Giobbe crede nella vita eterna. San Paolo crede nella vita eterna e la annuncia presente in Gesù Cristo risorto. Gesù è la Risurrezione e la Vita e ci assicura che la sua missione è “che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell'ultimo giorno”.
Ma tu, rinato nel battesimo e (spero) segnato col sigillo dello Spirito Santo nella Cresima, credi nella vita eterna? I nostri occhi di carne vedono solo un corpo che si irrigidisce e non comunica più. È la grande tragedia della morte. Ma la fede è un’esperienza vera che si iscrive nel tessuto della nostra vita anche se la trascende. D'altronde crediamo con assoluta ragionevolezza tante cose che non vediamo. Papa Benedetto usava l’immagine della corrente elettrica che non si vede. L’esperienza della fede ha una sua logica rigorosa e straordinaria, ma non è la logica dell’uomo carnale senza esperienza spirituale, senza incontro con il risorto. Ma tu sei battezzato, dovresti conoscere Colui in cui credi, vivere con lui.
Oggi, in troppi funerali e trigesimi vediamo persone che sembrano del tutto estranee al rito, ma soprattutto che si affliggono “come gli altri che non hanno speranza” (1 Tessalonicesi 4, 13) non avendo conosciuto Cristo oppure avendo cercato in lui solo benefici per questa vita. Dice san Paolo: “Se poi noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto in questa vita, siamo da compiangere più di tutti gli uomini”. (1 Corinzi 15, 19. Leggi tutto il passo). In particolare le pagelle di trigesimo sono per lo più senza riferimento cristiano, con scritte che sono o ripiegate solo sul ricordo, sulla vita terrena che non c'è più, oppure evocano un aldilà non corrispondente al vero Dio, personale, Amore, che cerca i suoi figli in Gesù Cristo morto sulla croce per vincere la chiusura dell’umanità dovuta al peccato.
Vediamo anche nella vita quotidiana come - anche noi fino ad un certo punto - riempiamo la nostra esistenza di cose materiali, di cose che passano, che dovremo lasciare alla fine di questa vita terrena, e non di valori e relazioni che vanno aldilà della morte, che costruiscono la persona e le persone attorno a noi. “abbiate l’audacia di vivere in pienezza. Non accontentatevi delle apparenze o delle mode: un’esistenza appiattita su quel che passa non ci soddisfa mai”, disse Papa Leone ai giovani qualche giorno fa. Molti giovani e adulti sembrano vivere una vita appiattita, "scritta da un algoritmo" con un orizzonte vuoto, riempito solo della morte che si cerca di occultare senza potervi riuscire.
Dal libro di Giobbe Gb 19,1.23-27a
Rispondendo Giobbe prese a dire:
«Oh, se le mie parole si scrivessero, se si fissassero in un libro, fossero impresse con stilo di ferro e con piombo, per sempre s'incidessero sulla roccia!
Io so che il mio redentore è vivo e che, ultimo, si ergerà sulla polvere! Dopo che questa mia pelle sarà strappata via, senza la mia carne, vedrò Dio. Io lo vedrò, io stesso, i miei occhi lo contempleranno e non un altro». Parola di Dio.
Dal Sal 26 (27) R. Il Signore è mia luce e mia salvezza.
Il Signore è mia luce e mia salvezza: di chi avrò timore? Il Signore è difesa della mia vita: di chi avrò paura? R.
Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco: abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita, per contemplare la bellezza del Signore e ammirare il suo santuario. R.
Ascolta, Signore, la mia voce. Io grido: abbi pietà di me, rispondimi! Il tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo volto. R.
Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi. Spera nel Signore, sii forte, si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore. R.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani Rm 5,5-11
Fratelli, la speranza non delude, perché l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.
Infatti, quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito Cristo morì per gli empi. Ora, a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno oserebbe morire per una persona buona. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.
A maggior ragione ora, giustificàti nel suo sangue, saremo salvati dall'ira per mezzo di lui. Se infatti, quand'eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto più, ora che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. Non solo, ma ci gloriamo pure in Dio, per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, grazie al quale ora abbiamo ricevuto la riconciliazione. Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 6,37-40
In quel tempo, Gesù disse alla folla:
«Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell'ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno». Parola del Signore.

Nessun commento:
Posta un commento