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domenica 30 agosto 2020

1 SETTEMBRE - 4 OTTOBRE, GIUBILEO DELLA TERRA / Tempo del Creato 2020 / n. 2



Trent’anni fa, era il 1989, il Patriarca Ecumenico, Bartolomeo I, lanciava la Giornata di preghiera per la salvaguardia del Creato fissandola al primo settembre di ogni anno. Recentemente papa Francesco ha voluto non solo associarsi a questa iniziativa estendendola alla Chiesa Universale, ma prolungarla fino al 4 ottobre, istituendo il "Tempo del Creato".
Anche quest’anno il Patriarca Bartolomeo ha scritto un messaggio Romano in cui rileva che non c’è progresso fondato sulla distruzione della natura "lo sviluppo economico non può rimanere un incubo per l'ecologia”. “Per quanto tempo ancora la natura sopporterà le discussioni e le consultazioni infruttuose e ogni ulteriore ritardo nell'assunzione di azioni decisive per la sua tutela?”. Sono parole che ci devono far fermare e riflettere. 
Ora, scrive Bartolomeo I, la cura per l’ambiente è una dimensione della fede, non è un’azione aggiuntiva nella vita ecclesiastica ma una sua manifestazione sostanziale. Il dramma ecologico che viviamo proviene dall’ostile capovolgimento dei valori all’interno dell’uomo provocato dal peccato originale, quando l’uomo ha seguito la voce e la visione di Satana, introducendo un profondo disordine nella propria vita e in tutte le relazioni, tra esseri umani, tra l’uomo e il Creato. Un’ecologia integrale è solo l’estensione del rinnovamento in Cristo di tutto l’Universo .
Scrive il Patriarca Bartolomeo: “In sostanza l’interesse della Chiesa per la salvaguardia del creato è un’estensione della divina eucarestia in tutte le dimensioni della sua relazione col mondo. La vita liturgica della Chiesa, l’ethos ascetico, il servizio pastorale, il modo di vivere la Croce e la resurrezione dei fedeli, il desiderio implacabile dell’eternità, formano una comunità di persone, attraverso la quale la realtà naturale non è oggetto, materiale pratico per coprire le necessità della persona e dell’umanità, ma è azione, destino, creazione del Dio personale, che ci chiama a esserne rispettosi e a salvaguardarlo, essendone divenuti suoi collaboratori, economi, custodi e sacerdoti della creazione, perché coltivassimo una relazione eucaristica con il Creato”.


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