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domenica 10 dicembre 2023

COSA SIGNIFICA LA CONVERSIONE? / 02 Continuiamo la nostra riflessione.


San Giovanni Battista in questa domenica annuncia che Dio verrà a salvare il suo popolo. Dio verrà. E per accoglierlo devi convertirti. Ma cos’è la conversione? Non ci sono forse in giro equivoci profondi e pericolosi? Continuiamo la riflessione del post “
La Gioia del Vangelo: CHIESA SMETTI DI INGANNARE LE PERSONE! / Giovedì 1a Sett. Avvento, 2023.”)

Spesso si dice: l'unica cosa che conta è essere brave persone. Per esempio un’amica commenta: credo che il Padre di Giulia Cecchettin sia più cristiano di me che sono credente e praticante per il comportamento che ha tenuto. 

Anch'io ho espresso tutta la mia sincera stima per l'atteggiamento di Gino Cecchettin, e sulla sua fede mi sono permesso solo un “probabilmente”. Ma parlando in generale è necessario dire chi sono i cristiani. Un teologo parlava di “cristiani anonimi”. Non esistono cristiani anonimi. È verissimo che c'è un solo Dio e una sola natura umana e tutti siamo fatti ad immagine sua, atei o membri di una religione. E l’unico Spirito Santo sollecita continuamente ogni uomo a camminare secondo la propria coscienza. Dice san Paolo: “Quando i pagani, che non hanno la Legge, per natura agiscono secondo la Legge, essi, pur non avendo Legge, sono legge a se stessi. Essi dimostrano che quanto la Legge esige è scritto nei loro cuori, come risulta dalla testimonianza della loro coscienza e dai loro stessi ragionamenti, che ora li accusano ora li difendono”. (Rom 2,14-15). Quindi un pagano può essere più retto di un cristiano! ma non per questo è cristiano. Ho pure detto che non metto mai in dubbio la sincerità di chi sente la fede cristiana nel proprio cuore. Ma è veramente cristiano chi crede in Gesù Cristo, Unico Salvatore, vero Dio e vero Uomo, E LO SEGUE come Signore e Maestro. Se un naufrago sale sulla scialuppa di salvataggio che lo porta a riva, è salvo anche se è meno buono di un altro. Però dopo essere stato salvato da Cristo devo seguirlo. Quindi imparerò da lui, ed egli mi trasformerà fino a comportarmi come lui (vedi 1 Gv 2,6). La falsità della frase “l’importante è essere brave persone” sta nel fatto che alla fine Cristo non sarebbe  necessario. Va molto in giro anche una frase attribuita a Margherita Hack, (grande donna sotto molti aspetti!): “non è necessario avere una religione per avere una morale, perché se non si riesce a distinguere il bene dal male quella che manca è la sensibilità, non la religione.” In sé questa frase è vera perché come constatava Paolo, l’uomo che segue la propria coscienza si purifica e scopre i valori iscritti da Dio nella sua natura. Ma, di fatto, la vera religione aiuta molto a distinguere ciò che è bene e male e a sviluppare la sensibilità. Infatti tra i valori promossi dalla Hack non sono tutti eccellenti e non ci sono quelli esclusivamente cristiani. 

Si dice anche: Ma Gesù ha accolto tutti e non ha importanza se un ragazzo porta sui suoi vestiti un segno satanico. 

Gesù accoglie tutti ma fin dal principio impone la conversione, cioè riconoscerlo come guida e seguirlo, per entrare nel Regno di Dio ("Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: "Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino". Matteo 4, 17; Marco 1, 15). Se un ragazzo ha veramente incontrato Cristo risorto, non porta simboli satanici! Se lo fa è perché n è cristiano o perlomeno ha un atteggiamento di grande superficialità verso la sua fede. Se una famiglia, un genitore, è veramente cristiano, sa che il dono più grande che può fare ai suoi figli è di essere presso di loro testimone di Cristo risorto e aiutarli a sviluppare la loro fede ricevuta nel battesimo, pregando con loro e insegnando loro la Scrittura. Sa che tutti dobbiamo combattere contro gli spiriti delle tenebre e possiamo essere tentati e insegna ai suoi figli a discernere: “Scrivo a voi, padri, perché avete conosciuto colui che è da principio. Scrivo a voi, giovani, perché avete vinto il Maligno.” (1 Gv 2,13).

Alla fine essere solo una "persona per bene e sensibile" porta alla tristezza perché scopri di non aver mai raggiunto la perfezione, e di non aver vinto la morte. Non hai Cristo e la gioia della sua presenza, del suo amore. È vero, il confronto con Cristo è anche scomodo, ma è l'unico che ti ha amato e ti offre la vittoria sulla morte. 


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