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martedì 5 dicembre 2023

NEL REGNO DI DIO, ENTRACI POVERO!


Ascoltate me, che sto alla presenza di Dio! 

Il bene più grande è l’amore e il perdono.

Nel Regno di Dio entraci povero!


Ho avuto una sorpresa davvero bella ieri sera nel leggere questa frase dietro la foto ricordo di un defunto per il suo trigesimo. 

“Ascoltate me, che sto alla presenza di Dio!” 

La frase non pretende che egli sia già in paradiso, come scioccamente si scrive spesso, ma alla presenza di Dio: o paradiso, o purgatorio. Dio è giudice, non noi. Ma anche solo stare in purgatorio permette di avere una visione molto più chiara dei veri valori. Tutte le illusioni che ci propongono la vita e la mentalità comune, o che ci procuriamo da soli per sfuggire all’incontro vero con il Dio vivente nella fede, sono cadute. La luce che pervade già il purgatorio dà autorevolezza per essere ascoltato. A maggior ragione se il breve insegnamento che segue riflette la vita vissuta sulla terra.

“Il bene più grande è l’amore e il perdono”.

Il messaggio è chiaro. Nulla che non si sappia già. Ma nella sua essenzialità indica una direzione, un cammino, un impegno, uno stile di vita realmente cristiano, dei valori fondamentali di cui le famiglie, la società, le nazioni, hanno drammaticamente bisogno. Sembra oggi che non solo non riusciamo a vivere pienamente il Vangelo dell’amore e del perdono - è sempre stato così - ma che abbiamo ormai compreso che sono solo parole al vento che non hanno nessuna reale efficacia. Abbiamo smesso di credere nel Vangelo, se l’abbiamo mai conosciuto! Mi sono sentito ferito nel cuore nel vedere in questi giorni membri di un gruppo parrocchiale diffondere fieramente il loro selfie accanto a uno striscione in difesa delle donne che invitava alla vendetta, alla violenza: “non resteremo in silenzio ma distruggeremo tutto!” Come, da cristiani, si può condividere un tale messaggio?

“Nel Regno di Dio, entraci povero!”

Infine questo consiglio non banale: “Nel Regno di Dio, entraci povero!” Sentiamo un forte profumo di Vangelo. Dice Gesù: “Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio". (Matteo 19, 24). Talmente Gesù lo ripeteva con insistenza, che i tre Vangeli sinottici riprendono pari pari questa frase (Marco 10,25; Luca 18,25). Si sente anche forte il profumo del Vangelo vissuto dai santi. Sopra tutti Francesco che sposa Madonna povertà e le rimane fedele morendo nudo sulla nuda terra. La povertà materiale così estrema di Francesco non sarebbe nulla se non fosse un luminoso segno di coerenza della sua povertà in spirito.  “Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli”. (Matteo 5,1). Ma la povertà spirituale che non è coerente con l'uso e il possesso dei beni materiali è solo (auto)inganno. San Giovanni della Croce ci insegna chiaramente che la via delle consolazioni materiali che egli chiama cammino spirituale sbagliato, e che offre beni della terra, porta lontano dal Regno di Dio. Insegna pure che quello delle consolazioni spirituali sembra migliore - lo chiama cammino spirituale imperfetto - perché offre beni del cielo (sapere, consolazioni, godimenti spirituali, sicurezza, gloria), ma non giunge a Dio. Solo quello della spogliazione di sé nella fede pura è la vera e unica via del Vangelo. È quella dell'abbandono alla volontà di Dio che è Padre e ci offre suo Figlio Gesù come Guida e Modello. 


1 commento:

  1. Quando l'infinita misericordia di Dio ci può aiutare ? Lo so, tranne i santi, Dio tutti destinati al Purgatorio

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