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martedì 26 maggio 2020

NON RITENGO IN NESSUN MODO PREZIOSA LA MIA VITA / san Filippo Neri




Nelle letture di oggi vediamo sia Gesù che Paolo arrivare alla fine di una loro opera. Gesù porterà a compimento tutta la sua missione non esitando a consegnarsi nelle mani dei suoi nemici e a subire il supplizio della croce per espiare i miei e i tuoi peccati. Anche san Paolo vede all’orizzonte molte nuvole nere: catene e tribolazioni. Vanno avanti perché il senso della loro vita è amare il Padre e giungere a lui. Tutti e due si congedano dai loro discepoli sapendo che non li rivedranno più su questa terra. Danno indicazioni e consigli per il loro futuro. È impressionante il parallelismo tra loro due. Il cammino di Cristo è il cammino del cristiano, di ogni cristiano.
San Paolo dice: “non ritengo in nessun modo preziosa la mia vita!” Come Gesù , Paolo si è completamente svuotato di sé stesso. Egli è, ormai, serenamente pronto a tutto. Non significa che non possa soffrire, ma l’amore per Dio e per le pecore a lui affidate è molto più forte. San Filippo Neri è il santo della Gioia, della facezia, del buon umore. È molto attraente per questa sua caratteristica che lo rende insieme umile e simpatico. Non significa che non abbia dovuto fare grandi scelte per rimanere fedele. Non significa che non abbia dovuto mettere sotto i piedi il proprio orgoglio, le proprie ripugnanze … Non era un buontempone ma un generoso che lasciava irradiare la sua croce dalla luce della Promessa, dalla consolazione dello Spirito Santo invocato continuamente.
Il sorriso e l’humour di san Filippo Neri illuminino la nostra giornata. La frase di san Paolo: “non ritengo in nessun modo preziosa la mia vita!” ci serva di guida di fronte alle difficoltà piccole e grandi, alla nostra sete di giustizia che diventa una mannaia brandita a destra e a manca contro chiunque non vede le cose come le vediamo noi.

Prima Lettura   At 20, 17-27
Conduco a termine la mia corsa e il servizio che mi fu affidato dal Signore Gesù.
Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, da Milèto Paolo mandò a chiamare a Èfeso gli anziani della Chiesa.
Quando essi giunsero presso di lui, disse loro: «Voi sapete come mi sono comportato con voi per tutto questo tempo, fin dal primo giorno in cui arrivai in Asia: ho servito il Signore con tutta umiltà, tra le lacrime e le prove che mi hanno procurato le insidie dei Giudei; non mi sono mai tirato indietro da ciò che poteva essere utile, al fine di predicare a voi e di istruirvi, in pubblico e nelle case, testimoniando a Giudei e Greci la conversione a Dio e la fede nel Signore nostro Gesù.
Ed ecco, dunque, costretto dallo Spirito, io vado a Gerusalemme, senza sapere ciò che là mi accadrà. So soltanto che lo Spirito Santo, di città in città, mi attesta che mi attendono catene e tribolazioni. Non ritengo in nessun modo preziosa la mia vita, purché conduca a termine la mia corsa e il servizio che mi fu affidato dal Signore Gesù, di dare testimonianza al vangelo della grazia di Dio.
E ora, ecco, io so che non vedrete più il mio volto, voi tutti tra i quali sono passato annunciando il Regno. Per questo attesto solennemente oggi, davanti a voi, che io sono innocente del sangue di tutti, perché non mi sono sottratto al dovere di annunciarvi tutta la volontà di Dio».  

Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 67 
Benedetto il Signore, Dio della salvezza.

Pioggia abbondante hai riversato, o Dio,
la tua esausta eredità tu hai consolidato
e in essa ha abitato il tuo popolo,
in quella che, nella tua bontà,
hai reso sicura per il povero, o Dio.
Di giorno in giorno benedetto il Signore:
a noi Dio porta la salvezza.
Il nostro Dio è un Dio che salva;
al Signore Dio appartengono le porte della morte. 

Canto al Vangelo
   Gv 14,16
Alleluia, alleluia.

Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito
perché rimanga con voi per sempre.
Alleluia.

Vangelo
   Gv 17, 1-11
Padre, glorifica il Figlio tuo.
Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi al cielo, disse:
«Padre, è venuta l’ora: glorifica il Figlio tuo perché il Figlio glorifichi te. Tu gli hai dato potere su ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato.
Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. Io ti ho glorificato sulla terra, compiendo l’opera che mi hai dato da fare. E ora, Padre, glorificami davanti a te con quella gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse.
Ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me, ed essi hanno osservato la tua parola. Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro. Essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato.
Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato, perché sono tuoi. Tutte le cose mie sono tue, e le tue sono mie, e io sono glorificato in loro. Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te».  

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