Rappresentazione del DNA |
Il DNA: il linguaggio della vita.
L’astronomia non è l’unico campo in cui la scienza
ha incontrato prove di un Disegno. Biologi molecolari hanno scoperto un
concetto incredibilmente complesso nel mondo microscopico del DNA. Durante il
secolo scorso gli scienziati hanno appreso che una molecola minuscola chiamata
DNA è il “cervello” dietro ogni cellula del nostro corpo e di quello di tutti
gli esseri viventi. Inoltre, più imparano sul DNA, più sono meravigliati dalla
sua stupenda struttura.
Gli scienziati che sono convinti che il mondo
materiale è tutto ciò che esiste (i materialisti), come Richard Dawkins,
pretendono che il DNA si è evoluto per il gioco della selezione naturale, senza
Creatore. Eppure, gli stessi evoluzionisti più ardenti ammettono che l’origine
della incredibile complessità del DNA è inspiegabile.
La complessità infinita del DNA ha condotto il
co-autore della sua scoperta, Francis Crick, a credere che non avrebbe mai
potuto apparire naturalmente sulla terra. Crick, un evoluzionista che credeva
che la vita fosse troppo complessa per aver avuto la sua sorgente sulla terra e
doveva essere venuta dallo spazio, ha scritto:
"un uomo onesto, dotato di tutte le conoscenze
attualmente disponibili, potrebbe dichiarare una sola cosa: per adesso,
l’origine della vita appare quasi come un miracolo, tanto le condizioni
necessarie perché abbia luogo sono numerose." (Francis Crick, Life Itself (New
York: Simon & Schuster, 1981), 88.)
La codificazione del DNA rivela una intelligenza
tale che supera l’immaginazione. Una misura di DNA equivalente ad una testa di
spillo contiene una quantità di informazioni equivalente a ciò che si
troverebbe in una pila di libri tascabili che farebbe 5.000 volte il giro del
globo! E il DNA funziona come una lingua con il proprio codice di sofware di
una estrema complessità. Il fondatore di Microsoft, Bill Gates, ha detto che il
software del DNA è “da lontano molto più complesso di ogni software che abbiamo
mai sviluppato.” (Citato in William A. Dembski and James M. Kushiner, eds., Signs
of Intelligence (Grand Rapids, MI: Brazos, 2001), 108.)
Dawkins e altri materialisti credono che tutta questa
complessità viene dalla selezione naturale. Eppure, come Crick l’ha notato, la selezione
naturale non avrebbe mai potuto produrre la prima molecola. Numerosi scienziati
pensano che il Codice in seno ad una molecola di DNA indica una intelligenza che
supera di molto ciò che le cause naturali sarebbero in grado di produrre.
All’inizio del XX° secolo, l’ateismo dichiarato di
Antony Flew è finito bruscamente quando ha studiato l’intelligenza presente
dietro il DNA. Flew spiega ciò che lo ha fatto cambiare opinione:
“secondo il mio pensiero, il DNA ha mostrato, per la
complessità incredibile delle disposizioni che sono necessarie per produrre la vita,
che una intelligenza deve essere stata implicata per permettere a questi elementi
straordinariamente diversi di lavorare insieme. L’enorme complessità per la
quale sono stati ottenuti i risultati mi sembra il lavoro di una intelligenza …
mi sembra adesso che il risultato di più di cinquant’anni di ricerche sul DNA ha
fornito delle prove per un argomento potentissimo in favore della creazione.” (Citato in Gary Habermas,
“My Pilgrimage from Atheism to Theism”: Interview with Antony Flew, Philosophia
Christi, (Winter, 2005))
Benché Flew non fosse cristiano, egli ha
riconosciuto da quel momento che il “sofware” dietro il DNA era troppo complesso
per essersi costituito senza “creatore”. La scoperta dell’incredibile intelligenza
dietro il DNA ha, secondo le parole stesse dell’ex ateo: “fornito materia a un nuovo
ragionamento che propende molto forte in favore del Disegno.”
L’impronta di un Creatore.
Torino, scoperta della "punteggiatura" del DNA, una difesa naturale contro i tumori? |
Gli scienziati sono convinti adesso che un Creatore
a lasciato la sua “impronta” sull’universo?
Malgrado il fatto che buon numero di scienziati sono
sempre determinati ad eliminare Dio dall’universo, la maggior parte di loro riconosce
le implicazioni religiose di queste ultime scoperte. Nel suo libro intitolato “The
Grand Design” Stephen Hawking che non crede in un Dio personale tenta di
spiegare perché l'universo non ha bisogno di Dio. Eppure, di fronte alle prove, anche
Hawking ha ammesso pure lui: “Ci devono essere connotazioni religiose. Ma penso
che la maggior parte degli scienziati preferisce evitare di affrontare il lato
religioso della cosa.” (John Boslough, Stephen Hawking’s Universe (New
York: Avon, 1989), 109.)
In quanto agnostico Jastrow non ha nessuna
intenzione di evangelizzazione nascosta dietro le sue conclusioni. Eppure, egli
riconosce chiaramente che il caso è molto convincente a favore dell’intervento
di un Creatore. Riguardo allo shock e alla disperazione che sommergono gli scienziati
che erano sicuri di aver eliminato Dio dal loro mondo, Jastrow scrive:
“Per lo scienziato che ha posto la sua fede nella forza
della ragione, la storia si conclude come un cattivo sogno. Ha scalato montagne
di ignoranza; si appresta a conquistare la vetta più elevata; come emerge sopra
l’ultima roccia, è accolto da una banda
di teologi che sono seduti lì da secoli.” (Jastrow,
107.)
LINKS DEI POST CHE TRATTANO DELL'ARGOMENTO:
La Gioia del Vangelo: LA SCIENZA HA SCOPERTO DIO? / IL TRAUMA DEL BIG BANG
La Gioia del Vangelo: LA SCIENZA HA SCOPERTO DIO 2 / IL BILANCIO DELLE FORZE NELL'UNIVERSO
La Gioia del Vangelo: LA SCIENZA HA SCOPERTO DIO? 3 L'IMPROBABILITA' DELL'UNIVERSO
La Gioia del Vangelo: LA SCIENZA HA SCOPERTO DIO? 4 / Il DNA, IMPRONTA DI UN CREATORE?
La Gioia del Vangelo: LA SCIENZA HA SCOPERTO DIO? FINE
La Gioia del Vangelo: DIO ESISTE? CERTO, IO SONO EBREO / giovedì V sett. Quaresima.
Nessun commento:
Posta un commento