Trent’anni
fa, era il 1989, il Patriarca Ecumenico, Bartolomeo I, lanciava la
Giornata di preghiera per la salvaguardia del Creato fissandola al primo
settembre di ogni anno. Recentemente papa Francesco ha voluto non solo associarsi
a questa iniziativa estendendola alla Chiesa Universale, ma prolungarla fino al 4 ottobre, istituendo il "Tempo del
Creato".
Anche
quest’anno il Patriarca Bartolomeo ha scritto un messaggio Romano in cui rileva che “non c’è progresso fondato sulla distruzione
della natura” "lo sviluppo
economico non può rimanere un incubo per l'ecologia”. “Per quanto tempo ancora
la natura sopporterà le discussioni e le consultazioni infruttuose e ogni
ulteriore ritardo nell'assunzione di azioni decisive per la sua tutela?”. Sono parole che ci devono far fermare e riflettere.
Ora, scrive Bartolomeo I, la cura per l’ambiente è
una dimensione della fede, non è
un’azione aggiuntiva nella vita ecclesiastica ma una sua manifestazione
sostanziale. Il dramma ecologico che viviamo proviene dall’ostile capovolgimento dei valori all’interno dell’uomo provocato
dal peccato originale, quando l’uomo ha seguito la voce e la visione di Satana,
introducendo un profondo disordine nella propria vita e in tutte le relazioni, tra
esseri umani, tra l’uomo e il Creato. Un’ecologia integrale è solo l’estensione del
rinnovamento in Cristo di tutto l’Universo .
Scrive il Patriarca Bartolomeo:
“In sostanza l’interesse della Chiesa per
la salvaguardia del creato è un’estensione della divina eucarestia in tutte le
dimensioni della sua relazione col mondo. La vita liturgica della Chiesa,
l’ethos ascetico, il servizio pastorale, il modo di vivere la Croce e la
resurrezione dei fedeli, il desiderio implacabile dell’eternità, formano una
comunità di persone, attraverso la quale la realtà naturale non è oggetto,
materiale pratico per coprire le necessità della persona e dell’umanità, ma è
azione, destino, creazione del Dio personale, che ci chiama a esserne
rispettosi e a salvaguardarlo, essendone divenuti suoi collaboratori,
economi, custodi e sacerdoti della creazione, perché
coltivassimo una relazione eucaristica con il Creato”.
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