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martedì 20 febbraio 2024

PREGHIERA E PAROLA DI DIO / Martedì I sett. Quaresima.


La Parola di Dio è viva ed efficace, compie ciò che dice. Il brano di Isaia di oggi, con la stupenda immagine della pioggia e della neve che portano vita ai campi, mi accompagna dal momento della mia chiamata. 

Dio sa dunque ciò di cui ho bisogno e si prende cura di me. La preghiera non deve  essere supplica con preghiere lunghe affinché Dio mi senta. Dio mi sente prima che io apra la bocca, prima che io formuli il mio pensiero. La preghiera incessante - raccomandata da Gesù - apre il mio cuore, non il cuore di Dio che è sempre aperto verso i suoi figli ed eletti. La preghiera che Gesù insegna ai discepoli, è semplice, familiare, può prendere altre forme (vedi il Padre nostro nel Vangelo di Luca: 11,1-4), ma è anche formatrice. Secondo lo stesso schema dei Dieci Comandamenti le “petizioni” del Padre nostro sono divise in due gruppi, tre petizioni hanno come centro il Tu di Dio (come i tre primi Comandamenti), le altre (come i restanti Comandamenti) hanno il prossimo, il noi comunitario, come centro. Così che la preghiera non è più chiusa su noi stessi, la nostra angoscia, la nostra insoddisfazione, talvolta il nostro egoismo, ma ci apre. La nostra preghiera diventa insieme voce che si innalza a Dio e ascolto della sua Parola, richiesta ma innanzitutto abbandono e obbedienza. La riprova di questo è il colpo di genio dello stesso Matteo che ha disposto il Padre Nostro letteralmente al centro del Discorso della Montagna. Questo si vede molto facilmente aprendo il Vangelo. 


Prima Lettura    Is 55, 10-11 La mia parola opera ciò che desidero.

Così dice il Signore:

«Come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme a chi semina e il pane a chi mangia, così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata». 


Salmo Responsoriale   Dal Salmo 33   Il Signore libera i giusti da tutte le loro angosce.

Magnificate con me il Signore, esaltiamo insieme il suo nome. Ho cercato il Signore: mi ha risposto e da ogni mia paura mi ha liberato.

Guardate a lui e sarete raggianti, i vostri volti non dovranno arrossire. Questo povero grida e il Signore lo ascolta, lo salva da tutte le sue angosce.

Gli occhi del Signore sui giusti, i suoi orecchi al loro grido di aiuto. Il volto del Signore contro i malfattori, per eliminarne dalla terra il ricordo.

Gridano i giusti e il Signore li ascolta, li libera da tutte le loro angosce. Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato, egli salva gli spiriti affranti.


Canto al Vangelo   Mt 4,4 Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria! Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

Vangelo   Mt 6, 7-15  Voi dunque pregate così.

Dal vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.

Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male.

Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».


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