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domenica 5 novembre 2017

L'UNITA' DEI CRISTIANI SECONDO GESU': CHI TRA VOI E' PIU' GRANDE SARA' VOSTRO SERVO / XXXI° domenica T.O.




"Chi tra voi è più grande sarà vostro servo" dice Gesù. In quel tempo, gli scribi e i farisei volevano insegnare a tutti. Ancora oggi, sono in molti a sedere sulla cattedra di Mosè.

Il recente francobollo delle Poste Vaticane suscita molti commenti.

Una sorella dice: “se uno Stato commemora un evento con un francobollo significa che ne riconosce l'importanza” e quindi, per lei,  il francobollo commemorativo della Riforma è segno che il Vaticano "approva" la Riforma, "canonizza" Lutero. Nulla di ciò, ma, effettivamente , la Santa Sede riconosce l’IMPORTANZA della Commemorazione dei 500 anni della Riforma luterana. In che senso allora?:
La Commemorazione o Celebrazione della Riforma era vissuta ogni anno dai soli Luterani e spesso, mi è stato detto, in senso un po' anticattolico.
Per la ricorrenza dei 500 anni, Luterani  e Cattolici hanno voluto COMMEMORARE INSIEME (non "celebrare"! celebrare è solo positivo, commemorare può essere vissuto in senso positivo oppure critico) questo evento, nel riconoscimento degli errori e delle violenze commesse da una parte e dall'altra e ringraziare il Signore, offeso dalle nostre divisioni, per questo processo di riconciliazione.
Da parte cattolica non si celebra Lutero, né la Riforma. Ma Cattolici e Luterani vogliono ABBANDONARE I PREGIUDIZI nei confronti dell'altro e riconoscere i SUOI MERITI. Oltre che perfettamente evangelico, è un atteggiamento DOVEROSO. Però nel passato non si faceva.

Il Cammino di riconciliazione tra i cristiani non ha iniziato per la Chiesa Cattolica con papa Francesco, ma, ufficialmente, con il Concilio Vaticano II negli anni ’60, in particolare con il Decreto “Unitatis Redintegratio” (Ritorno all’Unità) e la creazione di un “Segretariato per l’Unità dei Cristiani”. Giovanni Paolo II ha colto ogni occasione nei suoi viaggi e nei suoi incontri con i cristiani non cattolici per chiedere perdono per le colpe dei cattolici e ha ricevuto uguale risposta da parte loro nei confronti dei cattolici. Giovanni Paolo II non era eretico, anche se - disse - "per l’incontro di Assisi nel 1986, qualcuno mi voleva scomunicare”. Anche allora ci furono molte critiche contro il Papa e sono state dette sciocchezze, a cominciare dal commentatore della RAI quel giorno: Giovanni Paolo II aveva appena affermato che “quell’incontro non cancella le differenze tra noi (confessioni cristiane diverse e religioni diverse), ma, bensì, in qualche modo le consacra. Però, al di là delle differenze, l’Unico Dio e l’amore per l’uomo, chiedono ai credenti tutti di unirsi per operare a favore della pace”, che il commentatore disse: “questo incontro sancisce che non ci sono più “le religioni” ma una sola religione!”. 

Da allora si son fatti molti passi eppure noi siamo rimasti cattolici, anzi, siamo più cattolici di prima in quanto la disunione dei cristiani è uno scandalo, e Gesù ha chiesto che i suoi discepoli siano uniti affinché il mondo creda”. Con il Concilio la prospettiva del Cammino verso l’Unità ha sperimentato una “svolta copernicana” nel senso che prima si diceva ai protestanti: “la Chiesa vera siamo noi, ritornate figli traviati”. Adesso si è capito che solo nella conversione di tutti al Signore e al Vangelo ci ritroveremo uniti in Lui. Questo non significa che è cancellata o contraddetta l’espressione stessa del Concilio che “la Chiesa di Cristo sussiste nella Chiesa cattolica”. (Vedi: Risposte a quesiti riguardanti alcuni aspetti circa la dottrina sulla Chiesa) . Il problema è che TU (IO, NOI, IL NOSTRO GRUPPO, LA NOSTRA COMUNITA’ PARROCCHIALE) siamo una brutta manifestazione della Chiesa che sognava Gesù. “Osserviamo” il Vangelo, sì, ma più che osservanza del Vangelo, il nostro osservare è un “guardarlo dal lontano”.

Se un genitore ha dei figli litigati non cercherà tra loro la riconciliazione? E se hanno idee ancora diverse, significa che non possono abbracciarsi e chiedersi perdono, non devono abitare insieme, oppure tutti devono avere le mie idee per avere buoni rapporti con me e vedermi partecipare alle loro feste di famiglia? Chi ama la Madonna comprende quanto la Mamma di Gesù che è Madre di tutti prova un desiderio fortissimo che tutti i discepoli di Gesù siano uniti nell'amore ancor prima che nelle formule teologiche e quanto Lei odia le "guerre di religione", a maggior ragione quando si tratta di dettagli.

Sotto, dopo le letture, ho messo alcuni numeri del Catechismo della Chiesa Cattolica che parlano del Cammino Ecumenico (820 - 822). E' importante leggerli, specie le cose da fare per rispondere all'appello che lo Spirito Santo fa a ciascuno di noi per lavorare a favore del ritorno all'Unità visibile della Chiesa (n. 821) (vedi tutto il paragrafo 3, dal n. 811, e in particolare dal n. 817 LE FERITE DELL'UNITA') 

Qualcuno è scioccato perché nell’immagine del francobollo “sparisce la Madonna ai piedi della croce”. Ne parlerò nel prossimo post.

