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mercoledì 6 maggio 2020

ELEMENTI DI DISCERNIMENTO: 01 CHIAMATA UNIVERSALE ALLA SANTITA' E ANNUNCIO



In questi ultimi cinquant’anni molte cose sono cambiate nella Chiesa. C'è ancora molto da fare perché si completi la presa di coscienza di ciò che voleva il Concilio suscitato e guidato dallo Spirito Santo. Ciò che ho sperimentato e visto attorno a me, essendo nato poco prima del Concilio, credo sia uno sguardo valido di questa evoluzione della Chiesa, anche se chiaramente parziale.
LA CHIAMATA UNIVERSALE ALLA SANTITA'.
Con l’affermazione della “Chiamata universale alla santità” il Concilio voleva contrastare una mentalità diffusa che non contemplava la santità per tutti. Si parlava di “Consigli” evangelici che, quindi, erano un “optional” che i religiosi seguivano per scelta libera, mentre gli altri, i secolari, tra i quali si includevano spesso in qualche modo anche i “preti secolari”, non vi erano tenuti. Bastava osservare i Comandamenti, cioè non fare peccati mortali. Certamente c'erano tra i "secolari" dei cristiani santi, anche offerti 
dalla Chiesa come modelli (canonizzati). C'erano anche movimenti laicali come l’Azione Cattolica, i Focolarini, gli Scout, per citare qualche realtà nata prima del Concilio, che non solo formavano i loro membri ad una vita cristiana consapevole, ma li spronavano alla santità. C'erano anche tutte le persone che sotto la guida di un padre spirituale facevano un cammino spirituale individuale impegnato. La Chiesa è sempre stata Madre di santi, ma questa impostazione dei “Consigli” evangelici come un optional era una realtà. I "Consigli" erano la vita dei religiosi e comprendevano sia la castità per il Regno dei Cieli che l'osservanza delle Beatitudini. Scaturiva come conseguenza dal "lato oscuro" dal regime di Cristianità. Qual era questo "lato oscuro"? La confusione tra regime politico e religione. La mia identità di italiano "esigeva" che io fossi battezzato cattolico, la chiamata divina era automatica. In questo caso è chiaro che il livello spirituale medio dei fedeli si abbassa, e la maggioranza cerca una religione meno impegnativa.
E' vero che i grandi numeri portano comunque sempre ad un abbassamento. E la Chiesa non si chiude a nessuno perché una Chiesa di puri, o i Gruppi di puri, non danno mai buoni risultati. Il Santo Curato d’Ars aveva trasformato il suo piccolo villaggio in una comunità straordinaria. In seguito, con l’afflusso sempre crescente di pellegrini, e anche di altri per lo sviluppo economico che la sua presenza aveva suscitato, il livello medio della parrocchia si è abbassato. Era il prezzo per permettere al suo ministero di esercitarsi a favore di tante persone. Ma un conto è il livello medio meno fervoroso, e un’altra cosa è l’impostazione mentale che il battesimo non comporti la santità. Questo è il lato oscuro della Cristianità, un’opera grandiosa di Dio che si è costruita sulla testimonianza dei cristiani che aveva lievitato la società, ma anche sull’alleanza tra Chiesa e Potere politico: il Cristianesimo come religione non solo del Popolo ma dello Stato.
Per dirla in breve: nella Scrittura la vocazione al celibato per il Regno è un dono ma il matrimonio non viene mai presentato come inferiore. Nella tradizione cristiana successiva si presentava la superiorità di chi fa voto di castità. D’altra parte quando Gesù proclama le Beatitudini non parla a soli religiosi. Anzi, i religiosi non esistono ancora. Si rivolge a laici sposati e se c'era qualche levita o sacerdote tra i suoi ascoltatori essi erano tutti sposati con figli.
SACRAMENTALIZZAZIONE E EVANGELIZZAZIONE.
D’altra parte, la Cristianità-religione di Stato supponeva che con il battesimo tutti avessero il dono della Fede. Sacramentalmente è vero, ma nella Cristianità c'era la tendenza a sostituire l’Evangelizzazione con la Sacramentalizzazione. Ora la salvezza si ottiene attraverso la fede. Un Battesimo ricevuto senza fede non avrebbe nessuna efficacia di grazia. Rm 10,10: Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza. E la Fede, dice la Scrittura, viene dalla predicazione, attraverso l’ascolto: Rm 10,17: La fede dipende dunque dalla predicazione e la predicazione a sua volta si attua per la parola di Cristo. Il primato della fede, quindi dell’ evangelizzazione sulla sacramentalizzazione è talmente evidente per san Paolo che egli sa benissimo che “Cristo infatti non mi ha mandato a battezzare, ma a predicare il vangelo; non però con un discorso sapiente, perché non venga resa vana la croce di Cristo”.  (1 Corinti 1:17). 
Invece la Cristianità portava a credere che la Fede per un battezzato fosse qualcosa di automatico, scontato. Un "cristiano" nel linguaggio popolare era semplicemente un uomo a differenza degli animali. E, di conseguenza, si tende a pensare ed agire come se fosse il Battesimo da solo, anche senza fede, a salvare. Ma se si toglie la forza e il contenuto dell’Annuncio si fanno vivere i battezzati in modo pagano. Ora sappiamo che nella coscienza profonda delle persone conta innanzitutto e comanda la “mamma”, quella che mi ha partorito e mi ha trasmesso a modo suo quello che credeva, i suoi valori e le preghierine, ma anche la “mamma” intesa come famiglia, comunità locale, tradizioni spesso molto sentimentali, ecc. Abbiamo visto in questi giorni che persino san Pietro reagisce innanzitutto in forza della sua educazione e si ricorda solo in un secondo tempo della Parola di Gesù (Atti 11,1-18). Se uno viene in chiesa assiduamente ma non conosce la Parola di Dio potrà obbedire solo alla “mamma”! Non potrà obbedire a Cristo che non conosce !
La fede è un atto libero che ognuno è invitato a fare di fronte all’Annuncio della Buona Notizia ed è fondamentale per l’orientamento di tutta la vita. Non si nasce cristiani, lo si diventa! Ogni uomo, ogni ragazzo, anche cresciuto in una famiglia cristiana, deve poi essere evangelizzato personalmente, cioè ricevere – e non una volta sola – la forza del kerigma! Se qualcuno dotato di sensibilità, col senso della giustizia e della rettitudine, ecc., non incontra personalmente Cristo non può essere cristiano.
Molti, anche tra quelli che sono stati formati, non sono stati evangelizzati. Un Cristianesimo senza Cristo, senza Risurrezione, scade a semplice Morale, Ideale, Insieme di Precetti. Ci sono anche gli idoli pagani con "l'etichetta cristiana". C'è Cristo e la Madonna nella mia vita ma come "immaginetta" dolce e sentimentale, non come li conosciamo dalla Scrittura e dai Padri della Chiesa. Sempre meglio degli dèi dell'Antichità, d'accordo. Ma l'inganno è che a qualcuno fanno credere di essere cristiano mentre non ha conosciuto Cristo ma una sua immagine distorta. E c'è anche e soprattutto l'approccio alla verità e al dinamismo del Cristianesimo in modo distorto. Il Cristianesimo si trasforma allora spesso in un giogo molto pesante, che si cerca di “aggiustare” per renderlo vivibile. Questo aggiustamento però snatura totalmente il Vangelo, sia come Buona Notizia che come apertura all’orizzonte delle Beatitudini e della Grazia, per esempio appunto con la falsa distinzione tra Consigli evangelici e Comandamenti divini.

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