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mercoledì 20 maggio 2020

IN CHE COSA SAN PAOLO HA SBAGLIATO? / mercoledì VI sett. Pasqua

San Paolo predica all'Areòpago.

Arrivato ad Atene san Paolo annuncia Cristo risorto all’Areòpago. Cerca di adattarsi alle persone che ha davanti a sé e alla loro cultura. Però egli ottiene poche conversioni. Quasi tutti esprimono scetticismo e derisione. Eppure Paolo ha detto molte cose vere. Per esempio insiste sul fatto che Dio non abita in templi costruiti dall’uomo, e attacca l’adorazione delle statue. Purtroppo una certa credenza paganeggiante nella “casa di Dio” e nella personificazione del Signore e dei santi nelle statue fa fatica a morire. Eppure quello che annuncia Paolo viene costantemente ripetuto nella Bibbia. È un tema semplice ma delicato per l’attaccamento psicologico che abbiamo a certi luoghi e immagini. Merita approfondimento anche se l’ho già trattato su questo blog. Paolo cita anche l’intuizione poetica di Arato di Soli che apre la mente e il cuore dei greci alla fede nell’adozione a figli da parte di Dio. La Chiesa riterrà infatti la riflessione e il cammino culturale dei greci pagani come “Preparazione al Vangelo”.
Quindi il mezzo fallimento di Paolo è solo dovuto alle persone che lo ascoltano e, liberamente, non accolgono il suo annuncio – gente peraltro abituata a passare la giornata in superficiali “conversazioni da bar”, diremmo oggi – oppure è mancato qualcosa?
San Paolo comincia a lodare gli ateniesi: “siete molto religiosi, siete anche aperti a ciò che non conoscete ancora, bravi!”. Questo modo si chiama “captatio benevolentia”: mettere gli ascoltatori in un atteggiamento positivo verso chi parla. San Paolo lo fa quasi sempre, nei suoi discorsi e nelle sue lettere, e fa bene.
Ma quando Paolo annuncia la risurrezione dai morti di Gesù egli omette di parlare della croce. Tutti muoiono! Nessuno vorrebbe morire e la vita va difesa sempre. Anche se Gesù non ha potuto evitarla, che sia risorto è una buona notizia. Ma non è il cuore della Buona Notizia. È un po’ come certi che cercano nel Cristianesimo e nella preghiera solo il ricevere grazie e guarigioni, liberazioni dai problemi… Invece il Cristianesimo è essenzialmente diverso; è ricevere uno Spirito che mi trasforma e mi rende libero dalla morte nella morte. Quello Spirito che ha fatto dire a Gesù ai suoi discepoli durante l’ultima Cena: “io vivo e quando riceverete lo Spirito anche voi vivrete”. È come dire: “finora siete morti!, morti che camminano, che pensano di vivere, ma sono sotto il potere della morte, schiavi del male e del demonio proprio per paura della morte.
Perché Paolo non ha annunciato Cristo crocifisso a quell’Assemblea? Fatto sta che poi va a Corinto e lì, secondo la sua stessa testimonianza ritenne infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e questi crocifisso” (1 Cor 2,2) “scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani” (1Cor 1,23).
È così facile che evitiamo di annunciare la Croce, per fare discorsi di sapienza umana, anche se ammantati di religiosità! Se la mia vita, se la vita delle famiglie cristiane fosse sinceramente fondata sulla Croce di Cristo, speranza di vita eterna e vittoria sul male, quanta pace, quanto bene! Invece bestemmiamo Dio e l’uomo ogni giorno per la croce.
  
Prima Lettura   At 17, 15-22-18,1
Colui che, senza conoscerlo, voi adorate, io ve lo annuncio.
Dagli Atti degli Apostoli.
In quei giorni, quelli che accompagnavano Paolo lo condussero fino ad Atene e ripartirono con l’ordine, per Sila e Timòteo, di raggiungerlo al più presto.
Paolo, in piedi in mezzo all’Areòpago, disse: «Ateniesi, vedo che, in tutto, siete molto religiosi. Passando infatti e osservando i vostri monumenti sacri, ho trovato anche un altare con l’iscrizione: “A un Dio ignoto”.
Ebbene, colui che, senza conoscerlo, voi adorate, io ve lo annuncio. Il Dio che ha fatto il mondo e tutto ciò che contiene, che è Signore del cielo e della terra, non abita in templi costruiti da mani d’uomo né dalle mani dell’uomo si lascia servire come se avesse bisogno di qualche cosa: è lui che dà a tutti la vita e il respiro e ogni cosa. Egli creò da uno solo tutte le nazioni degli uomini, perché abitassero su tutta la faccia della terra. Per essi ha stabilito l’ordine dei tempi e i confini del loro spazio perché cerchino Dio, se mai, tastando qua e là come ciechi, arrivino a trovarlo, benché non sia lontano da ciascuno di noi. In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo, come hanno detto anche alcuni dei vostri poeti: “Perché di lui anche noi siamo stirpe”.
Poiché dunque siamo stirpe di Dio, non dobbiamo pensare che la divinità sia simile all’oro, all’argento e alla pietra, che porti l’impronta dell’arte e dell’ingegno umano. Ora Dio, passando sopra ai tempi dell’ignoranza, ordina agli uomini che tutti e dappertutto si convertano, perché egli ha stabilito un giorno nel quale dovrà giudicare il mondo con giustizia, per mezzo di un uomo che egli ha designato, dandone a tutti prova sicura col risuscitarlo dai morti».
Quando sentirono parlare di risurrezione dei morti, alcuni lo deridevano, altri dicevano: «Su questo ti sentiremo un’altra volta». Così Paolo si allontanò da loro. Ma alcuni si unirono a lui e divennero credenti: fra questi anche Dionigi, membro dell’Areòpago, una donna di nome Dàmaris e altri con loro.
Dopo questi fatti Paolo lasciò Atene e si recò a Corìnto.

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 148
I cieli e la terra sono pieni della tua gloria.

Lodate il Signore dai cieli,
lodatelo nell’alto dei cieli.
Lodatelo, voi tutti, suoi angeli,
lodatelo, voi tutte, sue schiere.
I re della terra e i popoli tutti,
i governanti e i giudici della terra,
i giovani e le ragazze,
i vecchi insieme ai bambini
lodino il nome del Signore.
Perché solo il suo nome è sublime:
la sua maestà sovrasta la terra e i cieli.
Ha accresciuto la potenza del suo popolo.
Egli è la lode per tutti i suoi fedeli,
per i figli d’Israele, popolo a lui vicino.

Canto al Vangelo  
Gv 14,16
Alleluia, alleluia.

Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito
perché rimanga con voi per sempre.
Alleluia.

Vangelo   Gv 16, 12-15
Lo Spirito della verità vi guiderà a tutta la verità.
Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà». 

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