Aquila, Priscilla e Apollo. |
Per diventare cristiano devi incontrare un altro cristiano.
Apollo, giudeo, colto, versato nelle Scritture e innamorato di esse, non comprende
il mistero di Gesù finché non gli viene annunciato. E anche in un primo tempo la
sua comprensione è incompleta finché Priscilla e Aquila non gli espongono la via
di Dio con maggiore accuratezza.
Le Scritture che lo hanno aperto all’annuncio, senza
lo Spirito Santo, senza l’insegnamento e la testimonianza della Chiesa, non bastano.
Ci sono tanti autori fantasiosi e spesso senza nessun rigore intellettuale che dalla
Bibbia affermano conclusioni aberranti. Chiaramente quando dietro i loro libri c'è
la motivazione del guadagno o lo spirito di opporsi alla Chiesa, è molto peggio.
Ma ci sono anche tutti i nostri fratelli ebrei che traggono dalle loro Scritture
e dallo spirito delle promesse fatte ad Abramo, sapienza, ricchezza spirituale
e rettitudine di vita, ma non arrivano a scoprire in Gesù di Nazareth il Messia
atteso. Però, una volta che Apollo ha conosciuto la via di Dio, la sua
conoscenza delle Scritture diventa molto utile per sé e per tutti, perché le
Scritture annunciano il Cristo. Ignorare le Scritture è ignorare Cristo. “Le Parole che io vi ho detto sono Spirito e
sono Vita” dice Gesù (Giovanni 6,63).
Il progetto di Dio per noi è immenso come il suo
amore. Nel Vangelo di oggi Gesù dice ai discepoli qualcosa di sbalorditivo: sempre
nel suo nome, sempre in comunione con lui – egli è la Via – ma quel giorno avremo
accesso diretto al Padre, sarà il nostro Padre e noi i suoi figli, seduti anche
noi alla sua destra. Molti dicono: ho pregato tanto e non sono stato esaudito!
I discepoli avevano lasciato tutto per seguire Gesù, Gesù era diventata la loro
vita, eppure ancora non erano giunti alla perfetta comunione che permette questo
accesso diretto, non conoscono il Padre. E tu, vorresti costringere Dio a fare
la tua volontà, senza essere entrato in comunione con lui.
Prima
Lettura At 18, 23-28
Apollo dimostrava attraverso le Scritture che Gesù è il Cristo.
Apollo dimostrava attraverso le Scritture che Gesù è il Cristo.
Trascorso ad Antiòchia un po’ di tempo, Paolo partì: percorreva di seguito la regione della Galàzia e la Frìgia, confermando tutti i discepoli.
Arrivò a Èfeso un Giudeo, di nome Apollo, nativo di Alessandria, uomo colto, esperto nelle Scritture. Questi era stato istruito nella via del Signore e, con animo ispirato, parlava e insegnava con accuratezza ciò che si riferiva a Gesù, sebbene conoscesse soltanto il battesimo di Giovanni.
Egli cominciò a parlare con franchezza nella sinagoga. Priscilla e Aquila lo ascoltarono, poi lo presero con sé e gli esposero con maggiore accuratezza la via di Dio.
Poiché egli desiderava passare in Acàia, i fratelli lo incoraggiarono e scrissero ai discepoli di fargli buona accoglienza. Giunto là, fu molto utile a quelli che, per opera della grazia, erano divenuti credenti. Confutava infatti vigorosamente i Giudei, dimostrando pubblicamente attraverso le Scritture che Gesù è il Cristo.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 46
Dio è re di tutta la terra.
Popoli
tutti, battete le mani!
Acclamate Dio con grida di gioia,
perché terribile è il Signore, l’Altissimo,
grande re su tutta la terra.
Acclamate Dio con grida di gioia,
perché terribile è il Signore, l’Altissimo,
grande re su tutta la terra.
Perché
Dio è re di tutta la terra,
cantate inni con arte.
Dio regna sulle genti,
Dio siede sul suo trono santo.
cantate inni con arte.
Dio regna sulle genti,
Dio siede sul suo trono santo.
I
capi dei popoli si sono raccolti
come popolo del Dio di Abramo.
Sì, a Dio appartengono i poteri della terra:
egli è eccelso.
Canto al Vangelo Gv 16,28
Alleluia, alleluia.
Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo;
ora lascio il mondo e vado al Padre.
Alleluia.
Vangelo Gv 16, 23b-28
Il Padre vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto.
come popolo del Dio di Abramo.
Sì, a Dio appartengono i poteri della terra:
egli è eccelso.
Canto al Vangelo Gv 16,28
Alleluia, alleluia.
Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo;
ora lascio il mondo e vado al Padre.
Alleluia.
Vangelo Gv 16, 23b-28
Il Padre vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto.
Dal
vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«In verità, in verità io vi dico: se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà. Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena.
Queste cose ve le ho dette in modo velato, ma viene l’ora in cui non vi parlerò più in modo velato e apertamente vi parlerò del Padre. In quel giorno chiederete nel mio nome e non vi dico che pregherò il Padre per voi: il Padre stesso infatti vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto che io sono uscito da Dio.
Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo e vado al Padre».
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«In verità, in verità io vi dico: se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà. Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena.
Queste cose ve le ho dette in modo velato, ma viene l’ora in cui non vi parlerò più in modo velato e apertamente vi parlerò del Padre. In quel giorno chiederete nel mio nome e non vi dico che pregherò il Padre per voi: il Padre stesso infatti vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto che io sono uscito da Dio.
Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo e vado al Padre».
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