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venerdì 9 febbraio 2024

IL RAPPORTO DEL MUSULMANO CON MAOMETTO È SIMILE AL RAPPORTO DEL CRISTIANO CON GESÙ CRISTO?

Gesù e Maometto.

 Segue da : 
La Gioia del Vangelo: INDOVINELLO: CI SONO UN MUSULMANO, DUE POVERI CRISTI E UN CRISTIANO. QUANTE PERSONE CI SONO?

C'è una differenza tra il musulmano nel suo rapporto con il Profeta Maometto e il cristiano nel suo rapporto con Gesù? Sì e grande.

È  chiaro che per i musulmani Maometto è un modello che va imitato nelle sue virtù di coraggio e di perseveranza nelle difficoltà (Shagià’ e Sabr), di fedeltà a Dio e di sincerità. Era chiamato “el Amìn”, l’Affidabile. La vita del Profeta diventa quindi fonte di esempi da seguire. In alcuni questa imitazione versa anche in particolari esteriori. Il più comune è il porto della barba per gli uomini. E posso citare anche il rompere il digiuno del Ramadàn con un dattero come Maometto, oppure persino rompersi un incisivo perché il Profeta aveva un dente rotto. Ma nessuno di questi segni esterni sono obbligatori per essere buoni musulmani, anche se il mio portare la barba è stato talvolta apprezzato come “un buon inizio”... Maometto però non può essere imitato in tutto in quanto ha anche privilegi unici concessi da Dio solo a lui. Per esempio le mogli non possono essere più di quattro mentre per Maometto non ci sono limiti. Soprattutto si vigila per escludere ogni idolatria di Maometto. Abu Bakr alla morte del Profeta, tagliò corto dicendo: “O musulmani, se avete creduto in Allah, Allah è vivo, se avete creduto in Muhamad, Muhamad è morto!”. E a Medina nessun pellegrino deve fermarsi troppo a lungo davanti alla tomba di Maometto, o fare gesti di venerazione inopportuni!

In sintesi, Maometto, il più grande e l’ultimo dei Profeti, ha consegnato all’Umanità una religione fatta di dogmi e di pratiche e il Sacro Corano, e chi si sottomette a Dio seguendo questi dettami (Islam) potrebbe fare completamente a meno di Maometto. Dio, coerentemente, non impone all’uomo una Legge che egli non possa compiere. Dio chiede all'uomo di riflettere e impegnarsi per salvarsi attraverso le opere buone perché Dio, coerentemente, non impone all’uomo una Legge che egli non possa compiere con i sui sforzi. Non c'è comunione con Maometto. I musulmani non gradiscono affatto essere chiamati "maomettani", si definiscono "muslim" cioè sottomessi a Dio. Mentre noi ci definiamo cristiani.

Infatti il Cristiano segue una “Via nuova e vivente che egli (Cristo) ha inaugurato per noi attraverso il velo, cioè la sua carne,” (Ebrei 10, 20) sapendo che la Via è Gesù stesso, Verità e Vita. "Via" implica cammino, cambiamento, e nel caso dei cristiani il cammino è infinito. Il cristiano non si salva per le sue buone opere, magari sotto lo sguardo di un Dio indulgente, Perdonatore (ghafùr), ma per la sua comunione con Dio attraverso Cristo che lo ha amato gratuitamente fino alla fine. Il cristiano è sempre un riscattato dall’Unico Sacrificio. Inoltre il cristiano diventa membro del corpo di Cristo che è una comunità, e ha la Vita divina in germe che si deve sviluppare fino ad essere Uno con Dio in Cristo, sotto l’azione dello Spirito Santo.

Purtroppo molti battezzati si sentono tranquillamente cristiani anche se non conoscono Gesù, non conoscono la sua Parola, non hanno un vero rapporto con lui, pensano di essere a posto con le opere che fanno, o piuttosto con gli sbagli che evitano di fare, senza nessun obbligo di cambiare.

C'è un grosso problema di fondo!


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