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lunedì 11 settembre 2017

SONO LIETO DELLE SOFFERENZE CHE SOPPORTO E LE OFFRO PER LA MIA COMUNITA'? / lunedì XXI° sett. T.O.

Gesù e l'uomo dalla mano inaridita - Tissot
-Nella prima lettura vediamo san Paolo lieto nelle sofferenze che sopporta a favore delle sue comunità. Nel Vangelo Gesù è sensibile alla sofferenza di un uomo dalla mano paralizzata e lo guarisce. Per far questo lo mette intenzionalmente in mezzo alla comunità affinché sia di esempio a tutti il suo atteggiamento verso le persone sofferenti. In questa assemblea ci sono in modo particolare scribi e farisei che non guardano alla persona ma alle loro sicurezze religiose, alla legge fatta di precetti: “abbandonano la persona al rigore del precetto”, anzi sono pronti a strumentalizzare la sofferenza di quest’uomo per attaccare Gesù.

-Impariamo a dire: “sono lieto delle sofferenze che sopporto, le offro per la mia comunità” e a non rimanere mai indifferenti, o peggio, contenti per la sofferenza degli altri. Insegniamo questo pure agli altri, in particolare ai giovani. Sapere che una mia sofferenza subita o un mio sacrificio volontario possono essere offerti a Dio e hanno valore è fonte di grande forza e grande gioia. I giovani di oggi sono spesso troppo viziati e questo è un enorme dramma quando davanti alla vita da adulti si trovano troppo impreparati e quando non hanno mai imparato a condividere, a farsi carico della sofferenza degli altri e vivono una enorme povertà spirituale.


-Guardiamo dentro di noi a che punto stiamo realmente riguardo alla sofferenza altrui. Non è così facile e non è così scontato. Possiamo scoprire di essere troppo legati alla nostra tranquillità o ai valori esteriori e questo diventa durezza o indifferenza verso gli altri, possiamo scoprire perfino di provare piacere nel far soffrire gli altri e tante declinazioni diverse del vecchio “mors tua, vita mea” ossia “la tua morte è la mia vita”. Chiediamo aiuto al Signore perché non ci abbandoni a questa durezza e trasformi il nostro cuore.

Oggi è anche l'11 settembre: quel giorno del 2001 ci manifestò fin dove può arrivare la durezza nei confronti della sofferenza delle persone quando si preferisce l'ideologia. Ma quando Bin Laden disse che era una vendetta per le migliaia di bambini e innocenti uccisi dalla durezza di cuore occidentale, parlava di una realtà. Il suo attentato però non ha prodotto giustizia, anzi. Infatti la reazione dell'Occidente fu di portare altre sofferenze ad innumerevoli innocenti in questi anni, aizzando ancora di più la collera e il terrorismo, che causa una catena infinita di altre sofferenze.
Il papa in Colombia ha parlato in modo molto chiaro contro questi atteggiamenti, e se oggi c'è un processo di pace in atto, è perché qualcuno, ad un certo momento, ha scelto di seguire un'altra logica. 

Prima Lettura   Col 1,24 - 2,3
Sono diventato ministro della Chiesa per portare il mistero nascosto da secoli.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossési
Fratelli, sono lieto nelle sofferenze che sopporto per voi e do compimento a ciò che, dei patimenti di Cristo, manca nella mia carne, a favore del suo corpo che è la Chiesa. Di essa sono diventato ministro, secondo la missione affidatami da Dio verso di voi di portare a compimento la parola di Dio, il mistero nascosto da secoli e da generazioni, ma ora manifestato ai suoi santi. A loro Dio volle far conoscere la gloriosa ricchezza di questo mistero in mezzo alle genti: Cristo in voi, speranza della gloria.
È lui infatti che noi annunciamo, ammonendo ogni uomo e istruendo ciascuno con ogni sapienza, per rendere ogni uomo perfetto in Cristo. Per questo mi affatico e lotto, con la forza che viene da lui e che agisce in me con potenza.
Voglio infatti che sappiate quale dura lotta devo sostenere per voi, per quelli di Laodicèa e per tutti quelli che non mi hanno mai visto di persona, perché i loro cuori vengano consolati. E così, intimamente uniti nell’amore, essi siano arricchiti di una piena intelligenza per conoscere il mistero di Dio, che è Cristo: in lui sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della conoscenza.

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 61
In Dio è la mia salvezza e la mia gloria. 


Solo in Dio riposa l’anima mia:
da lui la mia speranza.
Lui solo è mia roccia e mia salvezza,
mia difesa: non potrò vacillare.

Confida in lui, o popolo, in ogni tempo;
davanti a lui aprite il vostro cuore:
nostro rifugio è Dio.        

Canto al Vangelo 
  Gv 10,27 
Alleluia, alleluia.

Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
e io le conosco ed esse mi seguono.
Alleluia.

Vangelo 
  Lc 6, 6-11
Osservavano per vedere se guariva in giorno di sabato.

Dal vangelo secondo Luca
Un sabato Gesù entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. C’era là un uomo che aveva la mano destra paralizzata. Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato, per trovare di che accusarlo.
Ma Gesù conosceva i loro pensieri e disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati e mettiti qui in mezzo!». Si alzò e si mise in mezzo.
Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: in giorno di sabato, è lecito fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?». E guardandoli tutti intorno, disse all’uomo: «Tendi la tua mano!». Egli lo fece e la sua mano fu guarita.
Ma essi, fuori di sé dalla collera, si misero a discutere tra loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù.  

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