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martedì 19 dicembre 2023

IL NOME BETLEMME CI SPIEGA IL MISTERO DEL NATALE E DELLA VITA CRISTIANA / Natale 2023.

Icona del Natale di Rublev (particolare).

Gesù nascerà a Betlemme, la città di Davide di cui è Figlio tramite Giuseppe. In ebraico questa cittadina si chiama Beit Lehem (
בֵּיִת לֶחֶם), ossia “Casa del Pane”. Gli arabi hanno traslitterato quel nome ma volendo conservargli un senso la chiamano Bayt Lahm (
بيت لحم), ossia “Casa della Carne”. 


I due significati la rendono il luogo ideale per la nascita di Gesù e la sua missione: Egli è il Verbo che si fa carne per nutrire l’umanità (“non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni Parola che esce dalla bocca di Dio”. Matteo 4,4).

Dobbiamo mangiare questo pane, lasciarci arricchire dal mistero di povertà dell'Incarnazione: “Conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà”. (2 Corinzi 8, 9).

E ancora: 

“Per questo, entrando nel mondo, Cristo dice:

Tu non hai voluto né sacrificio né offerta,

un corpo invece mi hai preparato.

6 Non hai gradito

né olocausti né sacrifici per il peccato.

7 Allora ho detto: "Ecco, io vengo

- poiché di me sta scritto nel rotolo del libro -

per fare, o Dio, la tua volontà". (Ebrei 10,5-7).


Nelle icone la culla di Gesù ha una forma di tomba. Qualcuno sentenzia che la festa più importante per i cristiani è il Natale perché senza il Natale non ci sarebbe la Pasqua. E invece senza la Morte Redentrice di Gesù e la Vittoria della sua Risurrezione non penseremmo nemmeno a celebrare il suo Natale.

Per cui non ha senso celebrare Natale senza il radunarci come Comunità attorno alla Mensa dell'Eucaristia.


Betlemme ci ricorda infatti il senso eucaristico della nostra vita, della vita cristiana: nutriti della vita di Gesù, vincitori della morte con lui, diventiamo pane per la vita del mondo, per gli altri, per farci mangiare, perdere la nostra vita per ritrovarla.

L’uomo si realizza solo donandosi: 

"Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà". (Matteo 10, 39; vedi Matteo 16, 25)

"Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà". (Marco 8, 35)

"Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà". (Luca 9, 24; vedi Luca 17, 33).

Sapevo di trovare questa frase nei tre Sinottici (Matteo, Marco e Luca) e anche che Marco precisava “per causa del Vangelo”. Ma per la prima volta scopro che sia Matteo che Luca ripetono due volte quella frase nel loro Vangelo. Un'insistenza significativa di Gesù che ripete continuamente a noi qual è il senso della vita.


Betlemme ci sprona ad entrare profondamente nel presente, nella nostra condizione umana, di “incarnarci” per vivere la missione, appariscente o meno ma sempre grande, che il Signore ci ha affidato.


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