Prima Lettura  Ml 1,14-2,2.8-10
Avete deviato dalla retta via e siete stati d’inciampo a molti con il vostro insegnamento.

Dal libro del profeta Malachia
Io sono un re grande – dice il Signore degli eserciti – e il mio nome è terribile fra le nazioni.
Ora a voi questo monito, o sacerdoti. Se non mi ascolterete e non vi darete premura di dare gloria al mio nome, dice il Signore degli eserciti, manderò su voi la maledizione.
Voi invece avete deviato dalla retta via
e siete stati d’inciampo a molti
con il vostro insegnamento;
avete distrutto l’alleanza di Levi,
dice il Signore degli eserciti.
Perciò anche io vi ho reso spregevoli
e abietti davanti a tutto il popolo,
perché non avete seguito le mie vie
e avete usato parzialità nel vostro insegnamento.
Non abbiamo forse tutti noi un solo padre? Forse non ci ha creati un unico Dio? Perché dunque agire con perfidia l’uno contro l’altro, profanando l’alleanza dei nostri padri?

Salmo Responsoriale  
Dal Salmo 130
Custodiscimi, Signore, nella pace.

Signore, non si esalta il mio cuore
né i miei occhi guardano in alto;
non vado cercando cose grandi
né meraviglie più alte di me.

Io invece resto quieto e sereno:
come un bimbo svezzato in braccio a sua madre,
come un bimbo svezzato è in me l’anima mia.

Israele attenda il Signore,
da ora e per sempre. 

Seconda Lettura
  1 Ts 2,7-9.13
Avremmo desiderato trasmettervi non solo il vangelo di Dio, ma la nostra stessa vita.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi
Fratelli, siamo stati amorevoli in mezzo a voi, come una madre che ha cura dei propri figli. Così, affezionati a voi, avremmo desiderato trasmettervi non solo il vangelo di Dio, ma la nostra stessa vita, perché ci siete diventati cari.
Voi ricordate infatti, fratelli, il nostro duro lavoro e la nostra fatica: lavorando notte e giorno per non essere di peso ad alcuno di voi, vi abbiamo annunciato il vangelo di Dio.
Proprio per questo anche noi rendiamo continuamente grazie a Dio perché, ricevendo la parola di Dio che noi vi abbiamo fatto udire, l’avete accolta non come parola di uomini ma, qual è veramente, come parola di Dio, che opera in voi credenti.

Canto al Vangelo
  Mt 23,9.10
Alleluia, alleluia.

Uno solo è il Padre vostro, quello celeste
e uno solo è la vostra Guida, il Cristo.
Alleluia.


Vangelo  Mt 23,1-12
Dicono e non fanno

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo:
«Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito.
Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente.
Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo.
Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».



DAL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA:
Verso l'unità
820 L'unità, Cristo l'ha donata alla sua Chiesa fin dall'inizio. Noi crediamo che sussista, “senza possibilità di essere perduta, nella Chiesa cattolica e speriamo che crescerà ogni giorno più sino alla fine dei secoli” [Conc. Ecum. Vat. II, Unitatis redintegratio, 4]. Cristo fa sempre alla sua Chiesa il dono dell'unità, ma la Chiesa deve sempre pregare e impegnarsi per custodire, rafforzare e perfezionare l'unità che Cristo vuole per lei. Per questo Gesù stesso ha pregato nell'ora della sua Passione e non cessa di pregare il Padre per l'unità dei suoi discepoli: “. . . Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato” ( Gv 17,21). Il desiderio di ritrovare l'unità di tutti i cristiani è un dono di Cristo e un appello dello Spirito Santo [Cf ibid., 1].
821 Per rispondervi adeguatamente sono necessari:
- un rinnovamento permanente della Chiesa in una accresciuta fedeltà alla sua vocazione. Tale rinnovamento è la forza del movimento verso l'unità; [Cf Conc. Ecum. Vat. II, Unitatis redintegratio, 6]
- la conversione del cuore per “condurre una vita più conforme al Vangelo”, [Cf Conc. Ecum. Vat. II, Unitatis redintegratio, 6] poiché è l'infedeltà delle membra al dono di Cristo a causare le divisioni;
- la preghiera in comune; infatti la “conversione “conversione del cuore” e la “santità della vita, insieme con le preghiere private e pubbliche per l'unità dei cristiani, si devono ritenere come l'anima di tutto il movimento ecumenico e si possono giustamente chiamare ecumenismo spirituale”; [Cf Conc. Ecum. Vat. II, Unitatis redintegratio, 6]
- la reciproca conoscenza fraterna; [Cf ibid.,9]
- la formazione ecumenica dei fedeli e specialmente dei preti; [Cf ibid., 10]
- il dialogo tra i teologi e gli incontri tra i cristiani delle differenti Chiese e comunità; [Cf ibid., 4; 9; 11]
- la cooperazione tra cristiani nei diversi ambiti del servizio agli uomini [Cf ibid., 12].

822 La cura di ristabilire l'unione “riguarda tutta la Chiesa, sia i fedeli che i pastori” [Cf ibid. , 12]. Ma bisogna anche essere consapevoli “che questo santo proposito di riconciliare tutti i cristiani nell'unità della Chiesa di Cristo, una e unica, supera le forze e le doti umane”. Perciò riponiamo tutta la nostra speranza “nell'orazione di Cristo per la Chiesa, nell'amore del Padre per noi e nella forza dello Spirito Santo” [Cf ibid., 12].


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