Visualizzazioni totali

domenica 31 maggio 2020

PENTECOSTE, ESPERIENZA DI MORTE E DI VITA / domenica di Pentecoste

Le letture di oggi ci fanno vedere la sorpresa dei presenti e la potenza dello Spirito che fa meraviglie. Per questo il Signore disse agli Apostoli: rimanete in città, aspettate questo dono. Non vi buttate a fare da soli. Non solo fareste poco ma fareste anche male.
Infatti nel momento più forte della crisi del coronavirus abbiamo visto tanto bene sgorgare dal profondo dell’animo delle persone, in quasi tutti una disponibilità nuova e positiva. Adesso che stiamo in riapertura con le molte difficoltà e problemi che essa comporta per tanti, vediamo che non c'è stato un cambiamento duraturo e generale nelle persone. Non parlo dei semi che sono stati seminati in questo periodo e germoglieranno in futuro. Soprattutto non parlo di chi nella fase critica è arrivato all’eroismo e perfino al dono della vita: in essi il bene era già solidamente radicato da tempo. Ma la conclusione di questo Lockdown è che abbiamo bisogno assoluto dello Spirito Santo per affrontare le grandi sfide presenti e future.
Lo Spirito ci è donato ma dobbiamo sceglierlo. Non tutti lo scelgono. Tra chi sta quel giorno a Gerusalemme, per alcuni si realizza la promessa di Dio e si convertono, per altri sono cose da ridere. Siamo liberi. Ma anche quelli che accetteranno la Parola di Pietro senza difendersi, si sentiranno trafiggere il cuore: “voi l’avete ucciso!” Davvero, io l’ho ucciso, io, non un altro! Un’esperienza di morte prima di ricevere la vita nuova. In genere preferiamo negare questo: siamo stati sempre bravi, non perfetti certo, ma da lì a dirmi che ho ucciso la Vita in me, che ho ucciso l’Unica mia Speranza di salvezza… Come ti permetti? Forse non hai capito bene…
Quel giorno, per chi ascolta, l’esperienza dolorosa di morte è breve. Gli apostoli invece si sono sentito trafiggere il cuore molto più profondamente e molto più a lungo. Erano i più vicini a Gesù e proprio loro l’hanno abbandonato, rinnegato. Hanno pregato giorni e giorni chiusi nel nulla di questo Cenacolo, poveri e anche timorosi di essere vittime di una improvvisa irruzione dei soldati, sospesi tra le ombre del loro fallimento e la speranza nella promessa di Gesù. Hanno sperimentato quanto senza lo Spirito Santo erano incapaci di tutto. Ma hanno scelto di fare fiducia, sostenuti dalla Madre di Gesù, che li aiuta a sperare e a non ritenere la loro vita meritevole di nulla. La coscienza della loro fragilità e del loro peccato, sopratutto il rimorso dei loro peccati, non devono prevalere sulla disponibilità a mettersi a disposizione del Signore che li ha scelti sapendo cosa c'è nell’uomo. L’esperienza della loro fragilità li accompagnerà fino all’ultimo giorno. Proprio per questo motivo la loro definitiva scelta di seguire Gesù è indispensabile e preziosa.

Prima Lettura  At 2, 1-11
Tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare.
Dagli atti degli apostoli
Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.
Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti; abitanti della Mesopotàmia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, della Frìgia e della Panfìlia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, Romani qui residenti, Giudei e prosèliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio».

Salmo Responsoriale  
Dal Salmo 103
Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.

Benedici il Signore, anima mia!
Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature.
Togli loro il respiro: muoiono,
e ritornano nella loro polvere.
Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra.
Sia per sempre la gloria del Signore;
gioisca il Signore delle sue opere.
A lui sia gradito il mio canto,
io gioirò nel Signore. 

Seconda Lettura
  1 Cor 12, 3b-7. 12-13
Noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo
Fratelli, nessuno può dire: «Gesù è Signore!», se non sotto l’azione dello Spirito Santo.
Vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune.
Come infatti il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo. Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito

Vieni, Santo Spirito,
manda a noi dal cielo
un raggio della tua luce.
Vieni, padre dei poveri,
vieni, datore dei doni,
vieni, luce dei cuori.
Consolatore perfetto,
ospite dolce dell'anima,
dolcissimo sollievo.
Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto.
O luce beatissima,
invadi nell'intimo
il cuore dei tuoi fedeli.
Senza la tua forza,
nulla è nell'uomo,
nulla senza colpa. 
Lava ciò che è sordido,
bagna ciò che è arido,
sana ciò che sanguina. 
Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
drizza ciò ch'è sviato. 
Dona ai tuoi fedeli
che solo in te confidano
i tuoi santi doni. 
Dona virtù e premio,
dona morte santa,
dona gioia eterna.

Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.

Vieni, Santo Spirito,
riempi i cuori dei tuoi fedeli
e accendi in essi il fuoco del tuo amore.
Alleluia.

  
Vangelo  Gv 20, 19-23
Come il Padre ha mandato me anch’io mando voi.
 .
Dal vangelo secondo Giovanni
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati»




Nessun commento:

Posta un commento