Visualizzazioni totali

lunedì 12 febbraio 2024

SAN CASTRESE, IL MARTIRE CHE NON È MORTO!


San Castrese è il Martire che non è morto, come Giovanni Paolo II che veneriamo tanto. Castrese ha offerto la sua vita come quelli di cui parla l’Apocalisse (12,11) “Ma essi lo (il demonio) hanno vinto grazie al sangue dell'Agnello e alla parola della loro testimonianza, e non hanno amato la loro vita fino a morire”

Fino al Concilio di Nicea (325 d.C.) si poteva essere cattolico e credere che Gesù fosse una persona divina inferiore al Padre. Dopo non più. Per rimanere fedele al dogma della TrinitàCastrese e i suoi compagni misero a repentaglio la propria vita. Questo ci pone una domanda essenziale: qual è il cuore della fede cristiana? La risposta è doppia. 

1. Il cuore della  fede cristiana è il Mistero Pasquale, la morte redentrice e la risurrezione di un uomo: “Gesù di Nàzaret - uomo accreditato da Dio presso di voi (noi) per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso fece tra voi per opera sua, come voi sapete bene -, consegnato a voi secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio, voi, per mano di pagani, l'avete crocifisso e l'avete ucciso. Ora Dio lo ha risuscitato, liberandolo dai dolori della morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere” (Atti 2, 22-24) e lo ha costituito Signore e Cristo, giudice dei vivi e dei morti, capace di effondere lo Spirito Santo, dono e fonte di vita. Quell'annuncio non era tanto facile da accettare. Gli ascoltatori si sentono trafiggere il cuore! Scoprono di aver sbagliato tutto condannando Gesù ! Ma, aderendovi, sperimentano di risorgere in Gesù. È questa opera dello Spirito Santo che muove i primi cristiani, è la vicinanza viva del Risorto che li conforta, li istruisce, li illumina…( vedi At 2,37-43).

Questo è  il Kerigma fondamentale! A chi dice: Cristo è risorto d’accordo, ma noi non siamo mica come lui, Paolo risponde con forza : “Ora, se si annuncia che Cristo è risorto dai morti, come possono dire alcuni tra voi che non vi è risurrezione dei morti? Se non vi è risurrezione dei morti, neanche Cristo è risorto! Ma se Cristo non è risorto, vuota allora è la nostra predicazione, vuota anche la vostra fede. … e voi siete ancora nei vostri peccati. … Se noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto per questa vita, siamo da commiserare più di tutti gli uomini.  … Se davvero i morti non risorgono, … perché noi ci esponiamo continuamente al pericolo? … Se i morti non risorgono, mangiamo e beviamo, perché domani moriremo". (1 Corinzi 15, 12-14.16.18.26.30.32)

2. Ma - al contempo - il cuore della fede cristiana è vivere la comunione con Cristo nella Chiesa, è la fedeltà alla Chiesa e al suo insegnamento. Per le verità definite dalla Chiesa al Concilio di Nicea, Castrese era pronto a morire. Oggi sarebbe pronto a farlo anche per i dogmi definiti in seguito. 

Molti oggi dubitano della risurrezione e della vita eterna, e non danno molto peso alla necessità di vivere in comunione con la Chiesa e col Magistero. Questo è molto grave! San Castrese ci aiuti ad essere fedeli cattolici.


Per s. Castrese avevamo letture proprie: Is. 61,1-3; “ Tim 2,8-13;3,10-13; Mt 10,17-22. 

ISAIA 61,1-3

Lo spirito del Signore Dio è su di me, perché il Signore mi ha consacrato con l'unzione; mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri, a promulgare l'anno di grazia del Signore, il giorno di vendetta del nostro Dio, per consolare tutti gli afflitti, per dare agli afflitti di Sion una corona invece della cenere, olio di letizia invece dell'abito da lutto, veste di lode invece di uno spirito mesto. Essi si chiameranno querce di giustizia, piantagione del Signore, per manifestare la sua gloria.


 2 Tim 2,8-13;3,10-13

Carissimo, Ricòrdati di Gesù Cristo, risorto dai morti, discendente di Davide, come io annuncio nel mio Vangelo, per il quale soffro fino a portare le catene come un malfattore.

Ma la parola di Dio non è incatenata! Perciò io sopporto ogni cosa per quelli che Dio ha scelto, perché anch'essi raggiungano la salvezza che è in Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna. Questa parola è degna di fede:

Se moriamo con lui, con lui anche vivremo; se perseveriamo, con lui anche regneremo; se lo rinneghiamo, lui pure ci rinnegherà; se siamo infedeli, lui rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso.

Tu invece mi hai seguito da vicino nell'insegnamento, nel modo di vivere, nei progetti, nella fede, nella magnanimità, nella carità, nella pazienza, nelle persecuzioni, nelle sofferenze. Quali cose mi accaddero ad Antiòchia, a Icònio e a Listra! Quali persecuzioni ho sofferto! Ma da tutte mi ha liberato il Signore! E tutti quelli che vogliono rettamente vivere in Cristo Gesù saranno perseguitati. Ma i malvagi e gli impostori andranno sempre di male in peggio, ingannando gli altri e ingannati essi stessi.


Matteo 10,17-22

Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell'ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.

Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato.


Nessun commento:

Posta un commento