1° Settembre. E' già la Terza Giornata di Preghiera per la Cura del Creato. Non è che in parrocchia abbiamo fatto molte cose rilevanti in questo senso, ma certamente la scoperta del problema ecologico e soprattutto la convinzione della sua importanza e della responsabilità di dover fare qualcosa, di cambiare mentalità e modi di vivere sta progredendo. Riecheggio il Messaggio congiunto di Papa Francesco e del Patriarca Bartolomeo. Questo messaggio congiunto è una prima volta. L'iniziativa di instaurare una giornata di preghiera per la Cura del Creato è stata del Patriarca Bartolomeo nel 1989 e Papa Francesco ha deciso di adottarla per tutta la Chiesa Cattolica. Molte altre comunità cristiane avevano già iniziative simili e anche congiunte. per esempio, da anni, sommessamente, i vescovi italiani. Di fatto oggi tutte o quasi tutte le confessioni cristiane si sono associate a questa giornata.
Sala stampa della Santa Sede
Dal Vaticano e dal Fanar, 1° settembre 2017 - Papa
Francesco e il Patriarca Ecumenico Bartolomeo
Il racconto della creazione ci offre una veduta
panoramica sul mondo. La Scrittura rivela che “in principio” Dio designò
l’umanità a collaborare nella custodia e nella protezione dell’ambiente
naturale. All’inizio, come leggiamo in Genesi (2,5), «nessun cespuglio
campestre era sulla terra, nessuna erba campestre era spuntata, perché il
Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e non c’era uomo che lavorasse
il suolo». La terra ci venne affidata come dono sublime e come eredità della
quale tutti condividiamo la responsabilità finché, “alla fine”, tutte le cose
in cielo e in terra saranno ricapitolate in Cristo (cfr Ef 1,10). La dignità e
la prosperità umane sono profondamente connesse alla cura nei riguardi
dell’intera creazione.
Tuttavia, “nel frattempo”, la storia del mondo
presenta una situazione molto diversa. Ci rivela uno scenario moralmente
decadente, dove i nostri atteggiamenti e comportamenti nei confronti del creato
offuscano la vocazione ad essere collaboratori di Dio. La nostra tendenza a
spezzare i delicati ed equilibrati ecosistemi del mondo, l’insaziabile
desiderio di manipolare e controllare le limitate risorse del pianeta,
l’avidità nel trarre dal mercato profitti illimitati: tutto questo ci ha
alienato dal disegno originale della creazione. Non rispettiamo più la natura
come un dono condiviso; la consideriamo invece un possesso privato. Non ci
rapportiamo più con la natura per sostenerla; spadroneggiamo piuttosto su di
essa per alimentare le nostre strutture.
Le conseguenze di questa visione del mondo alternativa
sono tragiche e durevoli. L’ambiente umano e quello naturale si stanno
deteriorando insieme, e tale deterioramento del pianeta grava sulle persone più
vulnerabili. L’impatto dei cambiamenti climatici si ripercuote, innanzitutto,
su quanti vivono poveramente in ogni angolo del globo. Il nostro dovere a usare
responsabilmente dei beni della terra implica il riconoscimento e il rispetto
di ogni persona e di tutte le creature viventi. La chiamata e la sfida urgenti
a prenderci cura del creato costituiscono un invito per tutta l’umanità ad
adoperarsi per uno sviluppo sostenibile e integrale.
Pertanto, uniti dalla medesima preoccupazione per il
creato di Dio e riconoscendo che la terra è un bene in comune, invitiamo
caldamente tutte le persone di buona volontà a dedicare, il 1° settembre, un
tempo di preghiera per l’ambiente. In questa occasione, desideriamo offrire un
rendimento di grazie al benevolo Creatore per il magnifico dono del creato e
impegnarci a custodirlo e preservarlo per il bene delle generazioni future.
Alla fine, sappiamo che ci affatichiamo invano se il Signore non è al nostro
fianco (cfr Sal 126/127), se la preghiera non è al centro delle nostre
riflessioni e celebrazioni. Infatti, un obiettivo della nostra preghiera è
cambiare il modo in cui percepiamo il mondo allo scopo di cambiare il modo in
cui ci relazioniamo col mondo. Il fine di quanto ci proponiamo è di essere
audaci nell’abbracciare nei nostri stili di vita una semplicità e una
solidarietà maggiori.
Noi rivolgiamo, a quanti occupano una posizione di
rilievo in ambito sociale, economico, politico e culturale, un urgente appello
a prestare responsabilmente ascolto al grido della terra e ad attendere ai
bisogni di chi è marginalizzato, ma soprattutto a rispondere alla supplica di
tanti e a sostenere il consenso globale perché venga risanato il creato ferito.
Siamo convinti che non ci possa essere soluzione genuina e duratura alla sfida
della crisi ecologica e dei cambiamenti climatici senza una risposta concertata
e collettiva, senza una responsabilità condivisa e in grado di render conto di
quanto operato, senza dare priorità alla solidarietà e al servizio.
Dal Vaticano e dal Fanar, 1° settembre 2017
Papa Francesco e il Patriarca Ecumenico Bartolomeo
Dal Vaticano e dal Fanar, 1° settembre 2017
Papa Francesco e il Patriarca Ecumenico Bartolomeo
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