Appena pubblicata, la Nota “Maria Mater populi fidelis” ha suscitato e suscita tante reazioni.
Vedo con rammarico che molte sono accompagnate da espressioni di insulto nei confronti dell’autorità della Chiesa: “Quella manfrina…”, “una vergogna assoluta”, “stanno stuzzicando la pazienza dei fedeli”, “ah be, allora se viene da Papa Francesco…”. Non a caso, parlando di pace ai giovani (30 ottobre) Papa Leone disse loro: “Non basta, infatti, far tacere le armi: occorre disarmare i cuori, rinunciando a ogni violenza e volgarità.” A maggior ragione un cattolico deve onorare la sua Madre Chiesa come chiede il 4° comandamento, anche quando sta in dissenso con un insegnamento, una decisione delle sue autorità, o solo turbato. Addirittura Paolo, dopo uno sfogo per aver subito una chiara ingiustizia chiede scusa perché non sapeva che davanti a lui stava il Sommo Sacerdote (Con lo sguardo fisso al sinedrio, Paolo disse: "Fratelli, io ho agito fino ad oggi davanti a Dio in piena rettitudine di coscienza". Ma il sommo sacerdote Anania ordinò ai presenti di percuoterlo sulla bocca. Paolo allora gli disse: "Dio percuoterà te, muro imbiancato! Tu siedi a giudicarmi secondo la Legge e contro la Legge comandi di percuotermi?". E i presenti dissero: "Osi insultare il sommo sacerdote di Dio?". Rispose Paolo: "Non sapevo, fratelli, che fosse il sommo sacerdote; sta scritto infatti: Non insulterai il capo del tuo popolo". (Atti degli Apostoli 23, 1 - 5). Questo modo di reagire violento e/o volgare di molti non viene dallo Spirito Buono né dalla Vergine Maria, ma direttamente o indirettamente dallo spirito impuro.
Molte reazioni seguono soltanto l’emozione. Tutti di fronte a un testo, una decisione, un intervento abbiamo reazioni emotive, positive o negative. Anche la Vergine Maria all’annuncio dell’angelo vive innanzitutto un’emozione: “A queste parole ella fu molto turbata” ma non reagisce solo sulla spinta dell’emozione: “si domandava che senso avesse un saluto come questo”, fa spazio al ragionamento, al dialogo con l’angelo, presentando pure le sue obiezioni. Una sola reazione emotiva, non significa aver compreso fino in fondo quel testo, quella decisione, quell’intervento. La reazione emotiva è diversa dall’intuizione. Ma pure l’intuizione non assicura sempre di aver colto la realtà che si ha davanti e richiede ulteriori conferme. Come tutte le cose importanti il comprendere richiede riflessione, approfondimento, ascolto vero della posizione dell'altro. Nella Chiesa antica si diceva che nessuno sospettato di eresia poteva essere giudicato da chi non aveva la stessa formazione culturale, affinché dialogassero persone che usano lo stesso linguaggio, gli stessi percorsi di ragionamento. Non è solo un problema di scuole alte o basse, ma anche di ambiente culturale. Il voler ridurre tutto al mondo latino ha creato - e crea ancora - molti danni. L’affare cosiddetto "dei riti latini” in Cina nel 1600 è uno degli esempi più chiari. Inoltre il cristiano giudica nello Spirito Santo. Per essere aiutati a cogliere la verità devo pregare, chiedere luce dall’alto.
In quanti reagiscono negativamente e subito a dichiarazioni della Chiesa, vedo molto poco: - rispetto per la Chiesa docente (che ha il compito di insegnare a me), - volontà di non giudicare prima di aver preso coscienza delle mie reazioni emotive, e prima di conoscere fino in fondo la questione, non accontentandomi di titoli di giornali o di opinioni di altre persone incompetenti, - spazio dato alla preghiera per entrare nella comprensione più profonda del mistero di Dio che supera sempre il nostro ragionare terreno. Questi elementi sono saggezza e valgono anche per tutte le discussioni che possiamo avere su affari puramente terreni.
Purtroppo molti non accettano alcun confronto, la minima verifica dei fatti. C'è chi ha una fede senza interiorità troppo legata a segni o vocaboli abituali. C'è anche chi è affetto da mentalità complottista: sono coloro che vivono di sospetto, vedono trame traditrici ovunque. A questi bisogna dire che, benché ogni argomento che tocca la Vergine Maria e la sua missione in Dio e per noi sia realmente importante, Dio non cambia mentre rimangono ancora nel dubbio, la Madonna non perde nulla della sua gloria e realtà. San Luigi Maria di Montfort nel suo importantissimo Trattato della Vera Devozione a Maria parlava di consacrazione alla Vergine Maria. Oggi si parla di affidamento totale a Maria, la consacrazione essendo riservata a Dio. Il messaggio del Montfort rimane, il vocabolario oggi è più giusto.
Continueremo questa riflessione….

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