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martedì 5 dicembre 2023

LA LITURGIA È COMPRESA COME VIA DI SANTITÀ, FORZA INTERIORE DEL DINAMISMO APOSTOLICO E DELLA MISSIONARIETÀ ECCLESIALE? / 04/09 "Spiritus et Sponsa" di Giovanni Paolo II, del 4 XII 2003.


Dal rinnovamento all'approfondimento

6. A distanza di quarant'anni, è opportuno verificare il cammino compiuto. Già in altre occasioni ho suggerito una sorta di esame di coscienza a proposito della ricezione del Concilio Vaticano II 17. Tale esame non può non riguardare anche la vita liturgico-sacramentale. "E' vissuta la Liturgia come ‘fonte e culmine’ della vita ecclesiale, secondo l'insegnamento della Sacrosanctum Concilium?" 18. La riscoperta del valore della Parola di Dio, che la riforma liturgica ha operato, ha trovato un riscontro positivo all'interno delle nostre celebrazioni? Fino a che punto la Liturgia è entrata nel concreto vissuto dei fedeli e scandisce il ritmo delle singole comunità? E’ compresa come via di santità, forza interiore del dinamismo apostolico e della missionarietà ecclesiale?

7. Il rinnovamento conciliare della Liturgia ha l'espressione più evidente nella pubblicazione dei libri liturgici. Dopo un primo periodo nel quale c'è stato un graduale inserimento dei testi rinnovati all'interno delle celebrazioni liturgiche, si rende necessario un approfondimento delle ricchezze e delle potenzialità che essi racchiudono. Alla base di tale approfondimento deve esserci un principio di piena fedeltà alla Sacra Scrittura e alla Tradizione, autorevolmente interpretate in particolare dal Concilio Vaticano II, i cui insegnamenti sono stati ribaditi e sviluppati nel Magistero successivo. Tale fedeltà impegna in primo luogo coloro che, con l'ufficio episcopale, hanno "l'incarico di presentare il culto della religione cristiana alla Divina Maestà e di regolarlo secondo i precetti del Signore e le leggi della Chiesa"19; coinvolge al tempo stesso l'intera comunità ecclesiale "secondo la diversità degli stati, degli uffici e dell’attuale partecipazione"20.

In questa prospettiva rimane più che mai necessario incrementare la vita liturgica all'interno delle nostre comunità, attraverso una formazione adeguata dei ministri e di tutti i fedeli, in vista di quella piena, consapevole e attiva partecipazione alle celebrazioni liturgiche che è auspicata dal Concilio 21.


17 Cfr Lett. ap. Tertio millennio adveniente (10 novembre 1994), 36: AAS 87 (1995), 28. 

18 Ibid.

19 Conc. Ecum. Vat. II, Cost.dogm. sulla Chiesa Lumen gentium, 26.

20 Conc. Ecum. Vat. II, Cost. sulla sacra Liturgia Sacrosanctum Concilium, 26.

21 Cfr n. 14; Giovanni Paolo II, Lett. ap. Vicesimus quintus (4 dicembre 1988), 15: AAS 81 (1989), 911-912 .  


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