(... segue dal post precedente "PROMESSE, PROMESSE..." del 17 ago 2020)
Confrontando le promesse di Gesù a Santa Margherita Maria
Alacoque con quello che avrebbe ricevuto dalla Madonna suor Magdolna ci
accorgiamo subito nelle Promesse del Sacro Cuore di un altro tono, di un altro spirito, che rispetta le
condizioni evangeliche. In particolare c'è l’aspetto di perseveranza
che è essenziale e manca in quello che dice la suora ungherese, e non c'è nessun
automatismo che passi sopra la libertà delle persone. Sono andato a riprendere le
promesse di Gesù sul sito di un monastero di Visitandine,
ordine al quale apparteneva santa Margherita Maria.
Ecco quello che le Visitandine scrivono sul loro sito:
Gli studiosi di Santa
Margherita Maria Alacoque dicono che nei suoi scritti risultano più di 80
promesse fatte dal Sacro Cuore. E' più o meno universalmente diffuso un elenco
di 12 promesse:
LE DODICI PROMESSE DEL SACRO CUORE:
Mostrando un giorno il suo Cuore a S. Margherita Maria Alacoque (1647-1690) Gesù disse:
«Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini e dai quali non riceve che ingratitudini e disprezzo...»
LE DODICI PROMESSE DEL SACRO CUORE:
Mostrando un giorno il suo Cuore a S. Margherita Maria Alacoque (1647-1690) Gesù disse:
«Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini e dai quali non riceve che ingratitudini e disprezzo...»
In diverse apparizioni
a Santa Margherita, Gesù fece le seguenti promesse per coloro che avessero
onorato il suo Cuore e che la Santa riporta nelle sue lettere:
1. «Darò loro tutte le
grazie necessarie al loro stato».
2. «Porterò soccorso alle famiglie che si trovano in difficoltà e metterò la pace nelle famiglie divise».
3. «Li consolerò nelle loro afflizioni».
4. «Sarò il loro sicuro rifugio in vita e specialmente in punto di morte».
5. «Spargerò abbondanti benedizioni sopra tutte le loro opere».
6. «I peccatori troveranno nel mio Cuore la fonte e l’oceano della Misericordia».
7. «Riporterò le comunità religiose e i singoli fedeli al loro primo fervore».
8. «Le anime fervorose giungeranno in breve a grande perfezione».
9. «Benedirò i luoghi dove l'immagine del mio Sacro Cuore verrà esposta ed onorata».
10. «A tutti coloro che lavoreranno per la salvezza delle anime darò il dono di commuovere i cuori più induriti».
11. «Il nome di coloro che propagheranno la devozione al mio Sacro Cuore sarà scritto nel mio Cuore e non ne verrà mai cancellato».
12. «Io ti prometto, nell’eccesso della Misericordia del mio Cuore, che il mio Amore Onnipotente concederà a tutti quelli che si comunicheranno al primo Venerdì del mese per nove mesi consecutivi, la grazia della perseveranza finale... Essi non moriranno nella mia disgrazia, né senza ricevere i Sacramenti, servendo loro il mio Cuore di asilo sicuro in quell’ora estrema».
2. «Porterò soccorso alle famiglie che si trovano in difficoltà e metterò la pace nelle famiglie divise».
3. «Li consolerò nelle loro afflizioni».
4. «Sarò il loro sicuro rifugio in vita e specialmente in punto di morte».
5. «Spargerò abbondanti benedizioni sopra tutte le loro opere».
6. «I peccatori troveranno nel mio Cuore la fonte e l’oceano della Misericordia».
7. «Riporterò le comunità religiose e i singoli fedeli al loro primo fervore».
8. «Le anime fervorose giungeranno in breve a grande perfezione».
9. «Benedirò i luoghi dove l'immagine del mio Sacro Cuore verrà esposta ed onorata».
10. «A tutti coloro che lavoreranno per la salvezza delle anime darò il dono di commuovere i cuori più induriti».
11. «Il nome di coloro che propagheranno la devozione al mio Sacro Cuore sarà scritto nel mio Cuore e non ne verrà mai cancellato».
12. «Io ti prometto, nell’eccesso della Misericordia del mio Cuore, che il mio Amore Onnipotente concederà a tutti quelli che si comunicheranno al primo Venerdì del mese per nove mesi consecutivi, la grazia della perseveranza finale... Essi non moriranno nella mia disgrazia, né senza ricevere i Sacramenti, servendo loro il mio Cuore di asilo sicuro in quell’ora estrema».
La grande promessa
Fra tutte le promesse fatte a S. Margherita Maria dal Sacro Cuore, la più celebre è senz'altro quella dei nove primi venerdì del mese, in cui Gesù promette la salvezza eterna a chiunque (con le dovute disposizioni) si accosterà alla Santa Comunione il primo venerdì del mese per nove mesi consecutivi.
Scrive S. Margherita Maria nella lettera 86: «Un venerdì, durante la santa comunione, Egli, se non mi sbaglio, mi rivolse queste parole: ‘Nell'eccessiva misericordia del mio Cuore, ti prometto che il suo onnipotente amore accorderà la grazia della penitenza finale a tutti coloro che faranno la comunione per nove primi venerdì del mese consecutivi. Non morranno perciò in mia disgrazia, né senza ricevere i loro sacramenti. Il mio Cuore si renderà per loro asilo sicuro in quel supremo momento’.»
Sull'autenticità di questa promessa non ci sono dubbi, tanto che Benedetto XV, fatto più unico che raro, la volle inserire nella bolla di canonizzazione della santa.
