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sabato 24 febbraio 2024

RESILIENZA, RESISTENZA, EVANGELIZZAZIONE. IN QUALE STATO STA IL CRISTIANESIMO?


Se le nostre comunità cristiane vivessero in un paese dove non ci sono mai stati cristiani, il tipo di testimonianza e di evangelizzazione, di formazione che si dà comunemente, riuscirebbe a convertire questo popolo pagano?

Cerchiamo di fare mente locale. Duemila anni fa il popolo era molto religioso, con templi, statue e immagini sacre degli dèi, processioni, preghiere, incenso, sacrifici, sacerdoti e funzioni religiose, matrimoni con canti, fiori e banchetti, funerali con lamenti e preghiere, offerte di oggetti per la vita nell’aldilà del defunto…. 

Crediamo veramente che arrivando con la nostra fede in Gesù Cristo con nuovi riti, con il nostro catechismo e i nostri corsi di cresima, avremmo convinto la gente ad abbandonare la loro fede antica e ben radicata, e aderire a questa nuova fede di origine straniera (da un popolo strano, già allora come oggi odiato: gli ebrei)? Questa nuova fede non aveva nessun tempio, nessuna immagine, nessuna statua. Per essere cristiani avrebbero dovuto rinunciare a partecipare “all’uscita del santo” protettore della città e alla processione con la sua statua, rinunciare ad andare nel tempio di questi dèi che potevano offendersi sentendosi trascurati o soppiantati da divinità straniere, avrebbero dovuto rinunciare ad avere immagini e statue in casa. Sarebbe bastato radunarsi modestamente nelle case private per attirarli?

Crediamo sinceramente che radichiamo così fortemente la fede cristiana nelle nuove generazioni con i nostri percorsi di iniziazione cristiana e i nostri gruppi che se, per rimanere fedeli alla fede cristiana, ci fosse da sopportare  la persecuzione, la confisca dei beni, l’emarginazione sociale, il carcere e la morte, le nostre comunità rimarrebbero compatte? Abbiamo fatto l’esperienza del Covid. Molti si sono resi conto che andare in chiesa, fare la comunione o meno, non cambiava nulla alla loro vita. Altri, per paura di un eventuale contagio, hanno un motivo permanente per non venire più in chiesa, mentre fanno tutte le altre “cose necessarie alla vita”! Ecco, chi, in un modo, chi in un altro, questi hanno compreso che la fede come la insegna la loro parrocchia non è necessaria per vivere, non migliora la propria vita in modo significativo, e, forse, non è neppure vera, comporta insegnamenti ed esigenze superate dall’evoluzione dei costumi e della società. 

E nel frattempo cosa fanno i cristiani che continuano a frequentare le nostre parrocchie: sono resilienti. Sono ancora presenti, pregano, fanno le raccolte, danno spesso il loro tempo nei servizi e attività che organizza la parrocchia. Si dispiacciono per ciò che vedono attorno a loro. Notano come tutti l’aumento delle violenze private, delle divisioni tra parenti e tra condomini, leggono di omicidi per futili motivi. Più nessuno parla dell’aborto perché sembra la soluzione normale per situazioni difficili. La corruzione, le separazioni nelle famiglie, i figli che non credono più o non si avvicinano ai sacramenti, sono la situazione comune della società. Forse condividono alcune idee nuove che la Chiesa per adesso rigetta o si sentono confusi al riguardo. Molti pensano che il Cristianesimo andava bene nei secoli passati, ma ormai è troppo difficile essere cristiani. Un seminarista della Provincia lombarda disse a Papa Francesco: “oggi, in questa società, è difficile evangelizzare”. Il Papa rispose: “pensi che duemila anni fa era facile? Era molto più  difficile. Eppure hanno evangelizzato”. 

Bisogna passare dalla resilienza alla resistenza. Resistenza in ogni situazione concreta in cui viene offesa la dignità dell’essere umano, la sua libertà, la sua vocazione alla vita eterna. E passare dalla resistenza all'evangelizzazione. Ma se, nel profondo di me stesso, dubito di avere in Cristo risorto un bene tale che vale la pena mettere in discussione tutti gli altri valori, un bene tale che lo devo proporre agli altri, un bene che può salvare la vita degli altri come ha salvato la mia vita, come evangelizzerò, cosa proporrò?

Ora la Chiesa esiste per evangelizzare, vivendo il Regno inaugurato da Gesù e annunciando la Buona Notizia a tutti. 


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