“Figlio dell’uomo ascolta ciò che ti dico e non essere
ribelle!” Credo che non ci sia nulla da aggiungere.
Nel Vangelo i discepoli
chiedono: «Chi dunque è più grande nel
regno dei cieli?» Non sarà una ossessione tra loro, ma è
sicuramente una grande preoccupazione: avere i primi posti, non farsi
scavalcare da nessuno! Essere scavalcato, orrore! Che benedizione essere stato
religioso, dove una volta sei il guardiano della comunità, un’altra volta sei
un semplice frate e ti sembra normale. Che grande libertà! Permette pure a tanti di essere
più facilmente responsabile almeno una volta in vita, di poter maturare e
sentire di essere stato giudicato degno
di fiducia, poi magari ne vedi i limiti, e lasci poi questo posto un tempo desiderato con altrettanta soddisfazione. Parlando degli Abati a vita, i
benedettini dicono scherzando : “Alla fine i Padri eterni fanno i figli crocifissi”. Quello che è sicuro è che, anche nella Chiesa, ci sono fratelli coltelli e “guerre di successione”. “La religione è
stato un mezzo per prendere il potere” mi ha detto di recente un uomo di 70
anni. Uno che va comunque a messa tutte le domeniche (da qualche anno soltanto) e ha questa idea della Chiesa!?!?! Sì, è vero, la Chiesa, che dovrebbe essere tutto
il contrario, ha dato questa immagine di sé a molti. Tutto l’opposto di ciò che
voleva Gesù!!!!
Se gli apostoli fanno questa
domanda è ovvio che sentono di far già parte del regno dei cieli. Ci mancherebbe. Hanno
lasciato tutto per seguire il maestro, sono i suoi amici più stretti! E invece Gesù
dice: se volete entrare nel regno… Che schiaffo! Bisogna farsi piccoli come i bambini.
Ripetiamo, verbo greco alla mano, che non si tratta di essere carini come
i nostri bambini di oggi, spesso figli unici e viziati, ma di farsi piccolo, cioè di
abbassarsi (ostis tapeinosei eautòn: chi farà piccolo se stesso) fino a non contare
nulla come i bambini di allora. È la stessa “tapeinosis” della Vergine Maria che
traduciamo "umiltà! e significa “bassezza”, con un senso sociale molto forte.
Santa Chiara si
è innamorata di questa scelta di Francesco (forse molto meno dell’uomo come vorrebbe invece certa tradizione sdolcinata). Lui era di una famiglia borghese
rampante, lei una nobile. Tutt’e due facevano parte dei “maiores” della città,
i “maggiori”, mentre c'era il proletariato, i “minores”, i “minori”, senza diritti,
tanto meno quello di voto nella “Comune” di Assisi. E il giovane Francesco sceglie
di chiamare la sua comunità “fratres minores”. Fu per un motivo mistico, mi rispose un giorno
un frate molto preoccupato. Certo, ma ad Assisi dove erano conosciuti col cognome e il rango passato, non poteva sfuggire la risonanza molto concreta il chiamarsi “frati minori”. Anche perché san Francesco non aveva scelto solo un nome bensì
la condizione dei più bassi della società. Un pugno nell’occhio! E la
resistenza della famiglia di Chiara non meno del disagio di quella di Francesco
non poteva non comprendere questo aspetto: “guarda con chi va! che
brutta virata che ha fatto, che disonore per la sua famiglia! povero
padre, povera mamma, non poteva farsi suora come tutte le altre e un giorno forse
diventare badessa?”
Dal libro del profeta
Ezechièle Ez 2,8 -
3,4
Mi disse: «Figlio dell’uomo, mangia ciò che ti sta davanti, mangia questo rotolo, poi va’ e parla alla casa d’Israele». Io aprii la bocca ed egli mi fece mangiare quel rotolo, dicendomi: «Figlio dell’uomo, nutri il tuo ventre e riempi le tue viscere con questo rotolo che ti porgo». Io lo mangiai: fu per la mia bocca dolce come il miele. Poi egli mi disse: «Figlio dell’uomo, va’, rècati alla casa d’Israele e riferisci loro le mie parole».
Salmo
Responsoriale Dal Sal 118 (119)
R. Quanto sono
dolci al mio palato le tue promesse, Signore.
Nella via dei tuoi
insegnamenti è la mia gioia,
più che in tutte le ricchezze.
I tuoi insegnamenti sono la mia delizia:
sono essi i miei consiglieri. R.
più che in tutte le ricchezze.
I tuoi insegnamenti sono la mia delizia:
sono essi i miei consiglieri. R.
Bene per me è la legge
della tua bocca,
più di mille pezzi d’oro e d’argento.
Quanto sono dolci al mio palato le tue promesse,
più del miele per la mia bocca. R.
più di mille pezzi d’oro e d’argento.
Quanto sono dolci al mio palato le tue promesse,
più del miele per la mia bocca. R.
Mia eredità per sempre
sono i tuoi insegnamenti,
perché sono essi la gioia del mio cuore.
Apro anelante la mia bocca,
perché ho sete dei tuoi comandi. R.
perché sono essi la gioia del mio cuore.
Apro anelante la mia bocca,
perché ho sete dei tuoi comandi. R.
Alleluia, alleluia. Prendete il mio giogo sopra di voi,
dice il Signore, e imparate da me, che sono mite e umile di cuore. (Mt 11,29ab) Alleluia.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 18,1-5.10.12-14
In quel momento i
discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno
dei cieli?».
Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.
Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli.
Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.
Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli.
Che cosa vi pare? Se un
uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui
monti e andrà a cercare quella che si è smarrita? In verità io vi dico: se
riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non
si erano smarrite. Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche
uno di questi piccoli si perda».
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