Eleazaro rifiuta di mangiare cibi proibiti. |
Oggi
è la festa della Presentazione della Vergine Maria al Tempio, ma le suore mi hanno
fatto celebrare con le letture feriali, ispirandomi questa riflessione:
Eleazaro
e Zaccheo si espongono.
Eleazaro, nella prima lettura, si espone
consapevolmente alla morte con delle argomentazioni che esprimono, oltre che la
sua fedeltà e il suo amore a Dio, una saggezza profonda impregnata d’amore per il
prossimo e di senso di responsabilità per i giovani e per tutti.
Zaccheo,
nel Vangelo, non rischia la morte cercando di vedere Gesù ma, da uomo carnale,
dato al servizio dei soldi e probabilmente anche dei piaceri, il suo esporsi alla
vista di tutti per poter incontrare Gesù, di cui si può aspettare pure un
rimprovero pubblico per il mestiere che fa, ha un enorme valore.
Anche
Gesù si espone e rischia. Ha visto la fede di Zaccheo e questo gli basta. Non sa
fin dove andrà, non sa cosa farà Zaccheo. Rischia perché ci sono quelli che criticheranno
comunque la sua iniziativa di invitarsi a casa di un peccatore, vuoi per rigidità
mentale, vuoi per invidia (non è venuto a casa mia). Ma rischia anche di
scandalizzare le anime piccole e sincere che,
se Zaccheo non mostra nessun
segno tangibile di cambiamento, penseranno che egli ha preferito una casa ricca
alla casa di una famiglia povera, che egli ha preferito uno sfacciato piuttosto
che l’ospitalità di gente umile. Intanto tutti – sottolinea il Vangelo –
mormoravano.
Questo
rischiare di Gesù gli riserva oggi una gioia che gli riempie il cuore. Costerà poi
anche a lui la vita perché il suo moltiplicare gli incontri fuori
dagli schemi non gli sarà perdonato.
Gesù incontra Zaccheo. |
Anche
Maria ha rischiato, avendo una vita che, per quanto umile e nascosta, non si è
mai piegata alla legge del “prendere gloria gli uni dagli altri” alla legge
dell’autoreferenzialità del gruppo e della famiglia. Consacrata a Dio, Lo mette
al primo posto, con amore e umiltà, con affetto e pazienza, ma senza compromessi.
Anche
noi siamo consacrati a Dio con il nostro battesimo. Forse venire a Messa è per te
la cosa meno rischiosa e non vi incontri Gesù, perché sei come la folla convenuta e non come
Zaccheo. Egli uscì di casa sua. Dio è presente in cielo e in terra e in ogni luogo,
ma gli appuntamenti che ti dà hanno un luogo, un tempo e delle circostanze
precise, e richiedono un cuore che sa esporsi.
2 Maccabei
6,18-31
18 Un
tale Eleàzaro, uno degli scribi più stimati, uomo già avanti negli anni e molto
dignitoso nell'aspetto della persona, veniva costretto ad aprire la bocca e ad
ingoiare carne suina. 19 Ma egli, preferendo una morte gloriosa a una
vita ignominiosa, s'incamminò volontariamente al supplizio, 20 sputando
il boccone e comportandosi come conviene a coloro che sono pronti ad
allontanarsi da quanto non è lecito gustare per brama di sopravvivere. 21
Coloro che erano incaricati dell'illecito banchetto sacrificale, in nome della
familiarità di antica data che avevano con quest'uomo, lo tirarono in disparte
e lo pregarono di prendere la carne di cui era lecito cibarsi, preparata da lui
stesso, e fingere di mangiare la porzione delle carni sacrificate imposta dal
re, 22 perché, agendo a questo modo, avrebbe sfuggito la morte e
approfittato di questo atto di clemenza in nome dell'antica amicizia che aveva
con loro. 23 Ma egli, facendo un nobile ragionamento, degno della sua
età e del prestigio della vecchiaia a cui si aggiungeva la veneranda canizie, e
della condotta irreprensibile tenuta fin da fanciullo, e degno specialmente
delle sante leggi stabilite da Dio, rispose subito dicendo che lo mandassero
alla morte. 24 «Non è affatto degno della nostra età fingere con il
pericolo che molti giovani, pensando che a novant'anni Eleàzaro sia passato
agli usi stranieri, 25 a loro volta, per colpa della mia finzione,
durante pochi e brevissimi giorni di vita, si perdano per causa mia e io procuri
così disonore e macchia alla mia vecchiaia. 26 Infatti anche se ora mi
sottraessi al castigo degli uomini, non potrei sfuggire né da vivo né da morto
alle mani dell'Onnipotente. 27 Perciò, abbandonando ora da forte questa
vita, mi mostrerò degno della mia età 28 e lascerò ai giovani nobile
esempio, perché sappiano affrontare la morte prontamente e generosamente per le
sante e venerande leggi». Dette queste parole, si avviò prontamente al
supplizio. 29 Quelli che ve lo trascinavano, cambiarono la benevolenza
di poco prima in avversione, ritenendo a loro parere che le parole da lui prima
pronunziate fossero una pazzia. 30 Mentre stava per morire sotto i
colpi, disse tra i gemiti: «Il Signore, cui appartiene la sacra scienza, sa
bene che, potendo sfuggire alla morte, soffro nel corpo atroci dolori sotto i
flagelli, ma nell'anima sopporto volentieri tutto questo per il timore di lui».
31 In tal modo egli morì, lasciando non solo ai giovani ma alla grande
maggioranza del popolo la sua morte come esempio di generosità e ricordo di
fortezza.
Luca 19,1-10.
1 Entrato
in Gerico, attraversava la città. 2 Ed ecco un uomo di nome Zaccheo,
capo dei pubblicani e ricco, 3 cercava di vedere quale fosse Gesù, ma
non gli riusciva a causa della folla, poiché era piccolo di statura. 4
Allora corse avanti e, per poterlo vedere, salì su un sicomoro, poiché doveva
passare di là. 5 Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli
disse: «Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». 6
In fretta scese e lo accolse pieno di gioia. 7 Vedendo ciò, tutti
mormoravano: «È andato ad alloggiare da un peccatore!». 8 Ma Zaccheo,
alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai
poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto». 9
Gesù gli rispose: «Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché anch'egli
è figlio di Abramo; 10 il Figlio dell'uomo infatti è venuto a cercare e
a salvare ciò che era perduto».
Nessun commento:
Posta un commento