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mercoledì 29 novembre 2017

BALDASSAR: A LUI NOI DOBBIAMO RENDERE CONTO / mercoledì XXXIV sett. T. O.


A molti Dio sembra assente o inesistente nella Storia dei Grandi e dei Piccoli. In particolare sembra regnare l’ingiustizia o giustizie troppo diverse per gli uni e per gli altri. Una lotteria oppure un sistema a vantaggio dei soliti privilegiati? Un rabbino diceva amaramente : “Signore, per favore, smettila di amare i poveri e di privilegiare sempre i ricchi!” È chiaro che la vita non va come vorresti tu. Gli ebrei non avrebbero mai voluto che fosse distrutto il loro Tempio, i babilonesi non avrebbero mai voluto, da dominatori, diventare dominati. Il film “Una settimana da Dio” (2003, con Jim Carrey e Morgan Freeman) è una bella parabola su Dio Provvidenza e dimostra quale caos regnerebbe se ognuno potesse piegare la vita al proprio gusto.


Le letture di oggi ci insegnano che Dio è costantemente presente con la sua Giustizia nella Storia e che anche i Grandi devono rendere conto: quella stessa notte Baldàssar fu assassinato. (Non v'è creatura che possa nascondersi davanti a lui, ma tutto è nudo e scoperto agli occhi suoi e a lui noi dobbiamo rendere conto Eb 4:13. Vedi anche Rm 14:12, Eb 13:17 ,1P 4:5)
Con il Vangelo la fiducia in Dio aumenta ancora.

Che fare dunque: essere passivi? No! Anzi! Ma è vietata la mormorazione. Se dico di credere in Dio, Padre, Onnipotente, dico che nulla avviene a caso e che, se cerco e faccio la sua volontà, tutto accade in mio favore. Quante mormorazioni invece, quante lamentele inutili, anche nelle comunità di consacrati, nelle comunità che fanno un cammino di fede, nelle famiglie cristiane …, in me. La mormorazione è il contrario della fede. Papa Giovanni XXIII diceva che qualche gemito della carne è inevitabile. Ma quando diventa un giudizio sulla mia comunità, su quel fratello o quella sorella, diventa un giudizio su Dio. Per conto suo, a chi gli chiedeva il segreto del suo sorriso perenne, papa Giovanni rispondeva con il suo umorismo così serio: “Come farei a non essere sereno? Ho un Padre in cielo che si cura sempre di me, ho il Vangelo per fare del bene ogni ora della mia vita e poi … se perdo la serenità io, voi perdete del tutto la pace!” Bisogna entrare nella volontà di Dio.


Prima Lettura  Dn 5, 1-6.13-14.16-17. 23-28
Apparvero le dita di una mano d’uomo, che si misero a scrivere.

Dal libro del profeta Danièle
In quei giorni, il re Baldassàr imbandì un grande banchetto a mille dei suoi dignitari e insieme con loro si diede a bere vino. Quando Baldassàr ebbe molto bevuto, comandò che fossero portati i vasi d’oro e d’argento che Nabucodònosor, suo padre, aveva asportato dal tempio di Gerusalemme, perché vi bevessero il re e i suoi dignitari, le sue mogli e le sue concubine. Furono quindi portati i vasi d’oro, che erano stati asportati dal tempio di Dio a Gerusalemme, e il re, i suoi dignitari, le sue mogli e le sue concubine li usarono per bere; mentre bevevano il vino, lodavano gli dèi d’oro, d’argento, di bronzo, di ferro, di legno e di pietra.
In quel momento apparvero le dita di una mano d’uomo, che si misero a scrivere sull’intonaco della parete del palazzo reale, di fronte al candelabro, e il re vide il palmo di quella mano che scriveva. Allora il re cambiò colore: spaventosi pensieri lo assalirono, le giunture dei suoi fianchi si allentarono, i suoi ginocchi battevano l’uno contro l’altro.
Fu allora introdotto Daniele alla presenza del re ed egli gli disse: «Sei tu Daniele, un deportato dei Giudei, che il re, mio padre, ha portato qui dalla Giudea? Ho inteso dire che tu possiedi lo spirito degli dèi santi e che si trova in te luce, intelligenza e sapienza straordinaria. Ora, mi è stato detto che tu sei esperto nel dare spiegazioni e risolvere questioni difficili. Se quindi potrai leggermi questa scrittura e darmene la spiegazione, tu sarai vestito di porpora, porterai al collo una collana d’oro e sarai terzo nel governo del regno».
Daniele rispose al re: «Tieni pure i tuoi doni per te e da’ ad altri i tuoi regali: tuttavia io leggerò la scrittura al re e gliene darò la spiegazione. Ti sei innalzato contro il Signore del cielo e sono stati portati davanti a te i vasi del suo tempio e in essi avete bevuto tu, i tuoi dignitari, le tue mogli, le tue concubine: tu hai reso lode agli dèi d’argento, d’oro, di bronzo, di ferro, di legno, di pietra, i quali non vedono, non odono e non comprendono, e non hai glorificato Dio, nelle cui mani è la tua vita e a cui appartengono tutte le tue vie. Da lui fu allora mandato il palmo di quella mano che ha tracciato quello scritto. E questo è lo scritto tracciato: Mene, Tekel, Peres, e questa ne è l’interpretazione: Mene: Dio ha contato il tuo regno e gli ha posto fine; Tekel: tu sei stato pesato sulle bilance e sei stato trovato insufficiente; Peres: il tuo regno è stato diviso e dato ai Medi e ai Persiani». 

Salmo Responsoriale  
 Dn 3,62-67 
A lui la lode e la gloria nei secoli.


Benedite, sole e luna, il Signore.
Benedite, stelle del cielo, il Signore.

Benedite, piogge e rugiade, il Signore.
Benedite, o venti tutti, il Signore.

Benedite, fuoco e calore, il Signore.
Benedite, freddo e caldo, il Signore.
  
Canto al Vangelo 
  Ap 2,10
Alleluia, alleluia.

Sii fedele fino alla morte, dice il Signore,
e ti darò la corona della vita.
Alleluia.

Vangelo   Lc 21, 12-19
Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza.
Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».

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