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domenica 11 febbraio 2024

FEMMINICIDI... EDUCAZIONE...: CHE FARE? / Festa di san Castrese, 11 Febbraio 2024.


“Cari genitori, chiedendo il battesimo per i vostri figli, voi vi impegnate a educarli nella fede, affinché nell’osservanza dei Comandamenti imparino ad amare Dio e il prossimo, come Gesù ci ha insegnato. Siete consapevoli di questa responsabilità?” "E
 voi padrini e madrine siete disposti ad aiutare i genitori in questo compito così importante?” (Rito per il Battesimo dei bambini nn. 38 e 39).

Sia genitori che padrini prendono davanti a Dio e alla Chiesa un impegno molto serio di cui dovranno rendere conto. La loro vita deve essere conforme alla fede e all’impegno assunto, cioè educare i bambini con l’esempio e con la parola! Ma sono davvero coscienti della serietà di questo impegno? Sanno educare alla fede il loro figlio di pochi mesi? Conoscono i Dieci Comandamenti e l'insegnamento di Gesù?

Perché parlare di questo?

Innanzitutto perché c'è di mezzo l’autenticità della nostra vita e testimonianza di Chiesa. Non serve il sale senza sapore. Perché c'è di mezzo la vita di tutti, anche nel senso fisico di vita o morte, specialmente dei giovani. Perché la Chiesa, Madre e Maestra, possiede nel suo tesoro un programma educativo intramontabile che deve proporre con coraggio e intelligenza.

I femminicidi hanno toccato un apice in Italia nel 2023: nei numeri - 120 donne uccise, 1 ogni 3 giorni, metà da partner, 4 su 5 in famiglia - e nella commozione generale suscitata in particolare dagli episodi di Giulia Tramontano e di Giulia Cecchettin. I loro uccisori erano ambedue “bravi ragazzi dalla faccia pulita”, nei quali la nostra società ha potuto riconoscere caratteristiche del modo comune di vivere oggi.   

Questi femminicidi hanno suscitato dibattito sull’impostazione educativa. Pure l’aumento delle violenze private, delle violenze sessuali, delle aggressioni al personale sanitario e insegnante ci interrogano.  Molti si sono accodati a slogan deleteri gridando contro il “patriarcato”, oppure a slogan del tipo “la prossima volta distruggeremo tutto”. Anche cristiani hanno condiviso questi slogan, anche se promettere di distruggere tutto è radicalmente anticristiano. Ma poi, tali manifestazioni sono state solo emotive. Infatti i femminicidi sono continuati fin dall’indomani e nessuno ha mosso un ditino. Non possiamo accontentarci di questo.

Noi cristiani di Marano, di fronte alla crisi generale educativa cosa possiamo e dobbiamo fare? L’educazione è un fenomeno globale complesso. Ma un punto di partenza basilare è di approfondire la dimensione oggettiva e sociale del patto d’amore di Dio con il suo popolo. L’amore non è mai separato dalla verità. Nei Dieci comandamenti, il Signore ci dona la chiave per vite riuscite, per una convivenza armoniosa, per una società pacifica e giusta. 

Notiamo già che non ci può essere una vita felice, sia da singolo che da popolo senza Dio al centro, senza la preghiera, senza l’esperienza di essere dei salvati e che esistono idoli che imprigionano (Comandamenti I, II, III). “Senza Dio tra l’uomo e l’uomo, inizia la lotta dell’uomo contro l’uomo” (Giovanni Paolo II). Inoltre Dio ci indica, nello spirito di amore, come rapportarci in modo giusto a prossimo. Alcuni Comandamenti fanno parte del nostro ordinamento giuridico: non rubare, non uccidere … Sappiamo che altri, pur non proposti dalla legge, sono necessari per il benessere di tutti. Così i cristiani diventano l'anima del corpo sociale. Riscopriamo che i “no”  di Dio fanno crescere. Cari genitori ed educatori, viviamo i comandamenti, insegnando con l'esempio ai figli la via della salvezza e della felicità. San Castrese non ha esitato a mettere a repentaglio la sua vita per rimanere fedele a Dio e alla Chiesa, e dare una chiara testimonianza al suo gregge. 


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