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giovedì 13 novembre 2025

LA COLLABORAZIONE DEI CARISMI NELLA CHIESA / 58. NICEA. Gesù Cristo, ... nn. 96-97.




3.2. La collaborazione strutturale dei carismi della Chiesa e il cammino verso Nicea  

96. Questi elementi propri della natura teologale della Chiesa, che non possono essere che il frutto dell’evento della Rivelazione, si sono manifestati nel cammino storico che ha portato al Concilio Ecumenico di Nicea attraverso l’interazione di tre carismi, messi a disposizione per il governo, l’insegnamento e la presa di decisioni comunitarie nella Chiesa: anzitutto la gerarchia tripartita, poi i maestri e il sinodo. Un ordine di presidenza che pone gli apostoli al primo posto, sembra già ben stabilito nel corpo paolino: «Alcuni perciò Dio li ha posti nella Chiesa in primo luogo come apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo luogo come maestri…» (1Cor 12,28; cf. Ef 4,11). La prima caratteristica è lo sviluppo progressivo della gerarchia tripartita dei vescovi, presbiteri e diaconi. Essa, che aveva la supervisione dei profeti e dei maestri itineranti dei primi 150 anni del cristianesimo (spesso chiamati “apostoli”, in senso generale), giunse a soppiantarli in una certa misura e divenne la struttura locale di governo della Chiesa. La figura del vescovo, in particolare, esprime la dimensione apostolica della Chiesa. A partire dal IV secolo si formano delle provincie ecclesiastiche che manifestano e promuovono la comunione tra le Chiese particolari, con a capo un metropolita. 

97. Essendo i cristiani chiamati ad annunciare Cristo e a trasmettere il suo insegnamento e l’insegnamento degli apostoli a tutte le nazioni, non sorprende che la seconda caratteristica del cristianesimo del periodo preniceno fosse l’importanza decisiva delle scuole e dei maestri, che impartivano un insegnamento ai catecumeni e interpretavano le Scritture. Essi potevano essere o non essere ministri ordinati. Pelagio, ad esempio, insegnava a Roma all’inizio del V secolo, pur non essendo presbitero, come Melania l’anziana e Rufino a Gerusalemme, Gerolamo a Betlemme e poi a Roma. Anche Origene ha diretto la Scuola di Alessandria, dopo la morte di suo padre Leonida, prima di essere ordinato.


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