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sabato 23 dicembre 2023

ALCUNE REAZIONI E PERPLESSITÀ DI FRONTE A "FIDUCIA SUPPLICANS" 03


Continua - come era da prevedere - un fiume di reazioni a proposito della Dichiarazione “Fiducia supplicans”. 

C'è chi sottolinea che in amore non possono esistere regole. È un’affermazione fuori dal più semplice realismo e la cui logica porterebbe a una soggettività totale e a una totale deresponsabilizazzione verso gli altri. Il “come mi pare”, “come me la sento” può essere solo per oggi, mai per sempre. “Per sempre” sarebbe già una regola. Non può nemmeno essere “come noi ce la sentiamo”, perché affinché  il “noi” persista, io dovrei sottomettermi al sentire di un’altra persona che diventerebbe una regola che mi limita. Nella realtà esistono regole in tutto. Sul piano materiale, fisico, sono obbligato a seguirle se non voglio subire un fallimento. Solo nei videogiochi posso cadere dal quinto piano senza farmi male, saltare un muro di 5 metri, ecc. Nella realtà esistono anche regole sociali. Anzi, si vuole risolvere tutto oggi attraverso leggi repressive, anti stalking, anti molestie, leggi per preservare i diritti di ogni genere e in qualsiasi tipo di relazioni. E poi si dice che in amore non esistono regole. Tutte queste leggi repressive sono regole per l’amore! 

Ci sono quindi regole per tutto ma si vorrebbe che sul piano spirituale non esistessero leggi. Impossibile. Dio ci ha creati. L’uomo non si è creato da solo. Ma allora dove sta la libertà? La libertà è innanzitutto essere liberi dal male. Il bene e il male li ha definiti Dio nell’atto stesso della Creazione, nella struttura di ogni essere vivente o inanimato. Scopriamo il bene scoprendo la realtà illuminata dal progetto di Dio. Che sia molto più complessa di quanto potrebbe sembrare a prima vista, anche nelle sue leggi di crescita, non significa che sia caotica, senza un Creatore. Neppure il campo spirituale che è il meno determinato è senza leggi. Se vado contro di esse avrò poco frutto o addirittura un fallimento. Il demonio ha rifiutato di riconoscere la sua condizione di creatura: non è libero. Si trova in una situazione di imprigionamento terribile, nella disperazione totale: “in girum imus nocte et consumimur igni”, “giriamo in tondo nella notte e siamo consumati dal fuoco”.

Qual è allora la nostra libertà, la libertà di coloro che si amano? La libertà sta nel dire sì al bene, nell’accettare il dono ricevuto e la sua natura, e nell’interpretazione personale che gli do: si può interpretare le relazioni come si interpreta un pezzo musicale, o si usa uno strumento, senza stravolgere la loro natura. 

C'è chi trova inopportuno il momento della pubblicazione del Documento. Sarebbe stato meglio in estate. 

Un errore di comunicazione quindi. Non saprei. Comunque la Dottrina della Fede non è nuova ad errori di comunicazione. Per esempio “Dominus Jesus”, un altro documento con rango di Dichiarazione, firmato da Ratzinger, pubblicato in piena estate - 6 agosto 2000 - ha sollevato un putiferio planetario, riempiendo i giornali in tempo di scarsità di notizie. Sapendo che i giornalisti leggono solo la prima pagina e subito scrivono, qualcuno vi ha visto un rinnegamento di tutto il Cammino ecumenico. Bastava inserire nella prima frase qualcosa del tipo: “Il Signore Gesù desidera fortemente l’unità di tutti i credenti in lui. Possiamo solo benedire i passi fatti negli ultimi decenni verso la piena comunione. Infatti prima di ascendere al cielo, affidò ai suoi discepoli il mandato di annunciare il Vangelo al mondo intero e di battezzare …”, e, credo tutto passava liscio. Forti polemiche, sgomento nelle comunità piccole, come per esempio in Algeria, dove i pochi cristiani - di varie confessioni - si frequentano quotidianamente in amicizia e nella testimonianza comune. Quando poi qualcuno ha letto il documento intero che ripeteva soltanto quello che la Chiesa dice da sempre, compreso il Concilio stesso, tutto si è calmato. 

Che bisogno c'era di pubblicare questo documento? Le vere urgenze sono queste? 

Sulla tempistica ritorniamo al ragionamento sopra. Sul fondo, se questo testo ha una sua validità scritturale e teologica, è sempre pubblicato troppo tardi.

Ma questo Papa crea confusione! Gesù era segno di contraddizione, ma non creava confusione. 

Invece sì, molti di quelli che lo ascoltavano erano perplessi anche senza essere polemici. Nicodemo era perplesso (Giovanni 3), molti compreso gli stessi apostoli non comprendevano bene i suoi discorsi (Giovanni 6;  Giovanni 16, 16-18.25 - 32), Gesù viene accusato di voler distruggere le usanze e i luoghi santi e così anche i suoi discepoli (Atti 6,13-14).

C'è chiaramente, come già accennato, la posizione responsabile di vescovi che temono comunque che il messaggio del Papa non abbia effetti positivi sulle comunità loro affidate. C'è stata una richiesta ufficiale di consultazione al massimo livello da parte del presidente dell’organizzazione pan africana, Cardinale Obongo di Kinshasa. 

L’unica soluzione è di leggere attentamente il documento, pregare e riflettere. Sicuramente il clamore attuale, inevitabile di fronte ad ogni novità, può solo ricadere. Dopo si tratta, comunque, di fare una seria opera di formazione che manca terribilmente nelle nostre parrocchie. 




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