Geremia è il
profeta di cui la Bibbia riporta maggiormente il travaglio interiore e i sentimenti personali, anche se
nessun profeta, nessun personaggio della Scrittura è asettico. Nessuno è quell’
“ambasciatore che non porta pena” che non si lascia coinvolgere nel servizio che deve
compiere. In quel servizio si tratta della loro vita e della loro salvezza, della vita del loro popolo o del prossimo anche
se straniero, si tratta essenzialmente di un atto di amore profondo a Dio, della
fedeltà a valori che rendono la vita degna dell’uomo, degna di essere vissuta. Tutti
profeti vivono il dramma della vita e della morte, della violenza e dell'ingiustizia, e del confronto con Dio, con l’Assoluto e
la sua grandezza. E lo esprimono. Comprendiamo molto bene che Geremia, di fronte
alle difficoltà, alle persecuzioni, sia stato tentato di lasciar perdere tutto.
E lo benediciamo perché ci incoraggia a non mollare, ma dialogando con Dio,
appoggiandoci a lui, a superare i momento i difficili.
“quando sei nel buio, nella confusione,
nell’avvilimento, non cambiare nulla, persevera soltanto” dicono i grandi maestri spirituali. È un consiglio preziosissimo che può
salvarti la vita, può salvare la tua chiamata. Chi è stato chiamato ad una
missione e la abbandona, sbaglia profondamente. Sbaglia anche chi rimane al posto
assegnato ma “tira i remi in barca”, “si siede”, si rassegna, “sopporta”. Questo capita molto spesso, e forse non ce ne rendiamo sempre conto. Ma quando la vita, la vita cristiana,
la vita di comunità, diventa senza gusto, quando vuoi fare il minimo sindacale,
preoccupati. Fai un grande atto di fede in Dio, in un colloquio sincero con
lui, e abbandonati a Lui. In Cristo risorto, che ha vinto il mondo e ha vinto
la morte, rialzati e cammina.
Ricordati che il senso autentico di “sopportare”
nel Nuovo Testamento è “portare su!” “Hupomonè!”
Ci impressiona
pensare che Geremia è figura di Gesù Cristo e che quindi Gesù, in tutto uguale
al Padre che ci ama, è anche uomo come noi in tutto tranne che nel peccato, e avrà provato questo impatto duro con la derisione, con la vergogna e il rifiuto
al punto di vacillare nella sua decisione di testimoniare il Padre. Nel Getsemani
Gesù chiede al Padre di evitargli quel calice. Nella lettera agli ebrei scopriamo
che egli supplicò con forti grida e lacrime di essere salvato dalla morte e fu
esaudito per la sua pietà. Oggi Gesù dice a Pietro che è Satana e lo
tenta (scandalo). Ma la verità è che non siamo abituati a vedere Gesù con i nostri tormenti. E diciamo:
“Gesù sì, ma mica sono Gesù Cristo io!”
E invece Gesù Cristo è te e tu sei Gesù Cristo.
Prima Lettura Ger 20, 7-9
La parola del Signore è diventata per me causa di vergogna.
La parola del Signore è diventata per me causa di vergogna.
Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre;
mi hai fatto violenza e hai prevalso.
Sono diventato oggetto di derisione ogni giorno;
ognuno si beffa di me.
Quando parlo, devo gridare,
devo urlare: «Violenza! Oppressione!».
Così la parola del Signore è diventata per me
causa di vergogna e di scherno tutto il giorno.
Mi dicevo: «Non penserò più a lui,
non parlerò più nel suo nome!».
Ma nel mio cuore c’era come un fuoco ardente,
trattenuto nelle mie ossa;
mi sforzavo di contenerlo,
ma non potevo.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 62
Ha sete di te, Signore, l'anima mia.
O Dio, tu sei il mio Dio,
dall’aurora io ti cerco,
ha sete di te l’anima mia,
desidera te la mia carne
in terra arida, assetata, senz’acqua.
dall’aurora io ti cerco,
ha sete di te l’anima mia,
desidera te la mia carne
in terra arida, assetata, senz’acqua.
Così nel santuario ti ho contemplato,
guardando la tua potenza e la tua gloria.
Poiché il tuo amore vale più della vita,
le mie labbra canteranno la tua lode.
guardando la tua potenza e la tua gloria.
Poiché il tuo amore vale più della vita,
le mie labbra canteranno la tua lode.
Così ti benedirò per tutta la vita:
nel tuo nome alzerò le mie mani.
Come saziato dai cibi migliori,
con labbra gioiose ti loderà la mia bocca.
nel tuo nome alzerò le mie mani.
Come saziato dai cibi migliori,
con labbra gioiose ti loderà la mia bocca.
Quando
penso a te che sei stato il mio aiuto,
esulto di gioia all’ombra delle tue ali.
A te si stringe l’anima mia:
la tua destra mi sostiene.
Seconda Lettura Rm 12, 1-2
Offrite i vostri corpi come sacrificio vivente. Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, vi esorto, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale.
Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.
Canto al Vangelo Cf Ef 1,17-18
Alleluia, alleluia.
Il Padre del Signore nostro Gesù Cristo
illumini gli occhi del nostro cuore
per farci comprendere a quale speranza ci ha chiamati.
Alleluia.
esulto di gioia all’ombra delle tue ali.
A te si stringe l’anima mia:
la tua destra mi sostiene.
Seconda Lettura Rm 12, 1-2
Offrite i vostri corpi come sacrificio vivente. Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, vi esorto, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale.
Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.
Canto al Vangelo Cf Ef 1,17-18
Alleluia, alleluia.
Il Padre del Signore nostro Gesù Cristo
illumini gli occhi del nostro cuore
per farci comprendere a quale speranza ci ha chiamati.
Alleluia.
Vangelo Mt 16, 21-27
Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso. Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno.
Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».
Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.
Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita?
Perché il Figlio dell’uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni».
Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso. Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno.
Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».
Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.
Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita?
Perché il Figlio dell’uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni».
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