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“Il Padrone del Mondo” di Robert H. Benson, un piccolo libro spesso raccomandato da Papa Francesco, parla dell’Anticristo. L’autore, un prete anglicano convertito al cattolicesimo, ha una rara chiaroveggenza sull’evoluzione spirituale dell'Umanità. Il libro, scritto nel 1907, situa l’azione nel Regno Unito degli anni 2000. Intravede progressi tecnici ma è molto lontano dal comprendere l’ampiezza della rivoluzione tecnologica che conoscerà il ‘900. Invece, mentre il Comunismo marxista non è ancora al potere in nessuna nazione della terra, l’autore prevede che questi dirigerà alcuni Stati ma solo per un periodo, per lasciare il posto a un socialismo più moderato, con molte opere sociali e di solidarietà, andando però verso un materialismo sempre più accentuato dove conta soltanto l'appagamento dei sensi, e anche subdolamente più totalitario, imponendo il Pensiero Unico, in particolare contro le religioni accusate di essere superstizioni oscurantiste. Egli prevede anche come "conquista sociale" il libero accesso al suicidio assistito. Ha previsto con un secolo di anticipo la cultura di morte assieme alla dittatura del pensiero unico e del relativismo di oggi!
Qual è il segno caratteristico dell'Anticristo?
Infatti l’Anticristo è il servo del Demonio e ciò che lo caratterizza è innanzitutto l’orgoglio e quindi l’incapacità a chiedere perdono. Anche per noi è difficilissimo nella vita corrente chiedere perdono, è persino difficile chiedere scusa. Non è un buon segno. Eppure in molti ambienti cristiani non si insegna a chiedere perdono e nemmeno a riconoscere i propri torti.
È vero, ci sono persone succube di altri, piene di sensi di colpa. La fede insegna che sono figlio di Dio, amato incondizionatamente da Dio stesso e perdonato. La fede mi insegna il mio valore e ad amare me stesso con lo stesso amore di Dio, senza dipendere dall'approvazione degli altri. La fede distrugge l'eccessivo senso di colpa e sulla base della mia dignità di figlio amato mi insegna a liberarmi dal diabolico orgoglio e a riconoscere i miei torti, a chiedere perdono, rinascere, iniziare una relazione nuova con chi mi circonda e la mia stessa vita.
Invece, se vivo senza la guida dello Spirito Santo, chiaramente quando avrò sbagliato, cercherò di correggermi, anche per non dover subire di nuovo il rimprovero della mia coscienza e di chi mi circonda. È giusto imparare dai propri errori, ma fare soltanto questo non annulla l’orgoglio. Anzi posso voler non sbagliare o migliorare solo per orgoglio, per non dover chiedere perdono. L'impegno a migliorare senza mai chiedere perdono è proprio la tattica dell’Anticristo.
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