’incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente».
Gesù rispose loro: «Ve l’ho detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me. Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola». 

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