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martedì 14 novembre 2023

SERVI INUTILI PER ESSERE COME IL SIGNORE E CON LUI / Martedì XXXII sett. T.O., dispari. 2023




"Siamo servi inutili". Cosa significa nel Vangelo di oggi quell'espressione per noi e anche per i servi della parabola che hanno lavorato duramente nei campi e poi ancora nella casa del padrone, essendogli molto utili? Mio padre spirituale aggirava la difficoltà dicendo: “sono un servo inutile, ma in servizio a tempo pieno".

L’aggettivo greco “akreios”  che qualifica i servi (=douloi: "douloi akreioi esmen") indica la piccolezza, la povertà nel senso di essere poca cosa, di non contare. E quindi di non poter vantare meriti. Infatti i discepoli devono concludere: “Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”. Papa Francesco spiega: “quel servo è utile, ma egli non ricava utile per sé”, cioè non si appropria di nulla. Potremmo tradurre “siamo semplici servi, questa è la nostra condizione". 

Infelice colui che cerca la ricompensa, la visibilità, i riconoscimenti, i primi posti: arriverà confuso e le mani vuote davanti al Signore, che “pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l'essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo (inutile!), diventando simile agli uomini. Dall'aspetto riconosciuto come uomo, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce”. (Filippesi 2,7-8). Beato chi cerca in tutto l’ultimo posto. Nel giorno del giudizio risplenderà mentre l’altro sarà cacciato con questa parola: “hai già avuto la tua ricompensa” (vedi Matteo 6,1-16). 

"Ma io ho tanto bisogno ancora di essere apprezzato, riconosciuto…". Sì, siamo ancora tutti immaturi, carnali, e il Signore ci dona incoraggiamenti, ed è giusto manifestare gratitudine verso chi ci sta accanto. Però, allo stesso momento dobbiamo camminare nella direzione giusta dell'umiltà e non in quella sbagliata. E bisogna riconoscere quanto siamo lontani ancora dal Vangelo. Chi si umilia con Cristo sarà esaltato (Fil 2,9 ss.). La ricompensa è vivere con Dio: “Coloro che confidano in lui comprenderanno la verità, i fedeli nell’amore rimarranno presso di lui, perché grazia e misericordia sono per i suoi eletti”. Gesù parla spesso di ricompensa alla risurrezione dei morti. Ma sappiamo che fin da ora stiamo con lui ed è fonte di gioia. 
 


Prima Lettura  Sap 2, 23 - 3, 9 Agli occhi degli stolti parve che morissero, ma essi sono nella pace.

Dal libro della Sapienza
Dio ha creato l’uomo per l’incorruttibilità,
lo ha fatto immagine della propria natura.
Ma per l’invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo
e ne fanno esperienza coloro che le appartengono.
Le anime dei giusti, invece, sono nelle mani di Dio,
nessun tormento li toccherà.
Agli occhi degli stolti parve che morissero,
la loro fine fu ritenuta una sciagura,
la loro partenza da noi una rovina,
ma essi sono nella pace.
Anche se agli occhi degli uomini subiscono castighi,
la loro speranza resta piena d’immortalità.
In cambio di una breve pena riceveranno grandi benefici,
perché Dio li ha provati e li ha trovati degni di sé;
li ha saggiati come oro nel crogiuolo
e li ha graditi come l’offerta di un olocausto.
Nel giorno del loro giudizio risplenderanno,
come scintille nella stoppia correranno qua e là.
Governeranno le nazioni, avranno potere sui popoli
e il Signore regnerà per sempre su di loro.
Coloro che confidano in lui comprenderanno la verità,
i fedeli nell’amore rimarranno presso di lui,
perché grazia e misericordia sono per i suoi eletti. 


Salmo Responsoriale   Dal Salmo 33  Benedirò il Signore in ogni tempo.

Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.

Gli occhi del Signore sui giusti,
i suoi orecchi al loro grido di aiuto.
Il volto del Signore contro i malfattori,
per eliminarne dalla terra il ricordo.

Gridano e il Signore li ascolta,
li libera da tutte le loro angosce.
Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato,
egli salva gli spiriti affranti.  


Canto al Vangelo  Gv 14, 23  Alleluia, alleluia. Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore, e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui. Alleluia.

Vangelo   Lc 17, 7-10  Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare.

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse:
«Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, strìngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”». 

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