Fra tutte le promesse fatte a S. Margherita Maria dal Sacro Cuore, la più celebre è senz'altro quella dei nove primi venerdì del mese, in cui Gesù promette la salvezza eterna a chiunque (con le dovute disposizioni) si accosterà alla Santa Comunione il primo venerdì del mese per nove mesi consecutivi.
Scrive S. Margherita Maria nella lettera 86: «Un venerdì, durante la santa comunione, Egli, se non mi sbaglio, mi rivolse queste parole: ‘Nell'eccessiva misericordia del mio Cuore, ti prometto che il suo onnipotente amore accorderà la grazia della penitenza finale a tutti coloro che faranno la comunione per nove primi venerdì del mese consecutivi. Non morranno perciò in mia disgrazia, né senza ricevere i loro sacramenti. Il mio Cuore si renderà per loro asilo sicuro in quel supremo momento’.»
Sull'autenticità di questa promessa non ci sono dubbi, tanto che Benedetto XV, fatto più unico che raro, la volle inserire nella bolla di canonizzazione della santa.
Le condizioni
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Le nove Comunioni devono essere fatte in grazia di Dio, con la volontà di
perseverare nel bene. Non si richiede un fervore speciale che non sarebbe alla
portata di tutti. È chiaro che se uno facesse la Comunione sapendo di essere in
peccato mortale, non solo non si assicurerebbe il Paradiso, ma commetterebbe un
peccato gravissimo di sacrilegio.
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Nel fare le nove Comunioni bisogna avere l'intenzione di farle secondo
l'intenzione del Cuore di Gesù per ottenere il frutto della Grande Promessa,
cioè la grazia della buona morte mediante la perseveranza o la penitenza
finale. Questo è molto importante perché, senza questa intenzione, fatta almeno
nell'incominciare l'esercizio dei Primi Venerdì, non si potrebbe dire di aver
adempiuto bene la pia pratica.
Fin qui, quello che scrivono le monache
visitandine.
Qualcuno però mi chiede: “queste pratiche, quando uno fa già un cammino di
fede attraverso la Parola e si comunica spesso, servono?”
Oggi la Chiesa non rigetta i tesori della
sua Tradizione ma fa un discorso diverso. Col Concilio la Chiesa ha voluto
ritornare alle fonti del Cristianesimo, alle sue radici. E propone di
riscoprire e adattare alle culture di oggi l’Iniziazione Cristiana per tutti, bambini
e giovani in formazione, adulti battezzati ma non sufficientemente catechizzati
e talvolta non evangelizzati. Ecco ciò che scrive l’Istruzione vaticana resa pubblica
il 20 luglio 2020, dal titolo: “La
conversione pastorale della comunità parrocchiale al servizio della
missione evangelizzatrice della Chiesa”, ai numeri 21 -23.
21. Percorrendo gli Atti degli Apostoli, ci si rende conto del protagonismo
della Parola di Dio, potenza interiore che opera la conversione dei cuori. Essa
è il cibo che alimenta i discepoli del Signore e li fa testimoni del Vangelo
nelle diverse condizioni di vita. La Scrittura contiene una forza profetica che
la rende sempre viva. Occorre, quindi, che la parrocchia educhi alla lettura e
alla meditazione della Parola di Dio attraverso proposte diversificate di
annuncio[22], assumendo forme comunicative
limpide e comprensibili, che raccontino il Signore Gesù secondo la
testimonianza sempre nuova del kerigma[23].
22. La celebrazione del mistero eucaristico, poi, è «fonte e apice di tutta la vita cristiana»[24] e dunque momento sostanziale del
costituirsi della comunità parrocchiale. In essa la Chiesa diventa consapevole
del significato del suo stesso nome: convocazione del Popolo di Dio che loda,
supplica, intercede e ringrazia. Celebrando l’Eucaristia, la comunità cristiana
accoglie la presenza viva del Signore Crocifisso e Risorto, ricevendo
l’annuncio di tutto il suo mistero di salvezza.
23. Da qui la Chiesa avverte la necessità di riscoprire l’Iniziazione
Cristiana, che genera una vita nuova, perché inserita nel mistero della vita
stessa di Dio. È un cammino infatti che non conosce interruzione, né è legato
solo a celebrazioni o a eventi, perché non è determinato in primo luogo dal
dovere di compiere un “rito di passaggio”, ma unicamente dalla prospettiva
della permanente sequela di Cristo. In questo contesto, può essere utile
impostare itinerari mistagogici che tocchino realmente l’esistenza[25]. Anche la catechesi dovrà presentarsi
come un continuo annuncio del Mistero di Cristo, al fine di far crescere nel
cuore del battezzato la statura di Cristo (cfr. Ef 4, 13),
attraverso un incontro personale con il Signore della vita.
Se qualcuno oggi si chiudesse in certe pratiche
riconosciute dalla Chiesa, non solo le tradirebbe, perché servono a dare un
appoggio per una apertura successiva, per uno slancio sempre più forte, ma avrebbe
sbagliato epoca. Oggi, in una società che non riconosce Cristo, dove i legami
territoriali e di relazioni interpersonali non sono più limitati e stabili come
una volta, senza un ritorno alla Chiesa come comunità fondata su Cristo risorto
presente in mezzo ai suoi fratelli e fondata sulla sua Parola viva, non c'è nessuna
prospettiva né di evangelizzazione né di sopravvivenza.
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