Oltre la presenza delle reliquie di san Castrese abbiamo ricevuto in questi giorni molti e solidi insegnamenti spirituali. A cominciare dal vescovo di Monreale che ha strutturato la sua omelia sul nostro programma e con rigore biblico e, come promesso, ci ha mandato il testo. Lo ringraziamo di cuore anche per la sua testimonianza personale che ha colpito molti.
È da ieri la notizia dello scioglimento del Consiglio Comunale per "infiltrazioni camorristiche". Qualunque siano il ben-fondato delle accuse e le motivazioni di questa misura - la terza da quando sono a Marano! - non è una buona prospettiva per la nostra città. Qualcuno conclude come me che se non cambia in modo sostanziale la mentalità dei singoli maranesi non si uscirà mai da questa situazione che danneggia tutti. È quindi l'ora dei cittadini, in particolare dei cristiani che, avendo "una piena conoscenza della sua volontà, con ogni sapienza e intelligenza spirituale, perché possiate comportarvi in maniera degna del Signore, per piacergli in tutto, portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio" (Colossesi 1,9-10), possono lievitare il loro ambiente con dolcezza e fermezza ad un tempo, uscendo dalla mentalità dei compromessi con l'illegalità e l'irresponsabilità verso il bene comune, facendo risplendere la buona vita di chi segue il Vangelo.
San Castrese Patrono del nostro Amen
Omelia nella commemorazione dello sbarco di San Castrese • (Ez 34,11-16; Sal 22; Lc 8,22-25)
Carissimi fratelli e sorelle, cari sacerdoti, signor Sindaco, gentili autorità civili e militari, insieme a don Nicola e a don Antonio siamo venuti ad accompagnare le reliquie di San Castrese in questa terra, che lo accolse in vita come maestro di fede ed ora lo invoca come intercessore di grazie. Ringrazio in particolare il parroco, don Luigi Merluzzo, e i suoi collaboratori per il cortese invito che ci dà la possibilità di condividere la nostra comune fede e devozione.
1. Come ben sapete, quella del Vescovo Castrese è la storia di un uomo di Dio, di un perseguitato a causa della fede, di un esule, di un naufrago. Qui a Marano, come dicono alcune fonti fino alla prima metà dell’XI sec., venerate questa eminente figura come martire. A Monreale, rifacendoci alle fonti successive, lo veneriamo con i titoli di Vescovo e Confessore della fede.