Visualizzazioni totali

martedì 14 novembre 2017

SERVI DISUTILI E AMATI / martedì XXXII sett. T. O.

Ford Madox Brown - Jesus washing saint Peter'feet, XIX° secolo.
Le letture di oggi con il brano della Sapienza mi hanno fatto pensare a san Francesco. Prima di lui c'erano i Benedettini e, assieme a san Domenico e altri, san Francesco è stato suscitato per rispondere ai cambiamenti della società di allora. Tutti si nutrivano della Parola di Dio, leggevano tutta la Bibbia. Ma c'erano differenze di approccio.

I Benedettini privilegiavano la lettura dell’Antico Testamento, l’approfondimento dei libri sapienziali, come un cammino verso la Luce. Giustamente perché si sentivano, ancora oggi, portati ad un cammino contemplativo puro. In san Francesco colpisce il fatto che nei suoi scritti cita molto poco l’Antico Testamento, e abbondantemente il Nuovo Testamento. In particolare le sue Regole sono quasi come dei “brani del Vangelo cuciti insieme”. Giustamente perché san Francesco e i suoi compagni si sentivano chiamati a “stare con Gesù ed essere mandati predicare con il potere di cacciare i demoni” (vd. Marco 3,14-15).


Una sola fede, dei cammini diversi, non opposti. Così anche ognuno di noi abbiamo dei cammini diversi, sempre nella fedeltà al Vangelo, nella comunione della Chiesa e nell’obbedienza ai Pastori.
La bellezza del cammino di san Francesco è l’accento che pone, oltre che sulla centralità di Gesù, sulla Risurrezione, sull’essere nuove creature in Cristo: “Poiché l'amore del Cristo ci spinge, al pensiero che uno è morto per tutti e quindi tutti sono morti. Ed egli è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro. Cosicché ormai noi non conosciamo più nessuno secondo la carne; e anche se abbiamo conosciuto Cristo secondo la carne, ora non lo conosciamo più così. Quindi se uno è in Cristo, è una creatura nuova; le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove”. (2 Corinzi 5, 14-17).
Credi fortemente che Gesù fa nuove tutte le cose nella tua vita (Apocalisse 21,5). Per questo basta che tu accetti (continuamente) di rinascere dallo Spirito, di ricominciare senza stancarti, senza guardarti allo specchio, di lasciarti guidare passo, passo. Ieri don Enzo Cozzolino ci ha ricordato che per santa Teresa d’Avila una cosa molto importate che doveva fare l’uomo era, ogni mattina, ricordarsi di “non essere nulla”.

Siamo servi inutili dice il Vangelo. San Francesco che lo medita, visto che pecca, spreca le grazie che riceve, chiama se stesso non “servo inutile” ma, rivolto al Signore, “io, Tuo disutile servo”. Ma è anche “io, Tuo piccolino”. Peccatore e disutile ma amato gratuitamente dall’amore instancabile di Dio, tanto da essere “suo piccolino”, portato in braccio dalla Misericordia.

(l’interlineare greco italiano ci suggerisce che la traduzione più giusta poteva essere “servi non necessari” nel senso di “interscambiabili”: io dovevo fare questa cosa - che è utile – ma non sono indispensabile, il Signore poteva scegliere un altro. Infatti “abbiamo fatto quanto dovevamo fare”)


Prima Lettura  Sap 2, 23 - 3, 9
Agli occhi degli stolti parve che morissero, ma essi sono nella pace.

Dal libro della Sapienza
Dio ha creato l’uomo per l’incorruttibilità,
lo ha fatto immagine della propria natura.
Ma per l’invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo
e ne fanno esperienza coloro che le appartengono.
Le anime dei giusti, invece, sono nelle mani di Dio,
nessun tormento li toccherà.
Agli occhi degli stolti parve che morissero,
la loro fine fu ritenuta una sciagura,
la loro partenza da noi una rovina,
ma essi sono nella pace.
Anche se agli occhi degli uomini subiscono castighi,
la loro speranza resta piena d’immortalità.
In cambio di una breve pena riceveranno grandi benefici,
perché Dio li ha provati e li ha trovati degni di sé;
li ha saggiati come oro nel crogiuolo
e li ha graditi come l’offerta di un olocausto.
Nel giorno del loro giudizio risplenderanno,
come scintille nella stoppia correranno qua e là.
Governeranno le nazioni, avranno potere sui popoli
e il Signore regnerà per sempre su di loro.
Coloro che confidano in lui comprenderanno la verità,
i fedeli nell’amore rimarranno presso di lui,
perché grazia e misericordia sono per i suoi eletti.

Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 33
Benedirò il Signore in ogni tempo.

Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.

Gli occhi del Signore sui giusti,
i suoi orecchi al loro grido di aiuto.
Il volto del Signore contro i malfattori,
per eliminarne dalla terra il ricordo.

Gridano e il Signore li ascolta,
li libera da tutte le loro angosce.
Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato,
egli salva gli spiriti affranti.  

Canto al Vangelo 
 Gv 14, 23  
Alleluia, alleluia.

Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.
Alleluia.

Vangelo 
  Lc 17, 7-10
 Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare.

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse:
«Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, strìngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”». 

Nessun commento:

Posta un commento