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venerdì 8 dicembre 2023

MARIA VITTIMA DEL PATRIARCATO? / Immacolata Concezione, 8 dicembre 2023.


Si dice: “la prima generazione costruisce, la seconda mantiene, la terza dilapida”. Cioè, la terza generazione, nata negli agi non ne (ri)conosce il valore e crescendo senza la scuola dello sforzo, vive superficialmente. Adamo ed Eva avevano tutto e non conoscendo altro gli sembrava normale, dovuto, 
non hanno saputo valutare i doni immensi di cui erano stati ricolmati né la bontà di Chi glieli aveva dati. Dal dinamismo della crescita posto proprio da Dio nel più profondo di ogni uomo, pur essendo immacolati - senza peccato - hanno ascoltato la menzogna del Tentatore.

In questi giorni si parla molto di patriarcato e di colpevolizzazione-oppressione della donna. Applicare questo schema alla società di oggi e all’uccisione di Giulia Cecchettin è proprio senza senso. Accusare la Chiesa e la Bibbia di diffusione del cattivissimo patriarcato mentre in società maschiliste la Chiesa ha portato l’amore cortese e l’elevazione della donna anche in riferimento alla Vergine Maria è un controsenso storico. Nessuna società è perfetta e può sempre migliorare, specialmente i cristiani, anche nel leggere seriamente la Bibbia.

Qualcuno prendeva pretesto del racconto della Genesi per incolpare la donna di essere, tra i due sessi, la più portata al peccato e tentatrice. Infatti si dice che fu Eva ad ascoltare per prima il serpente e porgere il frutto proibito ad Adamo. Ma proprio nel brano di oggi Dio non va da Eva ma da Adamo. E non dice: “cosa ti ha fatto Eva?” ma: “cosa hai fatto tu?”. Eva non è colpevole di ciò che fa Adamo. Adamo ed Eva hanno peccato tutti e due e ognuno tenta di nascondersi rigettando la colpa su qualcun altro. La Bibbia non accusa specialmente la donna. Chi legge la Bibbia seriamente, anche in riferimento alle altre culture di quel tempo si accorge che la Parola di Dio è sempre un passo o molti passi avanti su tutti. 

Maria, concepita immacolata, è piena di doni, ma sa riconoscerne l’Autore e, nella sua umiltà, non cerca altre vie fuori dal suo benefattore, non si vanta, non si innalza. Anzi, avendo lo Spirito di Dio annulla se stessa nella scomoda obbedienza a Dio. Infatti, dal dialogo con l’angelo è evidente che il Signore - come ad Abramo nel sacrificio di Isacco - sconvolge i suoi piani e le chiede il sacrificio della sua stessa vita. Avrà sentito la dolcezza dell’amore di Dio nell’annuncio dell’angelo? Nulla ce lo dice in quel brano. La gioia e l’esultanza sono palesi dopo, nell’incontro con Elisabetta. Sicuramente - la Scrittura ci dice oggi e poi a più riprese che Maria è una donna che conserva sempre la capacità di ragionare, interrogarsi, senza lasciarsi comandare dalle proprie paure, senza fuggire dalla verità - avrà capito che c'era un grande prezzo da pagare nel dire di sì. Ma la serva per amore obbedisce. Ecco perché Maria è per noi, Madre, Modello e Maestra. Molti vorrebbero ridurla a sola Madre protettrice, altri a schiava violentata da un Dio Padre Padrone. Maria è tutto il contrario, nei due casi. 


Prima Lettura  Gn 3,9-15.20  Porrò inimicizia tra la tua stirpe e la stirpe della donna.

 Dal libro della Gènesi

[Dopo che l’uomo ebbe mangiato del frutto dell’albero,] il Signore Dio lo chiamò e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto». Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?». Rispose l’uomo: «La donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato». Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato».

Allora il Signore Dio disse al serpente:

«Poiché hai fatto questo, maledetto tu fra tutto il bestiame e fra tutti gli animali  selvatici! Sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita. Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno».

L’uomo chiamò sua moglie Eva, perché ella fu la madre di tutti i viventi.


Salmo Responsoriale  Dal Salmo 97  Cantate al Signore un canto nuovo, perchè ha compiuto meraviglie.

Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie. Gli ha dato vittoria la sua destra e il suo braccio santo.

Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza, agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia. Egli si è ricordato del suo amore, della sua fedeltà alla casa d’Israele.

Tutti i confini della terra hanno veduto la vittoria del nostro Dio. Acclami il Signore tutta la terra, gridate, esultate, cantate inni!


 Seconda Lettura  Ef 1,3-6.11-12  In Cristo Dio ci ha scelti prima della creazione del mondo.

 Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini

Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo. In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità, predestinandoci a essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo, secondo il disegno d’amore della sua volontà, a lode dello splendore della sua grazia, di cui ci ha gratificati nel Figlio amato. In lui siamo stati fatti anche eredi, predestinati – secondo il progetto di colui che tutto opera secondo la sua volontà – a essere lode della sua gloria, noi, che già prima abbiamo sperato nel Cristo.


Canto al Vangelo  Cfr. Lc 1,28 Alleluia, alleluia. Rallègrati, piena di grazia, il Signore è con te, benedetta tu fra le donne. Alleluia.

Vangelo  Lc 1,26-38  Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce.

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».

A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».

Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».

Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.


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