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domenica 4 febbraio 2024

MALATTIA, NOTTE, EVANGELIZZAZIONE ... / V Dom. T.O., B, 2024.


Questa domenica contempliamo la ricchezza traboccante della Parola. In particolare ci sono intrecci meravigliosi tra le letture. 

Innanzitutto la malattia. Giobbe è colpito molto duramente e la sua condizione suscita la compassione dei suoi amici e anche la nostra, ma è la malattia che gli permetterà di avanzare nella comprensione del senso della vita e di incontrare Dio in modo stabile : “Io ti conoscevo solo per sentito dire, ma ora i miei occhi ti hanno veduto”. (Giobbe 42, 5). Anche gli ammalati e gli indemoniati guariti da Gesù incontrano Dio attraverso la sua misericordia e ci rallegriamo con loro. Ma sappiamo che per molti la salute ricoverata non significherà conversione, apertura alla vera Vita (Luca 17, 18 e altri).

C'è il tema della notte. Come molti ammalati Giobbe vive la notte come dura solitudine e prova. È cosa ben conosciuta purtroppo. Gesù apre un’altra dimensione: vivere la notte come tempo privilegiato per l’incontro con Dio.

C'è il tema dell’evangelizzazione. Anche per Gesù più ancora che per Paolo evangelizzare  “è una necessità che mi si impone: guai a me se non annuncio il Vangelo!” Egli afferma: “per questo infatti sono venuto!” Lo scopo di Dio non è certamente di vederci soffrire ed è pieno di compassione per ogni sofferenza ma avremo la sua gioia e la Vita solo se risorgiamo, se viviamo da persone in piedi. E questo avverrà solo se crediamo al suo amore fedele più profondo di ogni apparenza ed esteriorità e se ci liberiamo da ogni spirito impuro di mormorazione, di maldicenza, di lamentela e ripiegamento su noi stessi, di sottomissione agli idoli materiali, mentali e spirituali. 

Ci sono altre perle preziose in queste letture che ognuno può scoprire e gustare. Però voglio sottolinearne una:  san Paolo dice che evangelizza per essere partecipe del Vangelo! Non lo possiede forse lui che lo annuncia? Il Vangelo è il Regno di Dio, il Regno della Grazia e il Paradiso. Come noi, è solo OBBEDENDO, COMPIENDO LA SUA MISSIONE, SOTTOMESSO A DIO, che Paolo entrerà nella gioia piena. Dice: “anzi tratto duramente il mio corpo e lo riduco in schiavitù, perché non succeda che, dopo avere predicato agli altri, io stesso venga squalificato”. (1 Corinzi 9, 27)


Dal libro di Giobbe  Gb 7, 1-4. 6-7  Giobbe parlò e disse:

«L'uomo non compie forse un duro servizio sulla terra  e i suoi giorni non sono come quelli d'un mercenario?  Come lo schiavo sospira l'ombra  e come il mercenario aspetta il suo salario,  così a me sono toccati mesi d'illusione e notti di affanno mi sono state assegnate.

Se mi corico dico: "Quando mi alzerò?". La notte si fa lun­ga e sono stanco di rigirarmi fino all'alba. I miei giorni scorrono più veloci d'una spola, svanisco­no senza un filo di speranza.

Ricòrdati che un soffio è la mia vita: il mio occhio non rivedrà più il bene».  Parola di Dio.

    

Salmo Responsoriale  Dal Salmo 146  Risanaci, Signore, Dio della vita.

È bello cantare inni al nostro Dio, è dolce innalzare la lode. Il Signore ricostruisce Gerusalemme, raduna i dispersi d'Israele.

Risana i cuori affranti e fascia le loro ferite. Egli conta il numero delle stelle e chiama ciascuna per nome.

Grande è il Signore nostro, grande nella sua potenza; la sua sapienza non si può calcolare.

Il Signore sostiene i poveri, ma abbassa fino a terra i malvagi.

 

Seconda Lettura  1 Cor 9, 16-19.22-23  Guai a me se non annuncio il Vangelo.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi  1 Cor 9, 16-19.22-23 

Fratelli, annunciare il Vangelo non è per me un vanto, perché è una necessità che mi si impone: guai a me se non annuncio il Vangelo!

Se lo faccio di mia iniziativa, ho diritto alla ricompensa; ma se non lo faccio di mia iniziativa, è un incarico che mi è stato affidato. Qual è dunque la mia ricompensa? Quella di annunciare gratuitamente il Vangelo senza usare il diritto conferitomi dal Vangelo.

Infatti, pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero. Mi sono fatto debole per i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto per tutti, per salvare a ogni costo qualcuno. Ma tutto io faccio per il Vangelo, per diventarne partecipe anch'io. Parola di Dio.


Canto al Vangelo   Mt 8,17  Alleluia, alleluia. Cristo ha preso le nostre infermità e si è caricato delle nostre malattie. Alleluia.

Vangelo  Mc 1, 29-39  Guarì molti che erano affetti da varie malattie.

Dal vangelo secondo Marco Mc 1, 29-39

In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, subito andò nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva.

Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano.

Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini. perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!».

E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni. Parola del Signore.


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