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domenica 24 dicembre 2023

LA BENEDIZIONE NEL SACRAMENTO DEL MATRIMONIO / II. il testo di Fiducia Supplicans

Il Matrimonio è solo l'unione esclusiva,
stabile e indissolubile tra un uomo e una donna,
 naturalmente aperta a generare figli.

I. La benedizione nel sacramento del matrimonio

4. La recente risposta del Santo Padre Francesco al secondo dei cinque quesiti posti da due Cardinali[4] offre la possibilità di approfondire ulteriormente la questione, soprattutto nei suoi risvolti di ordine pastorale. Si tratta di evitare che «si riconosca come matrimonio qualcosa che non lo è».[5] Perciò sono inammissibili riti e preghiere che possano creare confusione tra ciò che è costitutivo del matrimonio, quale «unione esclusiva, stabile e indissolubile tra un uomo e una donna, naturalmente aperta a generare figli»,[6] e ciò che lo contraddice. Questa convinzione è fondata sulla perenne dottrina cattolica del matrimonio. Soltanto in questo contesto i rapporti sessuali trovano il loro senso naturale, adeguato e pienamente umano. La dottrina della Chiesa su questo punto resta ferma.

5. Questa è anche la comprensione del matrimonio offerta dal Vangelo. Per questo motivo, a proposito delle benedizioni, la Chiesa ha il diritto e il dovere di evitare qualsiasi tipo di rito che possa contraddire questa convinzione o portare a qualche confusione. Tale è anche il senso del Responsum dell’allora Congregazione per la Dottrina della Fede laddove afferma che la Chiesa non ha il potere di impartire la benedizione ad unioni fra persone dello stesso sesso.

6. È da sottolineare che, proprio nel caso del rito del sacramento del matrimonio, non si tratta di una qualsiasi benedizione, ma del gesto riservato al ministro ordinato. In questo caso, la benedizione del ministro ordinato è direttamente connessa all’unione specifica di un uomo e di una donna che con il loro consenso stabiliscono un’alleanza esclusiva e indissolubile. Questo ci permette di evidenziare meglio il rischio di confondere una benedizione, data a qualsiasi altra unione, con il rito proprio del sacramento del matrimonio.


3 commenti:

  1. Beh io non avrei detto pubblicamente che si può benedire una unione omo .

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  2. Non siamo il Papa e secondo il Vangelo è lui che ha il massimo di aiuto dello Spirito Santo per il bene di tutti. Quindi la nostra opinione conta come sondaggio di ciò che pensa la gente (i cattolici!?). Questo ha un certo interesse, ma relativo. Quello che dice il Papa è magistero e innanzitutto dobbiamo ascoltarlo, cercare di comprenderlo, poi magari farci un giudizio visto che non è Magistero Ex Cathedra. Ma solo dopo aver cercato di uscire dalle nostre opinioni ristrette per fare spazio al pensiero autorevole di qualcuno che deve guidarci da parte di Dio.
    Comunque il Papa nono legittima in nessun modo il peccato. È importante saperlo.

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  3. Comunque mi permetto di rispondere ancora a "anonimo" che dice: non avrei detto pubblicamente che si può...". Spero che questo fratello comprende che questo atteggiamento non è evangelico. Ci sono dei casi personali coperti dal segreto come la confessione, o riservati. Ma i criteri seguiti per decidere di coprire col segreto o tenere riservato il caso di Tizio o Caio devono essere accessibili a tutti. Altrimenti possiamo cadere veramente in gravissime distorsioni: ipocrisia, potere discrezionale fino all'abuso messo in mano al clero, o di ostruzionismo... No, è meglio dire pubblicamente e informare, formare tutti.

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