Non possiamo vivere senza norme e regolamenti. Dopo il Concilio è nata una comunità fondata solo sullo “spirito di
famiglia” radicato nel battesimo e lo Spirito Santo. Ognuno sapendosi famiglia
avrebbe agito guidato dal Vangelo, nutrito dalla Parola e dai Sacramenti. I membri
erano tutti dei consacrati con voti privati di castità o seminaristi in
formazione. Quindi persone con un forte ideale evangelico, una massima libertà
di vita e un minimo di bisogni economici, ecc. Chi ha lanciato questa esperienza
era gente di grande spessore. Il fondatore è oggi un Cardinale in pensione e il
responsabile della comunità di Napoli è un prete mio amico. La conclusione è che
il peso del peccato originale, dell’egoismo, ma anche della mancanza di visione
chiara dell’insieme e delle priorità hanno fatto sì che sia stato necessario
legiferare.
Eppure san Paolo loda Dio “che
ci ha resi ministri adatti di una Nuova Alleanza, non della lettera ma dello
Spirito; perché la lettera uccide, lo Spirito dà vita”.
(2Cor 3,6; vedi anche Rm 2,27-29 e Rm 7,6). La lettera di cui si parla è quella
della Legge, del precetto. Notiamo però che per san Paolo la Legge è buona, è la
sua osservanza non animata dallo Spirito che uccide. Papa Francesco in Evangelii
gaudium, n. 27 scrive: «Un cambiamento nelle strutture che non generi
nuove convinzioni e atteggiamenti farà sì che quelle stesse strutture presto o
tardi diventino corrotte, pesanti e inefficaci».
È ciò che dice Ezechiele nella visione stupenda delle “ossa inaridite” che rivivono solo con la venuta
dello Spirito. È ciò che Gesù ricorda ai farisei: dall’amore dipende la
Legge e i Profeti. Ma difficilmente mettiamo questo in pratica subito. Il
Cardinale Mindszenty, ottimo sacerdote e poi vescovo, disse che è in carcere, torturato e umiliato (fu arrestato dal regime comunista nel 1948),
già 56 enne, che aveva imparato a mettere l’amore alla base di ogni suo
pensiero e azione. Questo significa il motto di san Pio X: “Instaurare omnia in Christo”, Instaurare ogni cosa in Cristo.
Prima
Lettura Ez 37, 1-14
Ossa inaridite, udite la parola del Signore. Aprirò le vostre tombe e vi farò uscire dai vostri sepolcri, o popolo mio.
Ossa inaridite, udite la parola del Signore. Aprirò le vostre tombe e vi farò uscire dai vostri sepolcri, o popolo mio.
In quei giorni, la mano del Signore fu sopra di me e il Signore mi portò fuori in spirito e mi depose nella pianura che era piena di ossa; mi fece passare accanto a esse da ogni parte. Vidi che erano in grandissima quantità nella distesa della valle e tutte inaridite.
Mi disse: «Figlio dell’uomo, potranno queste ossa rivivere?». Io risposi: «Signore Dio, tu lo sai». Egli mi replicò: «Profetizza su queste ossa e annuncia loro: “Ossa inaridite, udite la parola del Signore. Così dice il Signore Dio a queste ossa: Ecco, io faccio entrare in voi lo spirito e rivivrete. Metterò su di voi i nervi e farò crescere su di voi la carne, su di voi stenderò la pelle e infonderò in voi lo spirito e rivivrete. Saprete che io sono il Signore”». Io profetizzai come mi era stato ordinato; mentre profetizzavo, sentii un rumore e vidi un movimento fra le ossa, che si accostavano l’uno all’altro, ciascuno al suo corrispondente. Guardai, ed ecco apparire sopra di esse i nervi; la carne cresceva e la pelle le ricopriva, ma non c’era spirito in loro.
Egli aggiunse: «Profetizza allo spirito, profetizza, figlio dell’uomo, e annuncia allo spirito: “Così dice il Signore Dio: Spirito, vieni dai quattro venti e soffia su questi morti, perché rivivano”». Io profetizzai come mi aveva comandato e lo spirito entrò in essi e ritornarono in vita e si alzarono in piedi; erano un esercito grande, sterminato.
Mi disse: «Figlio dell’uomo, queste ossa sono tutta la casa d’Israele. Ecco, essi vanno dicendo: “Le nostre ossa sono inaridite, la nostra speranza è svanita, noi siamo perduti”. Perciò profetizza e annuncia loro: “Così dice il Signore Dio: Ecco, io apro i vostri sepolcri, vi faccio uscire dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi riconduco nella terra d’Israele. Riconoscerete che io sono il Signore, quando aprirò le vostre tombe e vi farò uscire dai vostri sepolcri, o popolo mio. Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete; vi farò riposare nella vostra terra. Saprete che io sono il Signore. L’ho detto e lo farò”». Oracolo del Signore Dio.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 106
Rendete grazie al Signore, il suo amore è per sempre.
Lo
dicano quelli che il Signore ha riscattato,
che ha riscattato dalla mano dell’oppressore
e ha radunato da terre diverse,
dall’oriente e dall’occidente,
dal settentrione e dal mezzogiorno.
che ha riscattato dalla mano dell’oppressore
e ha radunato da terre diverse,
dall’oriente e dall’occidente,
dal settentrione e dal mezzogiorno.
Alcuni
vagavano nel deserto su strade perdute,
senza trovare una città in cui abitare.
Erano affamati e assetati,
veniva meno la loro vita.
senza trovare una città in cui abitare.
Erano affamati e assetati,
veniva meno la loro vita.
Nell’angustia
gridarono al Signore
ed egli li liberò dalle loro angosce.
Li guidò per una strada sicura,
perché andassero verso una città in cui abitare.
ed egli li liberò dalle loro angosce.
Li guidò per una strada sicura,
perché andassero verso una città in cui abitare.
Ringrazino
il Signore per il suo amore,
per le sue meraviglie a favore degli uomini,
perché ha saziato un animo assetato,
un animo affamato ha ricolmato di bene.
Canto al Vangelo Sal 24,4
Alleluia, alleluia.
Insegnami, Signore, i tuoi sentieri,
guidami nella tua fedeltà e istruiscimi.
Alleluia.
Vangelo Mt 22, 34-40
Amerai il Signore tuo Dio, e il tuo prossimo come te stesso.
per le sue meraviglie a favore degli uomini,
perché ha saziato un animo assetato,
un animo affamato ha ricolmato di bene.
Canto al Vangelo Sal 24,4
Alleluia, alleluia.
Insegnami, Signore, i tuoi sentieri,
guidami nella tua fedeltà e istruiscimi.
Alleluia.
Vangelo Mt 22, 34-40
Amerai il Signore tuo Dio, e il tuo prossimo come te stesso.
Dal
vangelo secondo Matteo
In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?».
Gli rispose: «“Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».
In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?».
Gli rispose: «“Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».
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