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venerdì 16 febbraio 2024

QUALE DIGIUNO PIACE AL SIGNORE? Venerdì dopo le Ceneri, 2024.


Quale digiuno piace al Signore? 

Da alcuni giorni girano in maniera impressionante due fake su Fb e Youtube. Sono testi attribuiti a Papa Francesco che propongono di abbandonare la pratica del digiuno fisico, alimentare, per sostituirlo con atti di carità verso il prossimo. Come sempre il digiuno e la preghiera sono esclusi! Qui un link che rivela senza fondamento uno dei due testi (Mangiate quello che volete a Pasqua: frasi di Papa Francesco su Quaresima 2024 senza fonti). Questi testi non autentici pongono vari problemi. 

Innanzitutto è sempre deprecabile usare il nome di un altro per far passare le proprie idee. È un abuso, è disonesto! 

Nel nostro caso può deviare le persone dal vero insegnamento della Chiesa, creare divisioni, conflitti nella Chiesa, giudizi sfavorevoli contro il Papa o contro il corso voluto dal Concilio … Tutte cose gravi sapendo quanto sono importanti per la salvezza delle persone sia la Verità, sia l’Unità della Chiesa e in particolare la comunione con il Papa. Chi segue il Papa si rende subito conto che questi testi non rispecchiano il suo stile.

C'è un dato di fatto però in questo preciso caso: i contenuti sono abbastanza in linea con l’insegnamento della Chiesa e di Papa Francesco! Infatti proprio la prima lettura di oggi è uno sfogo di Dio tramite il profeta contro coloro che digiunano ma non traducono la loro penitenza in carità. Se devo scegliere una sola cosa meglio non digiunare e avere carità. Ma la Chiesa sa che le due cose sono legate. Preghiera, digiuno ed elemosina sono i tre elementi classici della vita spirituale e ascetica. San Pietro Crisologo scrive : «La preghiera bussa, il digiuno ottiene, la misericordia (elemosina) riceve. Perciò preghiera, digiuno e misericordia siano per noi un'unica forza mediatrice presso Dio, siano per noi un'unica difesa, un'unica preghiera sotto tre aspetti». Dunque, questi tre elementi non vanno separati, perché uno non è efficace senza gli altri.  C'è un unico movimento che ci porta a Dio. Guai se volessimo fare carità escludendo il rapporto con Dio. Sarebbe solo filantropia e ben presto perderebbe le sue caratteristiche cristiane e, probabilmente, anche la sua forza. 

Ecco sotto un testo autentico di Papa Francesco: 

“L’elemosina, la preghiera e il digiuno ci riportano alle tre sole realtà che non svaniscono. La preghiera ci riannoda a Dio; la carità al prossimo; il digiuno a noi stessi. Dio, i fratelli, la mia vita: ecco le realtà che non finiscono nel nulla, su cui bisogna investire. Ecco dove ci invita a guardare la Quaresima: verso l’Alto, con la preghiera, che libera da una vita orizzontale, piatta, dove si trova tempo per l’io ma si dimentica Dio. E poi verso l’altro, con la carità, che libera dalla vanità dell’avere, dal pensare che le cose vanno bene se vanno bene a me. Infine, ci invita a guardarci dentro, col digiuno, che libera dagli attaccamenti alle cose, dalla mondanità che anestetizza il cuore. Preghiera, carità, digiuno: tre investimenti per un tesoro che dura. (Santa Messa del 6 marzo 2019, omelia di Papa Francesco)”


Prima Lettura   Is 58, 1-9  È forse questo il digiuno che bramo?

Dal libro del profeta Isaìa

Così dice il Signore: «Grida a squarciagola, non avere riguardo; alza la voce come il corno, dichiara al mio popolo i suoi delitti, alla casa di Giacobbe i suoi peccati. Mi cercano ogni giorno, bramano di conoscere le mie vie, come un popolo che pratichi la giustizia e non abbia abbandonato il diritto del suo Dio; mi chiedono giudizi giusti, bramano la vicinanza di Dio: “Perché digiunare, se tu non lo vedi, mortificarci, se tu non lo sai?”.

Ecco, nel giorno del vostro digiuno curate i vostri affari, angariate tutti i vostri operai. Ecco, voi digiunate fra litigi e alterchi e colpendo con pugni iniqui. Non digiunate più come fate oggi, così da fare udire in alto il vostro chiasso. È forse come questo il digiuno che bramo, il giorno in cui l’uomo si mortifica? Piegare come un giunco il proprio capo, usare sacco e cenere per letto, forse questo vorresti chiamare digiuno e giorno gradito al Signore?

Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo? Non consiste forse nel dividere il pane con l’affamato, nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza trascurare i tuoi parenti? Allora la tua luce sorgerà come l’aurora, la tua ferita si rimarginerà presto. Davanti a te camminerà la tua giustizia, la gloria del Signore ti seguirà. Allora invocherai e il Signore ti risponderà, implorerai aiuto ed egli dirà: “Eccomi!”».


Salmo Responsoriale   Dal Salmo 50 Tu non disprezzi, o Dio, un cuore contrito e affranto.

Pietà di me, o Dio, nel tuo amore; nella tua grande misericordia cancella la mia iniquità. Lavami tutto dalla mia colpa, dal mio peccato rendimi puro.

Sì, le mie iniquità io le riconosco, il mio peccato mi sta sempre dinanzi. Contro di te, contro te solo ho peccato, quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto.

Tu non gradisci il sacrificio; se offro olocàusti, tu non li accetti. Uno spirito contrito è sacrificio a Dio; un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi.


Canto al Vangelo   Am 5, 14  Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria! Cercate il bene e non il male, se volete vivere, e il Signore sarà con voi. Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

Vangelo   Mt 9, 14-15 Quando lo sposo sarà loro tolto, allora digiuneranno.

Dal vangelo secondo Matteo

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».

E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno».  


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