Visualizzazioni totali

giovedì 9 novembre 2017

DEDICAZIONE DELLA BASILICA DI SAN GIOVANNI LATERANO: TEMPIO DI PIETRE O TEMPIO SPIRITUALE? / 9 novembre

Gerusalemme, vista del Muro Occidentale (ha-kotel ha-ma'aravy) e della spianata del Tempio.
Oggi la Chiesa celebra la dedicazione della Basilica di san Giovanni in Laterano, ossia la Cattedrale del Vescovo di Roma. Che senso ha questa festa?

Dopo vari secoli dall’arrivo degli Ebrei nella Terra Promessa, Salomone ha costruito un Tempio, una “Casa per Dio" a Gerusalemme, che diventa il centro del Culto. Con le varie distruzioni e l’esilio, Dio non ha permesso agli Ebrei di avere sempre questo punto di riferimento. Essi hanno allora dovuto (ri)scoprire e sviluppare la Celebrazione della Parola, e la Comunità-presenza di Dio come nel tempo dell’Esodo. Oggi la spianata del Tempio è occupata da due Moschee, ma gli Ebrei continuano a privilegiarne il sito e pregano presso il “Muro Occidentale”. I cristiani invece, dall'inizio proclamarono di non avere Tempio, il loro unico Tempio essendo Gesù Risorto, e la Comunità radunata nel suo nome il luogo privilegiato della sua presenza e manifestazione. Queste piccole comunità si radunavano nelle case e sono il Tempio di Dio (seconda lettura). Con il crescere dei loro membri (e della forza del Cristianesimo nella Società), si è resa necessaria (e possibile) la costruzione di luoghi dedicati solo alle Assemblee della Chiesa, anzi, in seguito, molti templi pagani sono stati riadattati al culto cristiano. Molti nuovi battezzati non capivano allora la differenza profonda che portava il Cristianesimo con l’Incarnazione e l’Adozione a Figli dei cristiani da parte di Dio facendoli diventare membra del Corpo del suo Cristo, e vivevano il Cristianesimo in modo ancora molto pagano. Si cominciò ad "andare in chiesa", che divenne la "casa di Dio" permanente, a prescindere che ci sia o meno la Comunità radunata.

Quando celebriamo la Dedicazione della Basilica del Laterano celebriamo un tempio di pietre, che diventa simbolo e testimone della Storia del Cristianesimo a Roma, arricchito delle espressioni della Fede attraverso la Cultura e l’Arte, oppure celebriamo la Comunità Cristiana che “presiede a tutte le Chiese nella Carità?


Celebriamo tutt’e due le cose. Infatti, nel Vangelo di oggi, Gesù attacca la speculazione che si fa nel Tempio, che chiama “Casa del Padre mio”. Ma poi dice: “Distruggete questo Tempio”, parlando del suo corpo. I suoi interlocutori non capiscono il senso di quest’ultima frase e Gesù non puntualizza  come ha fatto per l’Eucaristia (Gv. 6). Perché questo? Perché Gesù, assumendo la nostra condizione umana, assume il bisogno dei credenti presenti e futuri, non solo di avere luoghi specialmente adatti al culto e alla preghiera, ma anche di riconoscersi in luoghi che diventano simbolo della fede e della storia di una comunità. In questo atteggiamento di Gesù, lo vedo anche abbracciare chi è ancora imperfetto nel suo cammino di conversione e di formazione cristiana e non è passato totalmente dallo stadio della religione come “Sacro” a quello della Fede in Dio e nella Incarnazione. Infatti per Gesù l’essenziale nello “Adorare in spirito e verità” (Gv. 4, 23-24) è la Carità, ed essa nasce nel cuore di chiunque si lasci guidare dallo Spirito Santo, al di là delle sue idee.

Questo però non significa che tutto sia uguale. Un conto è la Religione, un conto è la Fede. Se cammino, passando dalla Religione alla Fede, all’Adorazione in Spirito e Verità, va bene. Se pretendo di essere cristiano e mi fermo alla Religione, o ritorno ad essa conservando solo “etichette cristiane”, onorando il Dio di Gesù Cristo come si onora Giove, facendo della Vergine Maria una figura simile nella sostanza a qualche dea pagana, non va bene affatto!

Prima Lettura  Ez 47,1-2.8-9.12
Vidi l'acqua che usciva dal tempio, e a quanti giungeva quest'acqua portò salvezza.
 
Dal libro del profeta Ezechiele
In quei giorni, [ un uomo, il cui aspetto era come di bronzo, ] mi condusse all’ingresso del tempio e vidi che sotto la soglia del tempio usciva acqua verso oriente, poiché la facciata del tempio era verso oriente. Quell’acqua scendeva sotto il lato destro del tempio, dalla parte meridionale dell’altare. Mi condusse fuori dalla porta settentrionale e mi fece girare all’esterno, fino alla porta esterna rivolta a oriente, e vidi che l’acqua scaturiva dal lato destro.
Mi disse: «Queste acque scorrono verso la regione orientale, scendono nell’Àraba ed entrano nel mare: sfociate nel mare, ne risanano le acque. Ogni essere vivente che si muove dovunque arriva il torrente, vivrà: il pesce vi sarà abbondantissimo, perché dove giungono quelle acque, risanano, e là dove giungerà il torrente tutto rivivrà. Lungo il torrente, su una riva e sull’altra, crescerà ogni sorta di alberi da frutto, le cui foglie non appassiranno: i loro frutti non cesseranno e ogni mese matureranno, perché le loro acque sgorgano dal santuario. I loro frutti serviranno come cibo e le foglie come medicina».

Salmo Responsoriale  
Dal Salmo 45
Un fiume rallegra la città di Dio.

Dio è per noi rifugio e fortezza,
aiuto infallibile si è mostrato nelle angosce.
Perciò non temiamo se trema la terra,
se vacillano i monti nel fondo del mare.

Un fiume e i suoi canali rallegrano la città di Dio,
la più santa delle dimore dell’Altissimo.
Dio è in mezzo a essa: non potrà vacillare.
Dio la soccorre allo spuntare dell’alba.

Il Signore degli eserciti è con noi,
nostro baluardo è il Dio di Giacobbe.
Venite, vedete le opere del Signore,
egli ha fatto cose tremende sulla terra.

Seconda Lettura  1 Cor 3,9c-11.16-17
Voi siete il tempio di Dio.
 
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Fratelli, voi siete edificio di Dio.
Secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come un saggio architetto io ho posto il fondamento; un altro poi vi costruisce sopra. Ma ciascuno stia attento a come costruisce. Infatti nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo.
Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi.

Canto al Vangelo 
  2Cr 7,16
Alleluia, alleluia.

Ecco, è giunto il tempo in cui i veri adoratori
adoreranno il Padre in spirito e verità.
  
Vangelo   Gv 2,13-22
Siete tempio di Dio.
 
Dal vangelo secondo Giovanni

Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.
Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete.
Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!».
I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà».
Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo.
Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.  


Nessun commento:

Posta un commento