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mercoledì 27 settembre 2017

SAN VINCENZO DE' PAOLI / 27 SETTEMBRE

Come  capita spesso sembra anche oggi che le letture, che sono del giorno, siano state scelte apposta per accompagnare la figura di san Vincenzo de Paoli.

Nella sua compassione per i poveri, egli ha sempre compreso che l’aiuto non doveva essere solo materiale e che ogni uomo è innanzitutto figlio di Dio, chiamato alla fede e alla vita eterna.
Gesù manda i suoi discepoli dando “loro forza e potere su tutti i demòni e di guarire le malattie. E li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi.” Le due frasi sono parallele e sono espressione di una compassione totale rivolta alla persona. Approfondire l’intreccio tra malattia fisica e spirituale è delicato, anzi spesso pericoloso se fatto senza una grande prudenza, anche se questo intreccio esiste in qualche modo perché l’uomo è uno in tutta la sua globalità e il demonio vuole distruggere tutto. D’altronde la frase del Vangelo citata non ci da nessun elemento per tentare di farlo. 
Invece il parallelismo tra “forza e potere su tutti i demòni” e “annunciare il regno di Dio” è molto significativo e ce lo propone il Vangelo stesso: I demoni sono spiriti impuri, oscuri, che si oppongono direttamente alla fede che salva l’uomo, alla luce del Vangelo, all’amore di Dio. Il loro potere viene dal nostro assenso a loro. Per cui ha luogo una lotta.  

Ho avuto la grazia oggi di iniziare l’anno catechetico con la piccola comunità francese della Nato e, anche lì la provvidenzialità di questo Vangelo mi colpisce: chi annuncia, la fede anche ai bambini, ingaggia una lotta contro lo spirito del
male che il battesimo ha vinto ma continua a tentare per tutta la vita, e in particolare durante la formazione fino al raggiungimento di una fede matura. Anche se i catechisti dell’iniziazione cristiana sono più “stanziali”, anche loro, per essere guidati in tutto dallo Spirito di Gesù – e che non manchi loro nulla – devono andare senza borsa, non prendendo nulla per il viaggio!

Alleluja!


Prima Lettura   Esd 9, 5-9
Nella nostra schiavitù il nostro Dio non ci ha abbandonati.

Dal libro di Esdra
Io, Esdra, all’offerta della sera mi alzai dal mio stato di prostrazione e, con il vestito e il mantello laceri, caddi in ginocchio e stesi le mani al Signore, mio Dio, e dissi:
«Mio Dio, sono confuso, ho vergogna di alzare la faccia verso di te, mio Dio, poiché le nostre iniquità si sono moltiplicate fin sopra la nostra testa; la nostra colpa è grande fino al cielo. Dai giorni dei nostri padri fino ad oggi noi siamo stati molto colpevoli, e per le nostre colpe noi, i nostri re, i nostri sacerdoti siamo stati messi in potere di re stranieri, in preda alla spada, alla prigionia, alla rapina, al disonore, come avviene oggi.
Ma ora, per un po’ di tempo, il Signore, nostro Dio, ci ha fatto una grazia: di lasciarci un resto e darci un asilo nel suo luogo santo, e così il nostro Dio ha fatto brillare i nostri occhi e ci ha dato un po’ di sollievo nella nostra schiavitù. Infatti noi siamo schiavi; ma nella nostra schiavitù il nostro Dio non ci ha abbandonati: ci ha resi graditi ai re di Persia, per conservarci la vita ed erigere il tempio del nostro Dio e restaurare le sue rovine, e darci un riparo in Giuda e a Gerusalemme».   

Salmo Responsoriale  
 Tb 13
Benedetto Dio che vive in eterno.

Benedetto Dio che vive in eterno,
benedetto il suo regno;
egli castiga e ha compassione.
Fa scendere agli inferi, nelle profondità della terra,
e fa risalire dalla grande perdizione:
nessuno sfugge alla sua mano.

Lodatelo, figli d’Israele, davanti alle nazioni,
perché in mezzo ad esse egli vi ha disperso
e qui vi ha fatto vedere la sua grandezza.

Date gloria a lui davanti a ogni vivente,
poiché è lui il nostro Signore, il nostro Dio,
lui il nostro Padre, Dio per tutti i secoli.

Vi castiga per le vostre iniquità,
ma avrà compassione di tutti voi
e vi radunerà da tutte le nazioni,
fra le quali siete stati dispersi. 
  
Canto al Vangelo 
  Mc 1,15
Alleluia, alleluia.

Il regno di Dio è vicino;
convertitevi e credete al vangelo. 
Alleluia.


Vangelo  
 Lc 9, 1-6
Li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi.

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù convocò i Dodici e diede loro forza e potere su tutti i demòni e di guarire le malattie. E li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi.
Disse loro: «Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né sacca, né pane, né denaro, e non portatevi due tuniche. In qualunque casa entriate, rimanete là, e di là poi ripartite. Quanto a coloro che non vi accolgono, uscite dalla loro città e scuotete la polvere dai vostri piedi come testimonianza contro di loro».
Allora essi uscirono e giravano di villaggio in villaggio, ovunque annunciando la buona notizia e operando guarigioni.

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