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sabato 9 maggio 2020

ELEMENTI DI DISCERNIMENTO 02 / IL CRISTIANESIMO E' COME LO SPORT?


Raccomandando sempre di leggere l'omelia del Papa del mattino, continuiamo un discorso sul discernimento cristiano. Si impara, è complicato? Il discernimento cristiano in fondo è semplice. Perché  il Vangelo è semplice. Il Vangelo è fatto per i semplici dice Gesù. E meno male. Ma essere semplice non significa essere saputello, né significa di non aver bisogno di imparare.

Credo che si possa paragonare in qualche modo allo sport. In genere le regole degli sport sono semplici. Altrimenti non si potrebbe giocare al calcio in tutto il mondo e nei luoghi più disparati. Altri sport più individuali come il tennis, hanno regole ancora più semplici. Infatti i grandi giocatori molto spesso sono persone che hanno fatto pochi studi scolastici. Non è difficile comprendere il limite che decide se la pallina rimane in campo oppure no, oppure il modo di contare il punteggio per vincere la partita. Ma conoscere le regole di uno sport non fa di me un campione. Ci sono altre dimensioni, anche queste semplici nella teoria, che devo rispettare assolutamente: innanzitutto comprendere e osservare ciò che si chiamano i fondamentali di quello sport. Se sbaglio presa della racchetta, oppure gli appoggi dei piedi, la posizione del corpo quando colpisco la pallina, non ottengo i risultati sperati. Ma a differenza, del punteggio, o altre regole che sono esterne a me, è qualcosa di cui mi devo rendere conto su me stesso, di cui devo fare esperienza prendendo coscienza di quello che faccio realmente, non di quello che sogno di fare, e, infine, devo darmi i mezzi per arrivare al livello desiderato. Questo è il difficile.


Ti accorgi allora che diventare campione impegna tutta la vita, e che non hai mai finito di imparare e di mantenere l’acquisito. Esige la preparazione atletica, la dieta, la disciplina di vita: devi fare delle scelte e quindi delle rinunce materiali e relazionali. Rafael Nadal diceva: qualcuno pensa chi sa quali sfrenatezze desidero, discoteca o altro. Invece penso soltanto: “Ah se potessi mangiare un po’ di Nutella!”

Anche la guida è necessaria anche se forse il tuo coach non è un campione della tua levatura. Senza un maestro, o almeno un confronto con qualcuno che possa aiutarti a vedere te stesso e razionalizzare i tuoi progressi, non arriverai da nessuna parte. Infine, i campioni riconoscono tutti di aver imparato più dai loro errori e fallimenti che dai loro successi.

Ecco, nel Cristianesimo trovi elementi che richiamano tutto questo: un gioco semplice che prende (e salva) la vita, dove non finisci mai di perfezionarti con la pratica, la meditazione e l'aiuto della "scuola", del "coach", della Chiesa. Ma non solo il Cristianesimo è molto più bello in tutti i sensi, ma è anche ancora più semplice. Non sono necessari talenti naturali o intelligenza, ci vuole solo la chiamata che è gratuita e abbondante da parte di Dio. Poi ci vuole tanta fiducia in Dio. La fiducia sempre al primo posto. Ci vuole anche tanta assiduità, tanta perseveranza, tanto lavoro su se stesso. Non c'è bisogno di studiare grossi libri complicati, ma di essere attento al proprio cuore, sì! Infatti bisogna comprendere quali idoli, quali tranelli albergano in esso. E bisogna conoscere Gesù, nutrirsi di Gesù. Nutrirsi attraverso i sacramenti, ma prima ancora attraverso la Scrittura che deve diventare il mio libro di preghiera fondamentale.

Dobbiamo parlare ancora di altri fondamentali del Cristianesimo, della base dalla quale tutto proviene. Qual è il contenuto del Vangelo che hai ricevuto e vuoi annunciare agli altri?

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