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domenica 5 novembre 2023

CORRIAMO VERSO I BENI PROMESSI ! MALEDETTO CHI LO IMPEDISCE / XXXI Dom. T.O., A . 2023.


In questa domenica la Chiesa prega: “Dio onnipotente e misericordioso, tu solo puoi dare ai tuoi fedeli il dono di servirti in modo lodevole e degno; fa' che corriamo senza ostacoli verso i beni da te promessi”. Questa preghiera afferma che tutto è grazia ma che in risposta il credente corre (!) verso i beni promessi. 

Il profeta Malachia invece promette maledizione a quanti impediscono agli altri di correre verso questi beni promessi!

Scribi e farisei sono tra questi: con il dire e il non fare, con l’invitare alla religiosità e non alla fede. La loro ispirazione essendo solo umana, molto logicamente privilegiano l'esteriorità: vanno continuamente alla ricerca della visibilità, portando addosso segni che li fanno notare, distinguendoli dalla folla, annunciando a tutti la loro qualità speciale. Cercano sempre il primo posto o quello più in vista. Si propongono come maestri che insegnano e correggono gli altri. Sperano nei riconoscimenti ufficiali. Pensano di annunciare il Vangelo andando contro il Vangelo, esaltandosi, dandosi titoli non necessari. Dice il Signore: “Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato”.

Questi cattivi esempi però non possono essere un pretesto per sottrarsi al dovere di convertirsi sotto la Guida del Cristo. A Cristo devo rendere conto.

San Paolo è pieno di gioia pensando alla comunità di Tessalonica perché vede i frutti della Parola di Dio in loro. Infatti l’hanno accolta con fede. La Parola di Dio non è parola umana. Quanti pretesti per non metterla in pratica, per tirarsi indietro. 


Prima Lettura  Ml 1,14-2,2.8-10  Avete deviato dalla retta via e siete stati d’inciampo a molti con il vostro insegnamento.

Dal libro del profeta Malachia

Io sono un re grande – dice il Signore degli eserciti – e il mio nome è terribile fra le nazioni.

Ora a voi questo monito, o sacerdoti. Se non mi ascolterete e non vi darete premura di dare gloria al mio nome, dice il Signore degli eserciti, manderò su voi la maledizione.

Voi invece avete deviato dalla retta via  e siete stati d’inciampo a molti  con il vostro insegnamento;  avete distrutto l’alleanza di Levi, dice il Signore degli eserciti.

Perciò anche io vi ho reso spregevoli e abietti davanti a tutto il popolo, perché non avete seguito le mie vie e avete usato parzialità nel vostro insegnamento.

Non abbiamo forse tutti noi un solo padre? Forse non ci ha creati un unico Dio? Perché dunque agire con perfidia l’uno contro l’altro, profanando l’alleanza dei nostri padri? 


Salmo Responsoriale  Dal Salmo 130   Custodiscimi, Signore, nella pace.

Signore, non si esalta il mio cuore né i miei occhi guardano in alto; non vado cercando cose grandi né meraviglie più alte di me.

Io invece resto quieto e sereno: come un bimbo svezzato in braccio a sua madre, come un bimbo svezzato è in me l’anima mia.

Israele attenda il Signore, da ora e per sempre.  


Seconda Lettura  1 Ts 2,7-9.13  Avremmo desiderato trasmettervi non solo il vangelo di Dio, ma la nostra stessa vita. 

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi

Fratelli, siamo stati amorevoli in mezzo a voi, come una madre che ha cura dei propri figli. Così, affezionati a voi, avremmo desiderato trasmettervi non solo il vangelo di Dio, ma la nostra stessa vita, perché ci siete diventati cari.

Voi ricordate infatti, fratelli, il nostro duro lavoro e la nostra fatica: lavorando notte e giorno per non essere di peso ad alcuno di voi, vi abbiamo annunciato il vangelo di Dio.

Proprio per questo anche noi rendiamo continuamente grazie a Dio perché, ricevendo la parola di Dio che noi vi abbiamo fatto udire, l’avete accolta non come parola di uomini ma, qual è veramente, come parola di Dio, che opera in voi credenti. 


Canto al Vangelo  Mt 23,9.10  Alleluia, alleluia. Uno solo è il Padre vostro, quello celeste e uno solo è la vostra Guida, il Cristo. Alleluia.

Vangelo  Mt 23,1-12  Dicono e non fanno

Dal vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo:

«Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito.

Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente.

Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo.

Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».


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