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lunedì 18 dicembre 2023

RISCHIARE È PIÙ PRUDENTE / 18 dicembre 2023


Questa mattina alle Lodi in parrocchia ho sbagliato Vangelo. Non siamo nella III settimana di Avvento ma nella novena di Natale. Le letture sono diverse ma posso ritrovarvi lo stesso pensiero: chi pensa secondo gli uomini si trova limitato, bloccato dal “realismo”. Chi pensa secondo Dio scopre che Egli apre gli orizzonti, è presente oggi e non solo nel passato, cammina con noi, fa superare gli ostacoli più grandi. Per questo però bisogna ascoltare lo Spirito Santo e lasciarsi guidare.

Nel Vangelo della III settimana di Avvento (Matteo 21, 23-27), i farisei sono presi in trappola: prendere posizione li renderebbe - secondo loro - vulnerabili. E quindi preferiscono rispondere a Gesù un “prudente”: “non lo sappiamo”. Gesù li lascia a sé stessi: vedranno che la “prudenza” di non esporsi, di voler servire i propri interessi e non la verità, è solo una prigionia che rende vulnerabili, senza risposta, paralizzati.

Nella prima lettura di oggi Geremia proclama con gioia che, con il ritorno dall’esilio, Dio ha rinnovato i prodigi del tempo di Mosè. L’età d’oro non è nel passato, è oggi, nel progetto di Dio per il futuro che si accoglie già nella nostra conversione. 

Il Vangelo ci offre questo futuro, la grazia impensabile e immeritata di un Salvatore concepito dallo Spirito Santo! Viene accolto con grande tenerezza per noi da due persone: Maria nella fede e Giuseppe nella giustizia che si esprime nel rispetto per la donna dalla quale si crede tradito, nella sua vera prudenza nel ponderare i suoi sentimenti e ciò che richiede la Legge. Ecco il patriarcato vero, dell’uomo che protegge la donna, che sull’esempio di Cristo “la ama e dona se stesso per lei” (Efesini 5,25). 

Non è il patriarcato o il non patriarcato il problema. Ogni soluzione senza il Vangelo, senza lo Spirito di Dio si rivela difettosa, senza promessa di vita. Ogni soluzione, con lo Spirito del Vangelo viene comunque purificata e porta la vita. 


Prima Lettura   Ger 23, 5-8  Susciterò a Davide un germoglio giusto.

Dal libro del profeta Geremìa

«Ecco, verranno giorni – oracolo del Signore – nei quali susciterò a Davide un germoglio giusto, che regnerà da vero re e sarà saggio ed eserciterà il diritto e la giustizia sulla terra. Nei suoi giorni Giuda sarà salvato e Israele vivrà tranquillo, e lo chiameranno con questo nome: Signore-nostra-giustizia.

Pertanto, ecco, verranno giorni – oracolo del Signore – nei quali non si dirà più: “Per la vita del Signore che ha fatto uscire gli Israeliti dalla terra d’Egitto!”, ma piuttosto: “Per la vita del Signore che ha fatto uscire e ha ricondotto la discendenza della casa d’Israele dalla terra del settentrione e da tutte le regioni dove li aveva dispersi!”; costoro dimoreranno nella propria terra». 


Salmo Responsoriale   Dal Salmo 71  Nei suoi giorni fioriranno giustizia e pace.

O Dio, affida al re il tuo diritto, al figlio di re la tua giustizia; egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia e i tuoi poveri secondo il diritto.

Perché egli libererà il misero che invoca e il povero che non trova aiuto. Abbia pietà del debole e del misero e salvi la vita dei miseri.

Benedetto il Signore, Dio d’Israele: egli solo compie meraviglie. E benedetto il suo nome glorioso per sempre: della sua gloria sia piena tutta la terra. Amen, amen. 


Canto al Vangelo  Alleluia, alleluia. O Signore, guida della casa d’Israele, che hai dato la Legge a Mosè sul monte Sinai: vieni a liberarci con braccio potente. Alleluia.

Vangelo    Mt 1, 18-24 Gesù nascerà da Maria, sposa di Giuseppe, figlio di Davide.

Dal vangelo secondo Matteo

Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.

Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».

Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:

«Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa «Dio con noi».

Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.


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