Si tratta di una notizia passata quasi sotto
silenzio da parte dei Media e devo trovarla ne “La Croix” quotidiano cristiano francese,
la cui grande qualità giornalistica è stata più volte premiata: la Santa Sede
si è impegnata a fondo per l’interdizione totale degli armamenti nucleari, ritenendola “un
imperativo morale e umanitario”.
In marzo scorso si è tenuta all’ONU una convenzione
incaricata di negoziare un trattato internazionale mirando a tale interdizione.
Continuando il cammino intrapreso dal Magistero a partire da papa Giovanni XXIII
che già nel 1963 con l’enciclica Pacem in terris, aveva auspicato “la
proscrizione dell’arma atomica”, Papa Francesco aveva allora scritto che “un’etica
e un diritto fondati sulla minaccia di una distruzione reciproca – e potenzialmente
di tutta l’umanità – sono contrarie allo spirito stesso delle Nazioni Unite” – “la
pace e la stabilità internazionali non possono essere fondate su un falso senso
della sicurezza, sulla minaccia di una distruzione reciproca e di una
annientamento totale, sul semplice mantenimento di un equilibrio delle potenze”.
È così che, per questa occasione, il 7 luglio, è stato concesso
alla Santa Sede, osservatore permanente all’ONU, di votare per la prima volta e,
dal 20 settembre, sarà tra i primi Stati a ratificare tale trattato, aiutando a
raggiungere più velocemente la sbarra delle cinquanta ratificazioni necessarie perché
il trattato entri in vigore.
La dottrina militare e politica comune dal dopo
guerra agli anni ’70-‘80 era quella della “dissuasione nucleare”: non useremo
la bomba perché la risposta della potenza attaccata sarebbe terribile, ma per questo
ogni potenza deve investire risorse spropositate per costruirsi la propria
bomba. Girava comunque anche la teoria che si potesse vincere una guerra
nucleare. Bastava arrivare primi nella corsa agli armamenti più sofisticati,
capaci di annientare in un colpo solo le armi del nemico. Nel 1981, sotto l’impulso
di Giovanni Paolo II, l’Accademia pontificia delle scienze metteva in guardia i
militari e i governi contro “le ipotesi erronee riguardanti gli aspetti medici
di una guerra nucleare”.
Benedetto XVI nel 2006 affermava : “con innumerevoli
persone di buona volontà, si può affermare che questa prospettiva (della
dissuasione nucleare), oltre che funesta, è del tutto fallace … Infatti, in una
guerra nucleare, non ci sarebbero vincitori, ma solo vittime.”
Oggi arriviamo ad un trattato internazionale di
interdizione delle armi nucleari. Questa è la direzione anche se siamo ancora molto
lontani dal raggiungere un consenso generale. Che questo, di fronte alla gravissima
crisi tra Stati Uniti e Nord Corea, indirizzi la nostra preghiera e la nostra riflessione.
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