Ottocento anni fa, il 29 novembre 1223, il Papa, Onorio III, approvò la Regola definitiva dei Frati Minori di san Francesco.
Fin dall'inizio Francesco volle vivere in piena sottomissione alla Chiesa e al Papa e i suoi rappresentanti. Per questo motivo, chiese l’approvazione della sua forma di vita che aveva come regola solo il Vangelo. A questo fine presentò il “Propositum Vitae" (proposito di vita) che fu approvato solo oralmente ed è andato perso.
Francesco ricorda: "E da quando il Signore mi diede la cura dei frati, nessuno mi mostrava che cosa dovessi fare; ma lo stesso Altissimo mi rivelò che dovevo vivere a norma del Santo Vangelo. E feci scrivere questo con poche e semplici parole, e il signor Papa me lo confermò".
Successivamente, si sentì il bisogno di un testo di riferimento e fu scritta nel 1221 la Regola non bollata di 23 capitoli, che però rimase solo un documento interno all’Ordine.
Infine, Roma chiese a san Francesco, che era a capo di un ordine di 5000 frati, e prossimo a scomparire (1226), di scrivere, aiutato da canonisti, una Regola definitiva che fu inserita in una Bolla Papale chiamata “Solet annuere”: (la Santa Sede) suole acconsentire ….
Era infatti necessario un testo di riferimento. In forma più concisa e giuridica, esprime però tutta la forza spirituale del carisma francescano. Ma Francesco insistette fino al suo ultimo soffio sul conservare lo spirito evangelico e non cadere nel formalismo, nel giuridicismo, nell’organizzazionismo. Purtroppo questo pericolo non fu sempre evitato lungo i secoli, e questo suscitò molte discussioni e anche divisioni tra i Frati.
In questo 800 anniversario dell’approvazione della Regola Bollata, rallegriamoci per il riconoscimento pieno del carisma francescano nella Chiesa, per la solidità che assicura il testo della Regola, e impariamo da Francesco che conta soprattutto l’autenticità della vita evangelica fondata su Cristo vivo che effonde lo Spirito, e meno l’osservanza letterale.
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